Spunta su internet una maglia con lo stemma di San Gimignano, Bassi: "Nessuna autorizzazione"

(foto da Facebook)

Una maglia con lo stemma di San Gimignano è in vendita su internet. Niente di male, verrebbe da dire, se non fosse che non c'è alcun tipo di autorizzazione. La notizia è stata resa nota dal sindaco Giacomo Bassi, che sul proprio profilo Facebook ha postato l'immagine di una felpa con la scritta 'Non importa dove possa vagare, San Gimignano sarà sempre casa mia'.

"Non è stata data alcuna autorizzazione all'utilizzo dello stemma comunale per la stampa di questi capi di abbigliamento. La facilità con cui in Internet è possibile fare il copia incolla fa dimenticare che esistono norme e procedure non scavalcabili. Lo stemma è parte dell'identità comunale e l'immagine deve essere tutelata, come riportato nello Statuto. I legali del Comune approfondiranno la cosa" ha commentato Bassi, seguito da molti suoi colleghi come Paolo Campinoti a Gambassi Terme.

Il problema principale è dato dai social, in questo caso. Non è un segreto che, al giorno d'oggi, le navigazioni su internet vengano monitorate e memorizzate. Basta una semplice ricerca 'San Gimignano' su Google e su Facebook e gli altri social appaiono pubblicità di siti che fabbricano maglie a riguardo. Sono immagini create quasi in automatico e rimandano a rivenditori di maglie che creano e stampano abbigliamento sfruttando qualsiasi immagine e bypassando le norme e le procedure citate da Bassi. Succede con San Gimignano, ma anche con le squadre di calcio o con le serie tv.

Le pubblicità invadenti e invasive sono qualcosa con cui è difficile convivere, sono arginabili tramite programmi specifici ma ormai sono un problema diffuso.

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