"Ai Canottieri Limite, senza limiti prospero motu": la stampa straniera in visita ai cantieri

La frase, pronunciata da Gabriele D'Annunzio, è solo uno dei motivi di orgoglio della Canottieri Limite


Ci sono giornate che restano impresse nella memoria e aiutano a comprendere cosa si vuol fare del futuro. Una di queste, per il Centro Espositivo della Cantieristica e del Canottaggio “Mario Pucci” di Limite sull’Arno, è stata quella di sabato scorso, 28 ottobre, quando la Commissione Museo nominata dalla Canottieri Limite ha accolto nelle stanze di piazza C. Battisti una delegazione di giornalisti svizzeri in visita nell’Empolese-Valdelsa grazie all’organizzazione di Toscana nel Cuore (Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese-Valdelsa) e Toscana Promozione Turistica.

Tra cimeli, modellini di navicelli e imbarcazioni che sono state una componente fattiva della storia di Limite sull’Arno, legata alla cantieristica navale e in particolare alla nautica da diporto, a cui ha dato i natali all’inizio del XX° secolo, la delegazione ha potuto ripercorrere le tappe significative che hanno condotto alla notorietà e al successo internazionale una comunità di poche migliaia di abitanti situata a 70 km di distanza dal mare.

Grazie in particolare ai racconti di Tito Paroli, asse portante del Centro espositivo con la sua esperienza in cantiere durata per oltre 40 anni, e alle spiegazioni delle origini storiche e delle motivazioni alla base dello sviluppo di Limite da parte di Edoardo Antonini e Elia Salani, guidati dal presidente della Commissione Flavio Bini e dal direttore scientifico Marzio Cresci, i giornalisti hanno avuto la possibilità di carpire i tratti essenziali del passato, a partire dai primi arsenali e botteghe artigianali che costruivano navicelli intorno al XVII secolo.

Partendo da questo assunto - e dalla relazione inseparabile tra Limite e il fiume Arno, fonte di vita - è iniziato un tour prima virtuale, provando a immaginare quanto avveniva lungo l’Arno nei secoli e decenni passati, e a seguire concreto, all’interno del Centro espositivo, il quale conserva anche utensili, progetti e foto dell’attività dei 13 cantieri navali limitesi e dell’unico ancora in attività, il "Salani", che si occupa di barche da canottaggio.

Il racconto, a cui hanno preso parte anche il sindaco di Capraia e Limite Alessandro Giunti e la Giunta comunale, si è soffermato soprattutto sulla capacità dei limitesi di sapersi adattare ai mutamenti tecnologici, ad esempio a metà ‘800 dopo l’avvento della ferrovia Leopolda da Firenze a Pisa che metteva in ginocchio il trasporto delle merci a bordo dei navicelli, e di tramandare nel tempo un complesso di competenze e capacità artigianali premiate nel 2005 dall’Ucina (Confindustria nautica) con l’ascia d’oro alla comunità di Limite sull’Arno, che annovera ben sette pionieri della nautica.

Non è un caso che, nel secolo scorso, anche Giacomo Puccini fosse un cliente del Cantiere Picchiotti, fino a poco prima della morte, nel 1924, quando era già pronta una nuova imbarcazione dal nome “Liù”, in omaggio alla protagonista dell’opera Turandot. Da sottolineare anche il fatto che, ancora oggi, il 32% degli yacht tra i 24 e i 54 metri prodotti a livello mondiale proviene da cantieri originari di Limite.

Un occhio di riguardo nell’esposizione l’ha avuta, ovviamente, anche la Canottieri Limite, società di canottaggio più antica d’Italia (1861), che da 156 anni ottiene successi e riconoscimenti di ogni tipo in campo internazionale e conta nella sua storia titoli italiani, europei, mondiali e partecipazioni di numerosi atleti alle Olimpiadi.

“Ai Canottieri Limite, senza limiti prospero motu”, affermò Gabriele D’Annunzio nel 1924. Sulla scia dell’augurio al tempo formulato, la Commissione Museo è pronta a progettare la valorizzazione e lo sviluppo di un patrimonio materiale e immateriale degno di nota, che costituisce un unicum nel panorama nazionale.

Fonte: Addetto Stampa Canottieri Limite

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