Clausola sociale, Castello a Sinistra: "Comune contro i diritti dei lavoratori?"

Castello a Sinistra

"Nel consiglio comunale del 28 Settembre abbiamo portato una mozione che prevedeva, per tutti gli appalti del nostro Comune, quanto segue:
 
-       l’applicazione della clausola sociale, cioè la reintegrazione nel nuovo soggetto appaltante dei lavoratori che hanno svolto lo stesso servizio in precedenza, con le stesse condizioni lavorative;
-       la scelta, in una gara, dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto a quella del prezzo a maggior ribasso. In questo caso infatti si prevede di considerare altri parametri, come il costo del materiale, la loro durata, i migliori servizi di manutenzione, il minore impatto ambientale. Tutte cose che vanno a vantaggio del lavoratore, del Comune e della cittadinanza.
 
La nostra mozione è stata bocciata all’unanimità: sia i consiglieri PD che quelle delle due liste di destra hanno ritenuto opportuno votare contro, dimostrando ancora una volta come il PD e le destre vadano sempre più a braccetto quando si parla di certi temi.
Le scuse sono state molteplici. La destra ha detto che il provvedimento era inutile, perché le leggi già esistono, dimenticandosi che le leggi attuali considerano le nostre due proposte come possibili, ma non dovute, ed è proprio questo il punto! Noi volevamo fare un passo avanti nei diritti dei lavoratori e anche per le casse di Comune e cittadini.

Il gruppo consiliare del PD, dal canto suo, non ha dato nessuna versione ufficiale sul voto. Si è limitato a seguire quanto dicevano il sindaco Falorni e l’assessore Bruchi, ma non hanno proferito parola. Viene da domandarsi il perché: è normale che il gruppo di maggioranza (11 + 1 consiglieri su 16) non prenda il microfono ed esprima il suo pensiero su una mozione? Secondo noi no e non ci sembra sia mai successo.

La giunta invece, soprattutto nella figura del sindaco, sembra essere l’unica parte del PD ad aver compreso un poco il problema, dandone però la soluzione più liberista. “Questo provvedimento ci legherebbe le mani”, ha detto Falorni, che ha sí ammesso che nella pratica viene già applicato (dovendo scegliere di volta in volta l’appalto con le caratteristiche migliori), ma usare sempre clausola sociale e offerta economicamente più vantaggiosa sarebbe stato uno svantaggio e gli uffici comunali non avrebbero potuto svolgere tutta la mole di lavoro richiesta.

Ci sorgono spontanee alcune domande: se mancano dipendenti comunali, perché non lamentarsi col governo per un turnover migliore? Proprio questa condizione delle casse e dei (sempre meno) dipendenti comunali spinge ad esternalizzare molti lavori. Di questo i sindaci, anche del PD, se ne rendono ben conto. Quello che però fanno finta di non vedere è che al governo dal 2011 (prima in appoggio al “governo tecnico” di Monti e dopo il 2013 da soli) c’è proprio il PD, che avrebbe potuto cambiare questo stato di cose. Ma non l’ha fatto.
 
Il sindaco come detto ha inoltre affermato che nella pratica viene applicato già quanto da noi proposto: dunque perché rifiutare la mozione?  Qualche anno fa, fu firmato, dall’Unione dei Comuni, un protocollo di intesa che puntava a passare, negli appalti pubblici, all’uso della clausola sociale e all’offerta economicamente più vantaggiosa. Come si può vedere, la firma di quel protocollo è stata inutile: le amministrazioni guidate dal PD lo hanno ignorato. I diritti dei lavoratori e i vantaggi economici e pratici per i cittadini sono stati messi da parte.
 
Quanto espresso in consiglio comunale dalla giunta assomiglia ad un ammasso di pretesti per non applicare, davvero, la clausola sociale e l'offerta economicamente più vantaggiosa. Ne vanno di mezzo i diritti di chi lavora e un risparmio, a lungo termine, di soldi dei cittadini.
 
Il risultato è uno solo: il Partito Democratico vota unitariamente alle destre contro i diritti di lavoratori e cittadini e contro i vantaggi materiali ed economici per il nostro Comune".

Gruppo Consiliare Castello A Sinistra - Rifondazione Comunista Valdelsa Fiorentina circolo Dolores Ibárruri

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