L'11enne Mattia Maccianti è campione italiano di bike trial: ora punta al Mondiale

Dopo il tricolore l’undicenne di Spicchio sogna di partecipare al Mondiale


maccianti_matia_ (1)

Mattia Maccianti di Vinci è il nuovo campione italiano di bike trial, uno sport in cui l'atleta affronta un percorso ad ostacoli cercando di non appoggiare i piedi o altre parti del corpo a terra. Decisiva la quinta ed ultima prova che si è svolta a Pozza di Fassa con la regia del Moto Club Rode a Motor. Che ha brillantemente superato il banco di prova, regalando una bella giornata di sport che ha fatto divertire i 52 partecipanti sulle 6 zone predisposte dall'organizzazione. La gara si è svolta su un percorso misto con tre zone artificiali e tre zone naturali. Maccianti, che vive a Spicchio e compirà 11 anni il prossimo 13 novembre, ha centrato la seconda posizione, che gli vale il titolo di campione italiano 2017 nella categoria Benjamin (fascia di età tra 10 e 12 anni compresi).

Un risultato straordinario per Mattia, che pratica questo sport soltanto da due anni e che nella scorsa stagione, al debutto, aveva centrato il quarto posto. E se nel 2018 riuscirà a mantenersi a questi livelli, parteciperà probabilmente anche al campionato del mondo. Maccianti corre per l’Asd Avis Rosignano e viene accompagnato agli allenamenti con cadenza settimanale da suo padre Andrea che ha anche allestito un campo scuola nel suo giardino di casa.

Il bike trial è uno sport che richiede concentrazione, forza e soprattutto equilibrio; per vedere i primi risultati è necessario un periodo di allenamento di qualche mese ed è per questo che è uno sport definito “di nicchia” che non ha un numero di iscritti elevato, ma che può regalare grandi soddisfazioni, attraverso la partecipazione sia a gare sia ad esibizioni come quella che si è svolta al Palamodigliani a Livorno lo scorso inverno, alla quale ha anche partecipato Mattia.

Nel bike trial si usa una bici particolare: due ruote (la posteriore più grossa per assorbire gli impatti), pedali (molto appuntiti per

maggior “grip”), freni idraulici (a disco o a cerchione), una protezione sotto la corona centrale (per proteggere in caso di appoggio) e un manubrio bello largo (per dare stabilità e maggior leva nella spinta); il tutto combinato in un mezzo super leggero di alluminio, carbonio e titanio.

Che cos’è il Biketrial

Il biketrial è una disciplina praticata con particolari biciclette realizzate con materiali leggeri ma allo stesso tempo molto resistenti. Consiste nel compiere un percorso obbligatorio con degli ostacoli senza mai appoggiare a terra i piedi e soprattutto le mani, usando in ogni circostanza specifica la tecnica che garantisce al biker di finire la zona a zero penalità.

I percorsi da Biketrial

I percorsi possono essere di due tipi: “Natural o Indoor”.
I Primi sono caratterizzati da ostacoli naturali, es. rocce, tronchi, radici, ecc.. e generalmente si trovano in siti naturali come letti di fiumi o boschi di montagna.
Quelli indoor invece, sono percorsi artificiali allestiti per lo più occasionalmente per eventi sportivi e sono generalmente realizzati con materiale edile, es. pozzetti in calcestruzzo, assi di legno ecc..

Le bici da Biketrial

Come sopra citato, le biciclette, realizzate con materiali leggeri e resistenti come l’alluminio, sono caratterizzate da una geometria del telaio particolare che ne esclude il sellino dando così maggior possibilità di movimento al corpo.
Nel trial vengono utilizzate versioni con ruote da 20”, 24"e 26”, diverse tra loro anche nella tecnica di guida.
Le ultime nate con ruota intermedia da 24” sono preferite anche per l’utilizzo street.

I freni devono essere molto potenti per garantire il bloccaggio della ruota anche in situazioni estreme. Per questo la maggior parte delle biciclette adottano un impianto frenante idraulico a disco piuttosto che a pattino (es. magura HS 33).
Gli impianti a disco sono più comuni sulle biciclette da 20” dove il minor raggio della ruota garantisce un ottima frenata potente e precisa, per le ruote grandi invece, da 26”, molti preferiscono rimanere sulla versione a pattino magura HS 33 che, oltre a contenerne il peso, risulta essere più preciso del disco in quanto frenando sulla spalla del cerchio si annulla la torsione dei raggi della ruota. Utilizzando quest’ultimo impianto esistono una serie di accorgimenti per aumentare ulteriormente la potenza della frenata, come ad esempio la fresatura del cerchio e l’utilizzo di pads a mescola morbida.

Le ruote sono montate con pneumatici tassellati piuttosto larghi, specie al posteriore dove di norma si usa un 2,5” di larghezza per mantenere una maggiore stabilità quando si è sulla ruota posteriore. La pressione delle gomme varia a seconda dello stile di guida ma generalmente è compresa tra gli 1,2 e gli 1,8 BAR, questo per garantire un maggiore grip e per attutire meglio gli impatti in fasce di discesa da ostacoli alti.
I cerchi sono in parte forati per alleggerire ulteriormente il peso dalla bici e garantire il massimo delle sue prestazioni, nonché per evitare che la camera d'aria scoppi subendo le forti sollecitazioni dei salti. I fori fanno si che essa possa espandersi leggermente e quindi alleggerire lo sforzo da sopportare

Il rocchetto posteriore è singolo, fissato con la ruota, mentre quello centrale è a ruota libera. Il rapporto è molto agile (18x12 nelle 20", 18x14 nelle 24" e 18x15 nelle 26") per garantire accelerazione e potenza a velocità molto basse.

Il manubrio è più largo rispetto quello delle MTB per dare più controllo sulla bici e permetterne una buona manovrabilità.

Competizioni

Le gare derivano dal mondo delle moto trial e consistono nell’affrontare un numero di zone per X volte nel minor tempo possibile e con il minor numero di penalità.

A livello Italiano esistono due campionati: quello FCI e quello UISP/BIU.

Il primo è regolato dalle norme UCI, il tempo massimo per effettuare la zona è di 2 minuti e contano come penalità oltre ai piedi anche l’appoggio della coppa o piastra e dei pedali; si svolge in gara unica per l'assegnazione del titolo di Campione Italiano e in più tappe per la Coppa Italia (CIT).
Le competizioni UISP/BIU invece consentono l’utilizzo di coppa e pedale e il tempo massimo di zona è di 2 minuti.

A livello internazione invece abbiamo UCI e BIU, con i relativi campionati e coppe del mondo ed europei.

maccianti_matia_ (2)

 

Fonte: Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Vinci

<< Indietro
torna a inizio pagina