Emergenza abitativa, Cgil e Sunia: "Serve un regolare flusso di finanziamenti"

Pienamente condivisibile la recente dichiarazione del viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini, quando sostiene che per risolvere la crescente emergenza abitativa occorre “trovare un sistema per alimentare un fondo analogo a quello Gescal”.

Sono anni ormai che la CGIL Toscana, insieme al SUNIA, sostiene che per tentare di risolvere la drammatica questione della precarietà abitativa, occorre che governo centrale e regione Toscana individuino al più presto un regolare flusso di finanziamenti che garantisca la costruzione di nuove case popolari a canone sostenibile da realizzarsi soprattutto nei grandi spazi delle caserme dismesse. Le risorse, però, non dovranno essere chieste sempre ai soliti noti , vale a dire ai lavoratori dipendenti, come avveniva con le ritenute Gescal, ma attraverso una vera e propria tassa di scopo che colpisca le rendite, soprattutto quelle immobiliari e di beni di lusso, come auto di grossa cilindrata o imbarcazioni. Rinnoviamo pertanto l’invito alla Regione di condividere questo percorso promuovendo al suo interno e rispetto al governo centrale, una discussione per assicurare subito, risorse certe per il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, pilastro fondamentale sul quale deve poggiare il sostegno alle famiglie in difficoltà per il caro affitti e per i bassi redditi dovuti alla precarietà lavorativa.

E’ inammissibile che in Toscana ogni anno si liberino oltre 1700 alloggi la maggior parte per decesso dei titolari dell’assegnazione e che per mancanza di risorse per la ristrutturazione, ci vogliano una media di due anni per vederli assegnati alle oltre 25000 famiglie utilmente collocate nelle graduatorie comunali

Fonte: Cgil e Sunia Toscana

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