La Pira e la DC in Consiglio regionale: Casini, Giani e Bambagioni raccontano

Pierferdinando Casini

La vita sociale e politica di Giorgio La Pira, rivissuta questa mattina a palazzo del Pegaso, attraverso i ricordi di chi negli anni conobbe il sindaco di Firenze. A raccontare, in particolare, l’impegno di La Pira dal 1946 al 1977, oltre a Giovanni Pallanti autore del libro “La Pira e la Dc. Una storia di libertà contro le ideologie totalitarie del XX secolo” anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il consigliere regionale Paolo Bambagioni e il senatore Pier Ferdinando CasiniNell’occasione il presidente Giani ha consegnato il Pegaso, simbolo della Toscana all’onorevole Casini “una personalità che rappresenta le istituzioni del nostro Paese”.

Il presidente Giani ha ripercorso sia l’impegno politico e di amministratore di Pallanti, che fu vicesindaco di Firenze e la sua attività di scrittore che “meraviglia con la sua provocazione di intellettuale vivace”. “In questo libro – ha detto Giani - ci sono note personali del suo impegno politico, del suo carisma. Porge una visione eretica ma illuminante che fa pensare e costringe a sentire che molte cose, anche se stravolgono il quadro stereotipato della realtà, sono vere”.

“C’è bisogno di recuperare lo spirito di far politica di Giorgio La Pira e idealità forti – ha detto l’onorevole Casini“. Casini ha ricordato come per La Pira al primo posto ci fosse sempre l’interesse della comunità e dei suoi concittadini. “La Pira – ha detto-  stava dalla parte dei poveri e dei diseredati”. “La ricostruzione storica che fa Pallanti è importante, perché quello che dimostra La Pira è che il monopolio della solidarietà e della difesa dei diseredati non è storicamente a sinistra ma nasce nel mondo del solidarismo cattolico”.

“In tutto il suo percorso politico e culturale – ha detto il consigliere regionale Paolo Bambagioni - Pallanti è sempre stato guidato da una stella polare: proclamare la verità, combattere le ingiustizie  e difendere la democrazia, con l’intento di realizzare una migliore giustizia sociale”. Bambagioni ha sottolineato il “coraggio” e la “coerenza diamantina” di Pallanti che “non solo ha vissuto una vita austera, quasi francescana ma in alcuni casi ha dovuto sopportare le pesanti conseguenze sul piano personale per scelte fatte nell’interesse pubblico”. “Dal libro emerge il rapporto – ha concluso Bambagioni – di discepolo del grande sindaco che Giovanni ancora oggi si sente di esercitare nella sua città”.

“A quarantanni dalla morte di La Pira – è intervenuto Pallanti - era importante ricollocarlo nella sua esperienza storica. Dal 1938 fino alla morte è stato un intellettuale, simbolo contro tutte le dittature del Novecento sia quelle nazifasciste sia quelle comuniste”. “Fu un innovatore e non un rottamatore, il suo impegno politico può essere un esempio: rimanere fedele ad un progetto, a ideali e non cambiare mai casacca, a seconda delle convenienze”. Pallanti ha voluto sottolineare “La Pira rimase democristiano per tutta la sua vita”. “Non pensava solo al Paradiso – ha concluso Pallanti - ma anche alla Gerusalemme in terra e voleva che la gente avesse pane, lavoro e pace”.

Alla presentazione hanno partecipato anche l’autore della prefazione Alessandro Corsinovi e lo storico Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini. A moderare il direttore del quotidiano La Nazione, Francesco Carrassi

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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