Biologico, locale, prodotto da piccole aziende e con vitigni autoctoni. È l’orientamento del consumatore valdesano di vino, un consumatore sempre più attento. «Oggi c’è grande attenzione nella scelta di un vino per accompagnare un piatto. Anche da parte dei giovani l’approccio è quello corretto, c’è apprezzamento», commenta Gianni Innocenti titolare con il fratello Francesco della Innocenti Wines di Poggibonsi.
I giovani e il vino. «Si beve per il piacere di farlo, si assaggia, si capisce quello che c’è dentro una bottiglia. Oggi i vini devono essere schietti, si deve sentire il vitigno, autoctono, e la lavorazione. Al contrario di qualche anno fa che il vino doveva sapere di legno e essere concentrato, adesso deve essere elegante e dove a prevalere devono essere i sentori primari».
Anche le donne lo fanno. Nell’evoluzione delle tendenze sul consumo i vino, un ruolo importante lo hanno giocato le donne. «Il mondo femminile ha iniziato ad avere un approccio diverso con il mondo del vino. Il vino deve essere profumato, ma non sempre è l’elemento principale di scelta».
I vini più scelti. Le bollicine vanno per la maggiore, nella Toscana dei grandi rossi, i vini fermi hanno sempre un grande mercato. «Sicuramente i vini spumanti hanno uno spazio importante, i Prosecco ma anche il metodo classico e lo Champagne. Ma si assiste ad una rivalutazione della Vernaccia di San Gimignano, e alla scoperta di vini come il Montecucco e quelli della Lucchesia, vini senza una grande gradazione e con un buon bilanciamento tra acidità e tasso alcolico».
Non soltanto bottiglia, cambia anche il modo di acquistare. Il consumatore valdelsano scopre, inoltre, il piacere dello sfuso, una sorta di contatto diretto con il produttore. «Nell’ultimo anno abbiamo avuto un aumento del 30% delle vendite di vino nel bag in box. Nato per Norvegia e mercato del Nord Europa, il contenitore conquista sempre di più anche noi. Al suo interno si trovano ottimi vini, gli stessi che si trovano in bottiglia».
Fonte: Ufficio Stampa
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