La Valdelsa piange il partigiano Vittorio Meoni, sopravvissuto all'Eccidio di Montemaggio

(foto da Facebook)

La Toscana piange Vittorio Meoni, il partigiano sopravvissuto all'Eccidio di Montemaggio si è spento oggi, mercoledì 16 agosto, a poco meno di 95 anni. Cresciuto tra Colle di Val d'Elsa, Siena e Prato, ultimamente ha risieduto anche a Poggibonsi e, infatti, la notizia del decesso è apparsa su Facebook grazie a un post del sindaco David Bussagli.

"Ci ha lasciato Vittorio Meoni, Partigiano. Straordinario testimone della disumanità nazi-fascista. Soprattutto protagonista e testimone della Resistenza, la pagina più bella della nostra Storia" ha scritto il sindaco di Poggibonsi, a cui poco dopo ha fatto eco l'omologo di Gambassi Terme Paolo Campinoti: "Ha fatto della propria vita un atto di presa di coscienza per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Da oggi saremo tutti più poveri ma dobbiamo impegnarci e lottare per non disperdere l'enorme patrimonio che ci ha lasciato".

Vittorio Meoni è stata una delle personalità più importanti per quanto riguarda l'antifascismo e la memoria in Toscana. Cresciuto nell'ambiente cattolico fiorentino e influenzato da personaggi come Giorgio La Pira, espresse nel Ventennio dissenso al fascismo criticando il suo essere antidemocratico. Venne torturato alle Murate di Firenze e, dopo la caduta del regime, anche a Villa Triste, sempre nel Fiorentino. In seguito decise di darsi alla macchia e iniziò le prime azioni partigiane tra Casole d'Elsa e Montieri, fino ad arrivare al Montemaggio.

Il 18 marzo del 1944, poco distante da Monteriggioni, alcuni partigiani trovano rifugio a casa Giubileo in località La Porcareccia, tra questi anche Meoni. I partigiani sono reduci da alcune azioni di disturbo sulle vie per Siena, ma vengono presi di sorpresa dai fascisti. Muoiono in 19, Meoni sopravvive e rimane gravemente ferito.

Finita la guerra, Meoni è diventato un punto di riferimento, ma è sempre rimasto uno spirito libero. È stato Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea, nonché dell’Anpi provinciale di Siena, inoltre incontrava spesso i ragazzi per parlare della Resistenza e dell'Eccidio di Montemaggio. In molti inoltre lo ricordano per il suo mestiere di professore di diritto o lettere, una professione che rivestivano anche i genitori. Delle sue esperienze ha lasciato un ricordo in alcuni libri autobiografici, il più famoso dei quali è 'La libertà come l'aria', edito da Effigi.

Il nipote Bruno Valentini è diventato sindaco di Siena in tempi recenti e oggi ha appreso della scomparsa del parente. "Ha contribuito come pochi a ricostruire la democrazia ferita dalla dittatura fascista e dalla guerra in terra di Siena. Un punto di riferimento per intere generazioni, lucido combattente fino all'ultimo momento della sua vita. Per me era molto di più, un familiare a cui ero legato da profondi sentimenti di affetto ed ammirazione. Oggi l'attenzione della città è rivolta altrove, ma domani potremo ricordarlo come merita".

Sarà possibile rendere omaggio a Vittorio Meoni, partigiano sopravvissuto all'Eccidio di Montemaggio, per tutta la giornata di giovedì 17 nella camera ardente che verrà allestita presso le Stanze della Memoria in via Malavolti.

Gianmarco Lotti

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