Sciopero docenti universitari, Consiglio studentesco: "Parte lesa sono gli studenti"

Sciopero dei docenti universitari indetto in occasione della sessione autunnale per l’anno accademico 2016-2017 con conseguente astensione dallo svolgimento degli esami di profitto nelle Università italiane durante il periodo compreso tra il 28 agosto e il 31 ottobre 2017.
Unica parte lesa da questa iniziativa è anche l’unica parte debole: gli studenti.
Questi ultimi non hanno subito solo un disagio ma un vero e proprio danno, “danno” che dovrebbe essere il limite intrinseco al diritto di sciopero, oltre il quale tale diritto non dovrebbe spingersi.
SESSIONE AUTUNNALE: per molti studenti rappresenta la “sessione salva-borsa” senza la quale corrono il rischio di vedersi negata la possibilità di salvare la stessa.
APPELLI RIDOTTI: gli studenti vedono ridursi il numero di appelli a cui hanno diritto sulla base del fatto che deve essere ad essi assicurato tutto quello ed esattamente quello cui si è obbligata nei loro confronti l’Università al momento dell’iscrizione.
STUDENTI FUORI SEDE: è difficile ritenere che i costi sostenuti dagli studenti fuori sede e dalle loro famiglie per sostenere gli esami (poi annullati) si limitino al disagio. A nostro parere, in questi casi il discrimine tra disagio e danno (anche economico) non è così netto da poter senz’altro escludere il secondo. LA PROPOSTA DI GIOVENTÙ UNIVERSITARIA : organizzare un appello straordinario durante il mese di Ottobre per limitare al massimo i danni causati da tale agitazione, permettendo agli studenti l’appello annullato prima della sessione invernale.

Stefano Longo Capogruppo in Consiglio studentesco Gioventù Universitari

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