Bancarotta fraudolenta, tre condanne per un bar di Empoli

Bancarotta fraudolenta, questa è la condanna per i due titolari di un noto bar-pasticceria-ristorante nel centro di Empoli. Da alcuni anni l'attività era gravata dai debiti e da una vicenda di bancarotta e oggi, giovedì 12 ottobre, il tribunale di Firenze ha emesso la condanna. 5 anni e 6 mesi di reclusione per i due titolati, 7 anni per l'ideatore delle concatenazioni societarie create per mantenere la disponibilità del locale; in pratica questa figura utilizzava anche dei prestanome per sgravare il bar dai debiti accumulati.

La vicenda risale al 2009, anno in cui la società aveva aveva accumulato 880mila euro di debiti circa, di cui 472mila verso l'erario. La società è stata poi messa in liquidazione e il bar venne dato in affitto a una nuova srl, una bad company che aveva come capo l'anziana madre del titolare su cui furono scaricati i rapporti con fornitori e banche.

Nel 2010 venne sciolta la locazione con la nuova srl e il bar, libero formalmente dai vecchi debiti, venne dato in affitto a un'altra società dove le quote erano divise tra i due titolari effettivi e la stessa anziana madre di uno di loro. Un altro passaggio si è avuto nella società fallita e ormai inesistente. Revocata la liquidazione, un prestanome ne diventò amministratore unico e cedette le quote a Nemex Company, una nuova srl. Il bar intanto continuava a produrre ricavi.

La guardia di finanza di Empoli ha voluto vederci chiaro e questi tentativi di eludere i creditori sono stati scoperti. Ne è nato il processo conclusosi solo oggi. Il tribunale ha condannato le persone imputate anche al risarcimento dei danni alla curatela del fallimento, in questo caso parte civile: è stata stabilita un provvisionale di 200mila euro. Sempre il tribunale ha emesso ordinanza di sequestro preventivo delle quote sociali della società intestata alla madre di uno dei titolari. Il bar è in amministrazione giudiziaria e la sua conduzione è vigilata dalla magistratura

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