Prostituzione minorile nei night club, quattro misure cautelari tra il comprensorio e la Valdera

Quattro tra titolari e collaboratori di due night club del Pisano sono stati accusati di sfruttamento della prostituzione minorile: questo il risultato dell'operazione della compagnia pisana che ha portato a un arresto in carcere, uno ai domiciliari e due obblighi di dimora, emessi dal gip del tribunale di Firenze.

I locali posti sotto sequestro sono il 'Marilyn' a Castelfranco di Sotto e il 'Club Privè 230' a Casciana Terme Lari. Per quanto riguarda le misure cautelare, ecco i provvedimenti. I gestori del club di Castelfranco di Sotto Paolo Martini, 48 anni, è finito ai domiciliari, il fratello, 55 anni, ha avuto l'obbligo di dimora notturna. Massimo Mannucci, 66enne titolare del club di Casciana Terme Lari è stato trasferito in carcere. Sara Calò, collaboratore di Mannucci, 23 anni da Santa Maria a Monte, ha avuto l'obbligo di dimora notturna.

Sarebbero coinvolte giovani dell'Est Europa e anche una 17enne italiana, spinte affinché si prostituissero in abitazioni private. Il giro d'affari, tra il comprensorio del cuoio e la Valdera, riguarda migliaia di euro. Nell'inchiesta vi sono 10 indagati.

I DETTAGLI

L'indagine 'Principessa' (dal nome con cui veniva appellata la minorenne italiana costretta a vendere il suo corpo) è partita a novembre 2016 ed è stata diretta dalla Procura della Repubblica di Firenze, competente per i reati in materia di prostituzione minorile, e diretta dal sostituto procuratore Giovanni Solinas.

Tutto è partito dalla segnalazione di una madre, che aveva l'angoscioso sospetto che la figlia minorenne fosse finita nel giro di prostituzione. Nell'armadio c'erano molti capi firmati e accessori alla moda, oltre a tanto denaro in più.

Per verificare queste ipotesi i militari del Nucleo operativo hanno svolto pedinamenti, videoriprese, intercettazioni telefoniche oltre al controllo nelle bacheche dei social network più utilizzati. È saltato fuori il giro in cui era finita la 17enne: il reclutamento delle prostitute da parte dei clienti avveniva in rete, poi venivano scelti gli appartamenti per gli incontri e decisi i prezzi basati su un tariffario (base 150 euro). Prima, secondo la ricostruzione, vi era l'approccio all'interno del night e in seguito veniva consumata la prestazione in case al di fuori del locale.

Il provvedimento firmato dal gip riconosce un'attività professionale criminale stabile, per la quale i quattro non esitavano a spingere alla prostituzione anche ragazze minorenni.

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