Fratoni alla Festa dell'Unità di Fucecchio, la sinistra: "Sconcertato dalla sue dichiarazioni sul Padule"

Paolo Sordi

Sono rimasto veramente sconcertato dalla affermazioni dell’assessore regionale all’ambiente Fratoni, durante l’incontro alla festa dell’unità di Fucecchio che stento anche adesso a crederci: “il centro di ricerca del padule non costituisce associazione di pubblico interesse” ed ancora “contano solo i comuni cosiddetti rivieraschi”.

Ma come si può affermare che il centro di ricerca non costituisca associazione di pubblico interesse: esso è stato istituito dal 1990 dalla Prov. di Pistoia e da molti altri comuni del territorio insieme ad associazioni pubbliche e private interessate alla salvaguardia del padule di Fucecchio. Ha forti connotazioni tecnico-scientifiche (è partecipato dal dipartimento di biologia dell’università di Firenze), ha partecipato alla gestione della riserva naturale fin dalla sua istituzione  nel 1996 fornendo consulenza sugli interventi manutentivi e di rinaturalizzazione, nonché prodotto materiale scientifico divulgativo per l’attività didattica. Fino al 2014 era attiva una convenzione con la prov. di Pistoia per la gestione dell’area protetta, successivamente e fino ad oggi è stato sempre  il “centro” ad accollarsi gli oneri per la gestione del centro visite e dell’attività didattica, sono attive collaborazioni con i comuni di Cerreto Guidi, Monsummano, Quarrata ed ultimamente ha vinto un bando con il Comune di Empoli per la gestione del progetto “Arno vecchio”, praticamente è impossibile elencare qui tutte le attività di interesse pubblico svolte ed in essere del centro di ricerca.  Grazie ai numerosi eventi realizzati ed alla collaborazione di associazioni ambientaliste i visitatori sono numerosi di molto superiori ad altre strutture museali del territorio, si pensi solo che nei primi vent’anni di vita del centro sono stati 75.000 gli studenti coinvolti nelle attività del centro. Giova infine ricordare però che queste attività sono svolte con l’ausilio di guide ambientali escursionistiche riconosciute ai sensi della L.R. 14/2005.
Quindi si può giungere ad una sola conclusione: dire che il “centro” non è una associazione di pubblico interesse vuol dire essere in mala fede.
Per la seconda affermazione che contano solo i comuni rivieraschi, mi sembra un’assurdità, vista soprattutto come questione democratica, impedire la partecipazione  di Comuni ed associazioni al dibattitto ed alla gestione di un’area così importante è ostacolare la democrazia. Non ne vedo neanche i benefici, considerando che tutti comuni della Valdinievole sversano nel padule soprattutto con il loro carico inquinante, se vogliono partecipare ed interessarsi alla vita del padule, ben vengano a farsi carico anche dei problemi dell’inquinamento.
In ultimo quando abbiamo chiesto cosa ne vogliamo fare del centro visite di Castelmartini (Larciano), bella struttura costata circa 700.000 € di soldi pubblici, l’assessore ha affermato che sarà dato in gestione al Comune.   Se si pensa ai bilanci dei comuni si fa presto ad immaginarsi quale sarà la fine; la chiusura. Ricordiamoci il centro visite di Sibolla mai aperto al pubblico.
Ma la chiusura del “centro” a mio avviso è stata già messa in conto con la spartizione dei suoi resti; il centro visite al comune di Larciano ed a Ponte Buggianese la sede della nuova costituita “consulta” al centro della Dogana già fruitore di pubblici finanziamenti e quindi nuova sede dove coloro che contano prenderanno in mano le sorti del padule di Fucecchio.
Permettetemi di esprimere tutta la mia delusione verso quegli amministratori e politici che non hanno una visione lungimirante e non riconoscono le risorse umane presenti sul territorio, si rischia di perdere cultura e democrazia; di politica, quella che persegue il bene pubblico, ce ne sarebbe bisogno invece in giro ci sono sempre più politicanti.

Paolo Sordi (Art.1 MPD Fucecchio)

 

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