Opuscolo su Peccioli, alcuni consiglieri: "Versione filo-amministrativa". La risposta del Comune

Il municipio di Peccioli

I consiglieri comunali di Peccioli Marianella Marianelli, Davide Castagni Fabbri, Franco Cavallini e Matteo Marianelli hanno scritto una lettera alla professoressa Leopoldina Fortunati, autrice dell'introduzione di un opuscolo distribuito dalla prof.ssa Fortunati durante le interviste a 400 cittadini pecciolesi, nell'ambito di una ricerca commissionata dall'Amministrazione Comunale. Secondo i consiglieri questa sarebbe "filo-amministrativa"

Il testo della Lettera

Ill.ma Professoressa,
raccogliamo l’invito espresso nell’Introduzione all’opuscolo distribuito da Lei e dalle Sue
collaboratrici in occasione delle interviste fatte lo scorso giugno-luglio a Peccioli, dove si afferma che
“chiunque avesse delle correzioni da proporre o delle aggiunte da suggerire” è invitato a presentarle.
Ordunque, come Consiglieri Comunali di Peccioli, avremmo alcune riflessioni da sottoporLe.
Intanto ci meraviglia che studiosi affermati e con una carriera accademica così brillante, usino toni
smaccatamente celebrativi nei confronti di una realtà che conoscono da poco tempo e solo
indirettamente. Un livello di eccellenza come quello descritto nel libretto difficilmente potrebbe
essere attribuito alla più avveniristica delle cittadine italiane, figuriamoci a questa Peccioli, che
accanto ad elementi socio-economici inusuali e meritevoli di attenzione, presenta anche molte
criticità.
Ci meraviglia anche che, accingendosi a realizzare uno studio sociologico basato su interviste ai
residenti, si presenti agli stessi, prima di aver effettuato lo studio, un opuscolo che parla della loro
comunità in termini già esaustivi oltreché adulatori. Se si conosce così bene e così dettagliatamente
l’ambito dell’indagine, che senso ha svolgerla? Se la comunità che ci si accinge ad intervistare
possiede davvero tutte queste belle qualità, questo alto tenore sociale, culturale, intellettuale,
tecnologico, e questo rimarchevole livello partecipativo nelle scelte amministrative, che altro ha da
svelarci la ricerca?
Non possiamo non notare, poi, che l’opuscolo contiene argomenti non rintracciabili in testi
pubblicati, che solo una fonte “filo-amministrativa” può aver fornito, ingenerando nel lettore il
dubbio che non tutti i fatti descritti siano “farina del sacco” di un osservatore esterno ed imparziale.
Ci perdoni la malizia, ma forse il nostro habitat lo conosciamo abbastanza da poter avanzare con
serenità questo tipo di sospetti. Oltretutto se, come sostenuto nell’opuscolo, si sono consultate
pubblicazioni del passato, non Le saranno sfuggiti i dati su opere che, non solo non erano realizzate
al momento in cui furono scritte, ma che non lo sono state nemmeno successivamente, e tantomeno
lo sono oggi. Ai fini di una Sua maggiore conoscenza Le segnaliamo dunque alcuni esempi della
discrepanza tra propaganda e realtà del Sistema Peccioli:
- la zona PIP è desolatamente vuota da anni, dalla sua realizzazione;
- il Villaggio ricerca e innovazioni, il cosiddetto “incubatore di imprese”, è da sempre
sottoutilizzato e non ha mai svolto la funzione a cui era destinato, di supporto concreto allo
sviluppo di imprese high tech;
- il parcheggio multipiano (sa, quello che nell’opuscolo afferma essere stato osteggiato dai più;
a proposito questa notizia dove l’ha letta?) è disertato dai residenti e ampiamente
sottosfruttato per quasi tutto l’anno, e grava sulle casse comunali con perdite che sono giunte
a toccare anche le centinaia di migliaia di euro annue;
- la finanziaria Finev è stata liquidata dopo aver accumulato perdite per milioni di euro;

- Agripeccioli è un marchio ormai vuoto, dopo gli incauti affidamenti del passato, di un
mirabile patrimonio agricolo, e le spese assurde in infrastrutture e mezzi produttivi
sproporzionati e mai ammortizzati, come la cantina di Montelopio;
-il progetto “Fondi rustici bene comune” non è mai decollato, nonostante le ripetute campagne
promozionali e le poderose spese pubblicitarie che le hanno accompagnate.
Leggiamo dal Suo opuscolo della grande “attenzione all’ambiente” che caratterizzerebbe il nostro
comune. Si può fare una simile affermazione riferendosi ad un contesto dove la raccolta differenziata
dei rifiuti è vergognosamente ferma al 25%, e assistiamo a casi (ancora da definire giudiziariamente)
di uso in agricoltura di fanghi da depurazione che mettono a repentaglio l’immagine di salubrità del
nostro territorio?

Leggiamo infine che Peccioli sarebbe caratterizzata da un “alto tasso di coinvolgimento dei cittadini
nella cosa pubblica”, da “un rapporto maturo tra cittadini e amministratori, fatto di informazione
costante, consultazione e condivisione delle decisioni”. Lei forse non conosce ancora bene la vita
“politica” di Peccioli, o perlomeno su questo non l’hanno ragguagliata. Probabilmente, però, dalle
Sue interviste sarà già emerso un certo scollamento tra queste affermazioni e ciò che pensa realmente
una porzione consistente della cittadinanza.In particolare non le sarà sfuggita la recente imposizione
di importanti opere pubbliche, prima decise, progettate e infine presentate, in aperta sfida ad una
larga parte di opinione pubblica. Come definirebbe Lei, esimia studiosa di scienze sociali, il
comportamento di un Sindaco che per mesi si rifiuta di rispondere ad una petizione, sottoscritta da
oltre la metà degli elettori di una frazione, che chiedono un ripensamento su un’opera loro destinata?
Classificherebbe come esempio di “condivisione delle decisioni” il rifiuto categorico, espresso più
volte pubblicamente, di prendere in considerazione l’opinione dei propri concittadini attraverso
l’esercizio degli strumenti partecipativi codificati dallo stesso Statuto e da un apposito Regolamento
Comunale?

Alla luce di tutto ciò, ritiene ancora aderente al vero il giudizio da Lei espresso sulla maturità del
rapporto tra cittadini e amministratori? E non le pare che l’impegno di 148.655,13€ di denaro
pubblico in una ricerca “finalizzata allo studio di forme di partecipazione per lo sviluppo di strumenti
urbanistici” (che, in base alle affermazioni del Suo opuscolo, già ci sono, quindi perché ricercarle?)
suoni come tragicamente beffardo alla cittadinanza a cui è rivolta?

Peccioli, 16 settembre 2017
Marianella Marianelli,
Davide Castagni Fabbri,
Franco Cavallini,
Matteo Marianelli,
Consiglieri Comunali di Peccioli

LA RISPOSTO DEL COMUNE

In merito alla lettera inviata alla stampa dai consiglieri comunali d’opposizione alla professoressa Leopoldina Fortunati riguardo l’opuscolo distribuito durante le interviste ai cittadini di Peccioli nell’ambito della ricerca commissionata dal Comune all’Università di Udine, intendiamo chiarire che questa Amministrazione Comunale, attuando forme di partecipazione interattiva della cittadinanza nel rispetto della legge regionale Toscana n. 65/2014 in particolare degli articoli 36 e 95, ha volontariamente scelto di non affidarsi a uno studio privato di ricerca ma piuttosto alla professionalità dell’Università di Udine e del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dove ha sede il Laboratorio di ricerca sui Nuovi Media.

L’Amministrazione Comunale ha così dato il suo contributo alla ricerca universitaria sottoscrivendo con l’ateneo di Udine una convenzione per il finanziamento di un posto di ricercatore a tempo determinato per un contributo complessivo a carico del Comune di 148.655,13 euro, circa 50mila euro all’anno per tre anni.

Non vogliamo scendere nel contenuto della lettera dell’opposizione, indirizzata direttamente alla professoressa Fortunati alla quale lasciamo la legittima replica. Quel che però possiamo notare dalle parole dei consiglieri Marianelli, Castagni Fabbri, Cavallini e Marianelli è che, una volta in più, dimostrano di esser contro l’operato dell’Amministrazione Comunale ancor prima di vederne il risultato e di non esser mai soddisfatti delle scelte della maggioranza salvo poi non essere in grado di proporre alternative valide.

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