#CiaiCoraggio: un libro per aiutare le famiglie di disabili

Francesco Ciai, Presidente della Fondazione Claudio Ciai, presenta il nuovo libro “La Strada della Dignità: Il movimento #CiaiCoraggio” in cui vengono raccontate le sfide affrontate dalla sua famiglia travolta da un drammatico incidente stradale che ha sconvolto per sempre la loro vita, nonché le complessità affrontate nel destreggiarsi con la burocrazia italiana. Il volume intende anche fornire una guida a chi si trova improvvisamente dinanzi a situazioni d’emergenza e senza alcun punto di riferimento. Nel 2016 le persone ferite in incidenti stradali in Toscana sono state 22.000, eppure questa è la prima volta che in Italia si pubblica un manuale con un grande potenziale di aiuto nei confronti delle persone che hanno riportato gravi disabilità.

“La Strada della Dignità: Il movimento #CiaiCoraggio” sarà distribuito gratuitamente nelle scuole e negli ospedali nel territorio toscano e sarà acquistabile sul sito FondazioneClaudioCiai.com. I proventi saranno interamente destinati alle vittime di incidenti stradali.

Edito da Librí progetti educativi, il libro è stato realizzato con il supporto di Regione Toscana, Comune di Firenze, Azienda Sanitaria Fiorentina e con il contributo di Fondazione CR Firenze.

Sara Funaro, Assessore Comune di Firenze, Welfare e sanità, Accoglienza e integrazione, Pari opportunità, Casa spiega: “Il tema della prevenzione e della sicurezza stradale ci sta a cuore, come dimostra il fatto che la legge sull'omicidio stradale affonda le sue origini a Firenze con le associazioni intitolate a Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni impegnate con l’amministrazione comunale nel portare avanti il progetto David. Progetto che si propone come obiettivo principale, con un approccio innovativo che coniuga scientificità con analisi economica, di salvare vite umane. Siamo felici di ospitare a Palazzo Vecchio la presentazione del libro ‘La Strada della Dignità: Il movimento #CiaiCoraggio’ di Francesco Ciai, il primo grande passo verso un diverso concetto di assistenza, una guida con i percorsi che le famiglie devono seguire quando uno dei loro componenti rimane gravemente disabile”.

La tragica storia di Claudio Ciai

Era il 15 settembre 2010 quando la notizia di un bruttissimo incidente è rimbalzata sui giornali. Purtroppo per Claudio Ciai, 52 anni, il peggio di questo incidente doveva ancora arrivare, iniziava inconsapevolmente un calvario burocratico che portava a perdere tempo prezioso per il recupero delle funzionalità; è appurato che la maggior parte della ripresa avviene entro il primo anno dall’evento. Claudio ha riportato gravi lesioni cerebrali che gli hanno causato deficit motori e funzionali permanenti che lo hanno portato alla morte il 19 marzo 2014. Non esistendo nel nostro paese strutture per simili pazienti, ha dovuto trascorrere gli ultimi anni in una RSA lontano dai suoi cari perché i condomini hanno impedito l’installazione di una piattaforma elevatrice, che dal giardino gli permettesse di ritornare a casa. Nonostante ci fossero tutti i permessi e cosa ancora più ridicola, un giudice ha ritenuto prevalente l’interesse dei condomini a non veder alterato l’equilibrio della facciata, non pensando minimamente ai diritti di un disabile.

La Fondazione Claudio Ciai e il movimento #CiaiCoraggio

L’autore Francesco Ciai e altri familiari e amici di Claudio hanno dato vita alla Fondazione Claudio Ciai Onlus con lo scopo di coadiuvare il sostentamento e il recupero di persone che hanno subito incidenti stradali o sul lavoro riportando gravi lesioni cerebrali e/o disabilità permanenti.

La Fondazione Claudio Ciai Onlus si rivolge ai familiari delle persone che hanno subito incidenti stradali e/o sul lavoro, riportando gravi lesioni cerebrali, mette a loro disposizione il bagaglio di conoscenze maturate. Raccoglie e condivide informazioni sui luoghi di assistenza socio-sanitaria, in Italia e all’estero, sulle opportunità per coprire almeno in parte le spese da sostenere, sulle eventuali azioni legali da intraprendere per far valere i diritti dell’assistito e dei suoi familiari.

Creato dalla Fondazione, il movimento #CiaiCoraggio parte da una campagna sui social media, dopo una lettera di Francesco Ciai che è diventata un caso mediatico con più di 80.000 condivisioni nel web in una settimana. L’iniziativa parte da uno sfogo sulle ingiustizie subite dal padre e fino ad allora mai raccontate dalla stampa nazionale, un appello a parlare di queste storie per non lasciare soli i meno fortunati.

Il Libro

In Italia non esiste una guida per le persone nel percorso di assistenza e riabilitazione di una vittima, Francesco Ciai ha deciso di scrivere “La Strada della Dignità: Il movimento #CiaiCoraggio” non solo per denunciare le cose ignobili e assurde che la sua famiglia ha dovuto subire, ma anche per sensibilizzare le persone ed aiutare tutti coloro che vengono travolti da una simile disgrazia e sono abbandonati al loro infausto destino.

Per la prima volta vengono descritti, in un’appendice di facile consultazione nel libro, i percorsi che le famiglie devono seguire quando uno dei loro componenti rimane gravemente disabile. In maniera chiara e semplice vengono elencati tutti i diritti della vittima, come e dove poterli attivare. Questo libro offre suggerimenti importanti per risparmiare tempo prezioso per il recupero delle vittime e sostenere famiglie e amici, quali:
•    procedure burocratiche da attivare come domanda d’invalidità, presa in carico assistente sociale, amministratore di sostegno.
•    diritti e agevolazioni per le vittime come permessi e congedi, agevolazioni per i disabili, contrassegno disabili ed esenzione bollo auto, barriere architettoniche, assistenza protesica, modelli per ricovero all’estero, collocamento mirato.

Francesco Ciai, Presidente della Fondazione Claudio Ciai e autore del libro dichiara: “Ho deciso di scrivere questo libro per combattere le ingiustizie che abbiamo subito noi e tante altre famiglie. Quando sei travolto da una disgrazia che cambia per sempre la tua vita, non solo devi fare i conti con il tuo dolore ma con tutti i problemi che ne conseguono. Procedure burocratiche lunghe e ingarbugliate, nessuna istituzione che ti guidi… sei da solo catapultato in una nuova realtà dove niente va come dovrebbe andare. Per non parlare poi di tutte le persone che provano ad approfittarsi della tua situazione, come le assicurazioni, gli avvocati, etc. Ho deciso che questa crudeltà debba essere fermata e ci provo con l’operato quotidiano della Fondazione Claudio Ciai Onlus”.

Per informazioni: FondazioneClaudioCiai@gmail.com, Tel. 334-1706524

Fonte: Fondazione Claudio Ciai

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