Museo della Memoria, San Miniato investe in storia e cultura: possono partecipare anche i cittadini

(foto gonews.it)

Torna anche l'annosa questione delle lapidi a San Miniato, che rimarranno ai Loggiati di San Domenico. Ecco tutte le info e una curiosità dalla Rocca


San Miniato ha spazio per la cultura, anche in senso fisico. Iniziano i lavori per il Museo della Memoria, che avrà luogo nella sede della Biblioteca Mario Luzi ai Loggiati di San Domenico. Entro la prima metà di ottobre la biblioteca sarà spostata al piano del chiostro e per novanta giorni verranno apportati dei rifacimenti per ospitare il nuovo museo. Indicativamente l’inaugurazione dovrebbe avvenire entro l’estate del 2018, ma comunque sarà un’opera in fieri. Il Museo aprirà i battenti ma continuerà a aggiornarsi con nuovi reperti e nuove presentazioni.

Uno spazio per la cultura, come si è detto. Il Museo avrà anche un’ampia sala dove si terranno presentazioni e dibattiti e, garantiscono dal Comune, sarà uno spazio vivo. Inizialmente ospiterà reperti, foto, dipinti e quant’altro che riguardi la Seconda Guerra Mondiale ma in futuro si aprirà anche al primo conflitto, coprendo la prima metà del Novecento sotto la Rocca. Soddisfatto il sindaco Vittorio Gabbanini: “Con il Museo completiamo il restyling del San Domenico come casa della cultura. Lavoriamo tutti in sinergia e ascoltiamo chi ci darà una mano. Per questo museo faremo una ricerca storica a prescindere dalle contestazioni, ci occuperemo della verità che arriva dagli atti e dai documenti ufficiali”.

Proprio la Rocca è grande protagonista: durante la presentazione è stato mostrato lo sportellino originale del faro della Torre Federiciana, ritrovato tra le macerie della Seconda Guerra Mondiale, assieme al cavo in plastica che fece saltare l’edificio. Dipinto da Mario Caponi, è stato concesso dalla moglie Maria che poi valuterà se inserirlo nel Museo.

L’obiettivo è quello di valorizzare e reperire le testimonianze della storia della comunità di San Miniato. Sarà un museo partecipato dalla popolazione, non calato dall’alto” dichiara il vice sindaco Chiara Rossi. Sarà fatta, infatti, una manifestazione di interesse per reperire i materiali della collettività risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale. A questo verranno uniti anche i reperti dello sterminato archivio samminiatese.

Per quanto concerne le lapidi, che in passato hanno causato polemiche, il sindaco fa sapere che rimarranno al loro posto, ovvero all’ingresso del futuro Museo ai Loggiati di San Domenico, anche se poi verrà fatta una valutazione da parte del comitato scientifico che si occuperà della struttura.

La base rimane partecipativa e i cittadini possono partecipare in due modi. Si può chiamare lo 0571406293, oppure compilare la domanda sul sito del Comune e consegnarla entro le 17.00 del 12 dicembre 2017. Il materiale proposto verrà raccolto, il cittadino dovrà indicare se si tratta di donazione, deposito o riproduzione e infine ci sarà una selezione da parte di un comitato scientifico a inizio 2018. La dottoressa Barbara Pasqualetti sottolinea che la manifestazione d’interesse non è rivolta solo a privati: “Abbiamo contatti anche con le istituzioni, vogliamo un museo che sia rappresentativi della comunità. Non può essere completo al cento per cento entro breve, perché si farà in itinere”.

Importante è anche la collaborazione con la Scuola Normale di Pisa, che grazie a Dreams Lab svilupperò applicazioni per fruire di contenuti umanistici in 3D o con realtà aumentata. In pratica si potranno riammirare alcune parti di San Miniato prima del bombardamento del 1944, ad esempio la Porta Ser Rodolfo. Curata anche la comunicazione: il Museo avrà un suo sito e anche i suoi profili social. Si studia inoltre la realizzazione di un logo. Il costo del progetto (36mila euro) verrà finanziato al 50 per cento dal Comune e l'altra metà direttamente dalla Scuola Normale Superiore.

Per quanto riguarda il costo dei lavori la cifra si aggira intorno ai 60mila euro, iva compresa. Prenderanno il via a fine ottobre e si protrarranno all’incirca fino alle prime settimane del 2018. Dureranno anche per la durata della Mostra del Tartufo, dato che si tratta di lavori interni, come spiega l’assessore Marzia Fattori: “Il nuovo ingresso sarà alla porta centrale del loggiato, verranno rivisti gli infissi, saranno creati una nuova rampa e un altro bagno. Ci sarà una rivisitazione degli impianti”.

Gianmarco Lotti

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