Legalità e imprese cinesi, Confindustria: "Necessarie misure straordinarie"

“A Prato il tema legalità si intreccia inevitabilmente (anche se non esclusivamente) con la forte concentrazione di imprese cinesi, a loro volta caratterizzate con allarmante frequenza da gravi irregolarità.

Non è una novità per le industrie di Prato. Quella che è oggi Confindustria Toscana Nord, e che era l’Unione Industriale Pratese, evidenzia la straordinarietà della situazione di Prato addirittura dagli ultimi scorci degli anni ’90. Ma anche senza andare così indietro nel tempo, basta ricordare la mobilitazione dell’associazione all’indomani del tragico rogo della Teresa Mode, che ha aperto gli occhi di chiunque abbia voluto vedere, e che ha avuto alla Tignamica una replica altrettanto tragica. Abbiamo aderito con convinzione alle iniziative della Regione Toscana a favore del lavoro sicuro; abbiamo realizzato progetti che anche sul piano culturale dessero il senso della disponibilità all’accoglienza e, nello stesso tempo, affermassero con forza il valore (per tutti e senza alibi) della legalità; abbiamo collaborato con le altre categorie economiche e con le parti sociali a fissare in documenti condivisi i percorsi da effettuare, indicando con precisione i punti di maggiore criticità della filiera. Dalla mappatura della filiera produttiva pratese, infatti, è emerso un quadro che sollecita la massima attenzione: vi sono segmenti molto vulnerabili e non in grado di resistere all'attacco dell'illegalità. Preservare la filiera significa anche sottrarla a queste insidie.

Aggiungo che come associazione abbiamo cercato di avere una visione non parziale dei problemi presenti nei comparti sia dell’abbigliamento che delle tintorie, rifinizioni e stamperie, ritenendo ugualmente gravi in entrambi i casi gli effetti negativi sul sistema pratese.

Passi avanti ce ne sono stati. Mi riferisco soprattutto all’aspetto sicurezza ma anche ad esempio alla notizia giunta pochi mesi fa delle centinaia di milioni di euro del recupero Iva: un segnale importante e un invito a continuare a lavorare anche su questo piano, con il coinvolgimento dell’Agenzia delle entrate. Proprio il recentissimo incidente della Tignamica ha evidenziato che il fronte del controllo va ampliato anche a contesti insospettabili e difficili da individuare. Una conferma, se ce ne fosse stato bisogno, della straordinarietà della situazione di Prato: una situazione che richiede quindi interventi altrettanto straordinari, incentrati in primo luogo sulle risorse umane chiamate a vigilare, sul loro numero e sul loro livello di qualificazione, ma anche  sull’estensione dei controlli e sull’approfondimento di questi ultimi. Citavo prima l’Agenzia delle entrate, ma anche da parte dell’Ispettorato territoriale del lavoro occorrerebbero, sul rispetto delle normative di sua pertinenza, controlli puntuali che vadano al di là della verifica del libro matricola.

In una realtà come Prato non dovrebbero esserci mai, in nessun caso, né problemi di carenza di organici dei soggetti di vigilanza né turn over di personale troppo accentuati, dato che su temi così complessi e delicati è essenziale la sedimentazione di competenze.

Ci sono voluti molti anni prima che fosse acquisita la consapevolezza di cosa sta accadendo a Prato: ora che la consapevolezza c’è, l’effettiva volontà di risolvere i problemi si misurerà sulla creazione di condizioni adeguate ad affrontarli efficacemente.”

Andrea Tempestini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord

Tutte le notizie di Prato

<< Indietro
torna a inizio pagina