Richiedente asilo trovato con decine di oggetti rubati nell'alloggio a Martignana: denunciato

(foto gonews.it)

Un 21enne richiedente asilo del Gambia è stato denunciato dalla polizia di Empoli per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e per ricettazione: nel suo alloggio nel centro Co&So di Martignana (Empoli) sono stati trovati numerosi oggetti hi-tech, da cellulari a pc e tablet, mentre con sé aveva 21 grammi di hashish diviso in 8 involucri.

Le indagini sono terminate negli scorsi giorni con la restituzione ai legittimi proprietari di parte della merce rubata. La denuncia risalirebbe a marzo scorso, quando uno dei gestori del centro si reca nel commissariato di piazza Gramsci per segnalare che C.P., queste le iniziali del giovane, era solito portarsi nel suo alloggio computer e telefoni quando in realtà il solo unico sostegno economico veniva proprio dal centro.

Gli agenti hanno perlustrato la camera in sua assenza e hanno trovato due fotocamere, una ventina di cellulari, due tablet e due computer. Quando è tornato, la perquisizione ha fatto rinvenire un cellulare e nell'orlo dei pantaloncini all'altezza del ginocchio i 21 grammi di droga. Allora è stato necessario il trasferimento in commissariato per ulteriori domande. Proprio lì il cellulare squillava senza sosta. I poliziotti hanno risposto e hanno preso 'appuntamento' a nome del giovane con tre ragazzi che sarebbero giunti con il prossimo treno da Siena.

I tre, di 16, 18 e 19 anni, hanno affermato che C.P. era un nome conosciuto nella piazza locale dello spaccio, e che si sarebbero recati da lui proprio per comprare dell'hashish e marijuana. Così è scattata la denuncia per lo straniero ma non la segnalazione per i giovanissimi in quanto l'acquisto non si è compiuto. Il 21enne è stato allontanato dal centro di accoglienza e al momento è a piede libero.

La fine delle indagini ha portato alla restituzione del bottino trovato nell'alloggio del richiedente asilo. Sono oggetti rubati in abitazione per il Natale 2016 a Firenze e il 26 gennaio 2017 a Siena. Si presume che la refurtiva fosse 'merce di scambio' di alcuni assuntori per avere la droga.

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