Consiglio Regionale: tra i temi fibromialgia, fine vita e demanio idrico

Una seduta del Consiglio regionale della Toscana

Il capogruppo di Fdi Giovanni Donzelli in apertura dei lavori del Consiglio Regionale di oggi, 7 novembre, ha chiesto in seduta che l'assessore alla Salute o la Giunta riferissero in Consiglio sulla questione del primario che risultava in servizio a Careggi, ma che in realtà era assente. Qui il link all'articolo.

M5S richiedono sfiducia dell'assessora Saccardi

In apertura di Consiglio regionale il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno di una mozione di non gradimento verso l’assessora Saccardi. L’atto rappresenta l’unico strumento statutario a disposizione del Consiglio regionale per invitare il Presidente della Regione alla rimozione di un membro della giunta.

“L’assessora Stefania Saccardi non ha dichiarato alcuni immobili di cui è proprietaria, benché fosse tenuta a farlo ai sensi di due leggi regionali sulla trasparenza, e di fronte al dibattito consiliare scaturito sul tema ha minacciato il consigliere Donzelli di querela. Due fatti gravissimi per i quali riteniamo necessario che il Consiglio voti la massima espressione di sfiducia consentita dallo Statuto: la dichiarazione di non gradimento. Ci sono le nostre quattro firme, ne mancano altre quattro. Vediamo in questi due giorni chi tra i colleghi sottoscriverà il nostro atto” così Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo M5S in Consiglio regionale, a commento dell’iniziativa.

Approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra. “Sia riconosciuta come patologia cronica ed esentata dal ticket”.

Approvata oggi in Consiglio regionale una mozione di Sì Toscana a Sinistra presentata dai consiglieri di Sì Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori. La mozione chiede la presa in carico, all’interno dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, dei pazienti fibromialgici tramite l’aggiornamento dei protocolli esistenti e l’istituzione di un registro telematico regionale per raccogliere e analizzare i dati clinici della malattia. Tutto ciò prevedendo la sollecitazione al governo per l’inclusione di questa patologia tra quelle croniche con l’esenzione dal ticket. “Un'importante battaglia quindi non solo per i pazienti toscani ma che deve avvenire anche a livello nazionale poiché sono quasi due milioni i nostri concittadini colpiti da fibromalgia. Solo così si darà seguito alle raccomandazioni della Commissione Europea e del Consiglio Europeo” commentano Sarti e Fattori.

Il Testo è stato approvato con un emendamento del PD affinchè si rendano omogenei gli interventi nei vari territori della Toscana.

Fibromialgia: Saccardi, per normativa vigente malattia non è esente da ticket

La “grave violazione” degli impegni assunti a seguito della mozione approvata dal Consiglio regionale nel dicembre 2015 per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, al centro dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (gruppo misto/Tpt).

Nel testo si ricorda l’impegno dell’Aula per “assegnare un codice di esenzione regionale per le prestazioni sanitarie fruibili dai pazienti affetti da fibromialgia riconosciuta” e si cita la nota di attuazione della mozione nella quale si parla “sbrigativamente” di “approfondimenti per un eventuale riconoscimento di esenzione per malattia cronica”.

L’assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, ha ricordato che stante la normativa vigente “non si ritiene riconoscibile l’esenzione dal ticket ai pazienti affetti da fibromialgia. L’unico caso di riconoscimento in tal senso, ci risulta essere nella Provincia autonoma di Bolzano”. Saccardi ha inoltre ricordato che già nel 2012 la Toscana aveva posto la questione dell’inserimento della sindrome fibromialgica nel novero delle patologie croniche e invalidanti, quindi “aventi riconoscimento del regime di esenzione dalla quota di compartecipazione al costo”. “Il ministero della Salute ha in più occasioni ribadito che non vi sono al momento le condizioni per l’inserimento di questa malattia nell’elenco di quelle croniche, poiché invalidante solo in alcuni casi e non necessariamente permanente” ha spiegato ancora l’assessore. Sul piano del percorso diagnostico e assistenziale, in attesa della prossima attivazione del nuovo organismo regionale di governo clinico e tenuto conto che la fibromialgia è una malattia non omogenea, Saccardi ha assicurato che sarà attivata una “commissione di esperti con l’intenzione di aggiornare il quadro di riferimento”.

Sul tema l’Aula ha approvato anche una mozione presentata da Sì – Toscana a sinistra per il riconoscimento di un codice identificativo di patologia per la fibromialgia, un pacchetto di prestazioni regionali e per il riconoscimento quale patologia cronica. L’atto è stato emendato dal Pd – per iniziativa del consigliere Nicola Ciolini - e punta ad “individuare criteri omogenei per tutte le aziende sanitarie della Toscana, per una presa in carico dei pazienti, e nelle more dell’inserimento della malattia all’interno dei livelli essenziali di assistenza, anche attraverso la collaborazione con l’organismo regionale per il governo clinico in corso di nomina”.

Secondo il consigliere Sì Paolo Sarti, e anche a seguito di quanto detto dall’assessore Saccardi, una “apposita commissione sarebbe già in grado di valutare, su base scientifica, quando e quanto la fibromialgia è invalidante e quando no”.

Fine vita: subito legge su consenso informato e testamento biologico, approvata mozione

Testamento biologico: il Consiglio regionale della Toscana chiede al Parlamento di approvare subito il decreto legge e alla Giunta regionale di sollecitare i Comuni toscani a istituire i registri per le dichiarazioni anticipate di volontà. Passa a larga maggioranza una mozione in sostegno al disegno di legge sulle norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento, presentata da consiglieri dei gruppi Pd, Art. 1-Mdp, M5s e Sì-Toscana a sinistra. La mozione, prima firmataria Alessandra Nardini – con VadiMarrasSpinelliBuglianiCapirossiMonniGiovannettiFattoriQuartiniMeucci – è stata approvata con 25 voti favorevoli, 3 voti contrari e due astensioni. L’atto impegna la Giunta regionale “ad attivarsi presso il Parlamento”, per giungere “ad una celere approvazione del provvedimento legislativo” e garantire a ogni cittadino “il diritto di esprimere anticipatamente le proprie dichiarazioni di trattamento sanitario relative al fine vita”. Si tratta di un “provvedimento urgente, per riconoscere il diritto di chi chiede solo di essere libero di scegliere”, spiega in Aula la prima firmataria Alessandra Nardini, che richiama la “stringente, drammatica, ma bellissima lettera di Michele Gesualdi, uomo di profondissima fede”. Ora, prosegue la consigliera “al disegno di legge in attesa al Senato manca solo l’ultimo passaggio. Colmiamo il vuoto, il testamento biologico è un atto di civiltà”. Per il Movimento 5 stelle è Andrea Quartini, a sua volta firmatario della mozione, a motivare la posizione del gruppo: “Si tratta di una battaglia dignitosa, va verso un percorso di civiltà. Chiediamo l’approvazione di una legge fondamentale, caratterizzata da sobrietà. Giusto riconoscere l’inviolabilità del diritto fondamentale all’autodeterminazione”. Voto favorevole anche da Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), con l’auspicio che “il registro nei Comuni possa essere vincolante per i medici”. Voto contrario annuncia Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia): “Sul tema della vita, non servono campagne scontate e demagogiche. Personalmente credo che la vita non sempre ci appartenga, che sia da tutelare sempre e comunque. Né credo giusto che un genitore possa decidere della vita dei propri figli”. Il tema, prosegue il consigliere, “così importante non deve essere deciso a pochi mesi dal termine della legislatura da un Parlamento delegittimato. Portiamo il tema in campagna elettorale, gli italiani sceglieranno”. Anche il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha sottoscritto la mozione: “Credo che la decisione sulla conclusione della propria vita sia una delle parti essenziali dell’esistenza di ciascuno. Vorrei poter avere questo diritto sul mio corpo. La politica aveva preso l’impegno di dare risposte: dopo il caso di Eluana Englaro si disse che entro trenta giorni avremmo avuto una legge. Ne sono passati tremilatrecento, una dilazione scandalosa. Non è più tempo di rimandare”.

Il gruppo Lega nord ha lasciato libertà di voto ai consiglieri, come ha spiegato in Aula Manuel Vescovi: “Ognuno deciderà secondo coscienza. Io voterò a favore, perché credo che si giusto permettere alle persone di decidere”. Voto “convintamente contrario annuncia invece il collega Marco Casucci, anche le due astensioni arrivano dalla Lega.

Tra i firmatari anche Serena Spinelli (Art.1-Mdp): “Siamo di fronte alla necessità di sollecitare il Parlamento per avere una legge organica sul fine vita, una legge che anche il mondo medico pretende. Non è dovere dello Stato dire come tu devi morire”.

Testamento biologico, Nardini (Pd): “Legge non più rimandabile, sottoscrivo l’appello di Gesualdi”

Approvata la mozione che chiede anche di sollecitare i Comuni all’istituzione dei registri per il deposito delle dichiarazioni anticipate di volontà.

“Questa mozione tratta un tema delicato quanto importante ed urgente, perché si parla di diritti: il diritto di chi non può aspettare, il diritto di chi chiede solo di poter esser libero di scegliere. Ma purtroppo, come spesso accade in Italia, per troppi anni non si è avuto il coraggio di affrontare la questione e ora che finalmente siamo ad un passo dal rendere l'Italia un Paese più civile, non possiamo mancare questo obiettivo”. Così Alessandra Nardini, Consigliera Regionale PD e prima firmataria della mozione che impegna la Giunta Regionale ad attivarsi con il Parlamento perché sia approvato in tempi brevi il disegno di legge sul tema.

“Nei giorni scorsi – prosegue - immagino che tutti abbiamo letto, con sincera commozione, la struggente, drammatica ma bellissima, lettera di Michele Gesualdi, malato di Sla, ex Presidente della provincia di Firenze, allievo di Don Milani, uomo di una profondissima fede, come si può leggere tra quelle sofferte ma lucidissime righe. Quell'appello, rivolto alla Presidente della Camera dei Deputati, al  Presidente del Senato e ai capigruppo parlamentari  ha confermato in me la volontà che anche quest'aula si esprimesse sul fine vita. Ricordo una pagina bruttissima,  le vergognose urla al Senato, quando venne comunicata la scomparsa di Eluana, con insulti diretti anche all'allora Presidente della Repubblica, Napolitano. Alcuni mesi fa ho avuto il piacere e l'onore di ascoltare il drammatico racconto dei quei lunghi mesi, anni, dalla voce di Peppino, il padre. Questo non è un argomento  su cui non si può ingaggiare una battaglia parlamentare come si fosse allo stadio, contando vincitori e vinti. Allora si disse che era urgentissima una legge su questa materia, ma sono passati anni,  e solo adesso, finalmente, sembriamo vicini: è infatti attualmente all’attenzione del Parlamento il disegno di legge A.S. n. 2801 (Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento) testo unificato di molte proposte di legge concernenti le disposizioni relative al consenso informato e alla istituzione del registro nazionale delle DAT, disciplinandone modalità di espressione e di revoca; questo disegno di legge è stato approvato in prima lettura alla Camera il 20 aprile 2017, manca quindi l'ultimo passaggio, quello al Senato”.

“Ho presentato questo atto, per chiedere alla Giunta di muoversi, per quanto nelle sue competenze, affinché questo passaggio avvenga nel più breve tempo possibile, e che si giunga in questa legislatura a colmare un vuoto normativo non più tollerabile – conclude Nardini-. Nel frattempo quello che possiamo fare è sollecitare i Comuni che non hanno ancora il registro per il testamento biologico ad istituirlo, come hanno fatto già diverse amministrazioni (tra cui recentemente Vicopisano e Vecchiano, in provincia di Pisa) e promuovere incontri informativi sul tema per conoscere ed approfondire storie e percorsi legislativi. Favorire la conoscenza sul testamento biologico permetterà di avere maggiore coscienza del proprio diritto di autodeterminazione e consentirà alle cittadine e ai cittadini una scelta libera e consapevole. La Toscana, terra di diritti e spesso apripista, come nel caso dell'uso della cannabis a scopo terapeutico, torni a far sentire la sua voce. Ringrazio ARCI Toscana, da sempre impegnata per la difesa dei diritti, che ha voluto sostenere la mozione approvata oggi. Questa legislatura parlamentare sta per concludersi, e io mi auguro che, in tema di diritti, insieme all'approvazione della legge sulle Unioni Civili, ed io spero anche quella sulla cittadinanza, si possa festeggiare l'approvazione della legge sul fine vita. Non perdiamo un’altra, l’ennesima, occasione per rendere l’Italia un Paese più civile”.

Farmoplant: Fratoni, stiamo lavorando per riportare ambiente in sicurezza

La nube tossica che ventinove anni fa si sprigionò dal reparto in cui Farmoplant-Montedison di Massa produceva il pesticida Rogor, ma soprattutto il report di quest’anno di Arpat che evidenzia come alcuni degli inquinanti riscontrati nei campioni “superino di 400 volte le soglie limite previste per legge”, sono al centro dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (gruppo misto/Tpt).

Sulle azioni d’urgenza della Regione per tutela la salute dei cittadini, è intervenuta l’assessore all’AmbienteFederica Fratoni che ha ricordato la nota del direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Toscana Nord Ovest: “Nel corso degli anni sono state emanate ordinanze specifiche. È ovvio che fino a quando non si arriverà ad interventi risolutivi, permarrà un potenziale rischio per la salute”. L’assessore ha quindi assicurato: “Stiamo lavorando per riportare l’ambiente, che ben sappiamo essere stato compromesso nel passato, nelle migliori condizioni di sicurezza a garanzia della salute di cittadini e lavoratori”.

Epicentro dell’esplosione, si ricorda anche nel testo dell’interrogazione, fu un serbatoio di svariati metri cubi contenente Rogor impuro, sciolto in cicloesanone. I prodotti che dettero il via alla gigantesca nube tossica furono anche veleni derivanti da termo degradazione quali anidride fosforosa, carbonica, ossidi di carbonio e azoto. Con diversi gradi di contaminazione, la nube arrivò a coprire un’area di circa 2mila Kmq e coinvolse tutta la popolazione apuana.

Un’ordinanza del sindaco sancì la cessazione definitiva di ogni attività produttiva e di messa in sicurezza. Le procedure di bonifica attivate dall’azienda, sono state controllate da uno specifico collegio di collaudo e la Regione, nel 1995 e con specifica delibera, certificò l’avvenuta bonifica dell’area industriale dismessa, con alcune prescrizioni e vincoli d’uso di alcune parti del sito. I controlli ambientali sono quindi continuati anche in funzione del frazionamento, lottizzazione e vendita di singoli lotti di terreni a privati per il riutilizzo industriale. A seguito dei dati di quest’anno diffusi dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale che parla di una situazione, rispetto al 2003, “peggiorata”, con un “aumento della concentrazione dei contaminanti”, la consigliera Pecori ha chiesto informazioni sugli eventuali piani di intervento a medio e lungo termine per il risanamento del territorio e per la tutela immediata della salute dei cittadini. L’assessore ha ricordato i diversi interventi di bonifica attuati sull’inquinamento della falda, “tra gli aspetti più rilevanti e d’interesse pubblico”. “Dopo l’individuazione del Sin (Sito di interesse nazionale) del 1999 sono stati siglati, nel 2007 e 2011, accordi di programma tra ministero, Regione e altri soggetti pubblici interessati. Già nel 2008, si era elaborato uno studio per verificare la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza di emergenza della falda acquifera”. “A settembre 2016 – ha continuato Fratoni – è stato sottoscritto un nuovo accordo che affida la responsabilità del coordinamento e della vigilanza della situazione alla Regione”.

“L’acqua di falda è ancora inquinata. Il rischio per i cittadini è ancora notevole” ha osservato Pecori. “Se sul piano ambientale l’assessore ha detto, mi chiedo quali sono gli accorgimenti sanitari che si intendono adottare” ha detto Pecori annunciano una nuova interrogazione.

Fascismo, condannato il sindaco di Affile e due assessori. Nardini (PD): “Adesso si rimuova il monumento, offesa permanente alla coscienza democratica del popolo italiano”

Il sindaco di Affile e due assessori della sua giusta sono stati condannati con l’accusa di apologia del fascismo per l''installazione del monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani.

“Accolgo con soddisfazione questa notizia, adesso si provveda alla rimozione del monumento” commenta Alessandra Nardini, Consigliera Regionale. “Ad inizio 2016, raccogliendo l’appello lanciato da Anpi Pisa e Anpi nazionale, portai in Consiglio Regionale una mozione per chiedere la rimozione di quello che, a mio avviso, è un vero e proprio scempio per la comunità. Anche il Presidente Rossi, facendosi interprete della volontà del Consiglio, intervenne scrivendo al Presidente della Repubblica Mattarella. La condanna degli amministratori di Affile è un primo segnale verso il superamento di questo sgradevole episodio che offende la memoria rendendo merito ad uno dei più feroci esponenti della dittatura fascista; tuttavia potremo essere pienamente soddisfatti solo quando il monumento sarà rimosso definitivamente. Occorre, inoltre, impedire che  monumenti, sacrari o pubbliche vie e piazze vengano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato  ed implicate in crimini perpetrati durante il periodo fascista”.

Ottava rima, Vadi e Marras (PD): “Patrimonio da valorizzare”

Approvata la mozione per il riconoscimento e la valorizzazione dell'ottava rima nell'ambito delle politiche culturali della Regione Toscana.

“Il canto in ottava rima – spiegano la consigliera regionale Pd Valentina Vadi e il capogruppo PD Leonardo Marras - è l’espressione della cultura popolare della nostra Regione, per questo con la mozione approvata oggi chiediamo di prevedere, nell’ambito delle politiche culturali della programmazione regionale, specifici interventi finalizzati a promuovere questa forma artistica, anche attraverso il sostegno alle associazioni culturali che si occupano di salvaguardare e diffondere questa tradizione. Una tradizione che ha accomunato grandi scrittori - dai cantori trecenteschi ai poemi epici del Pulci, del Boiardo, dell’Ariosto e del Tasso – trovando diffusione e radicamento sociale negli anni attraverso la produzione di versi “improvvisati”.

“La tradizione popolare dell’ottava rima cantata – spiega Vada, illustrando l’atto in aula -  resta oggi viva grazie alla notorietà che le hanno conferito recentemente personaggi quali Davide Riondino, Francesco Guccini e Roberto Benigni, ma, soprattutto, grazie all’attività di gruppi di appassionati ed associazioni che organizzano eventi e manifestazioni sul territorio per coltivare e diffondere la memoria della poesia estemporanea”. In Toscana, infatti, nel 2015 si è costituita l’associazione dei comuni ‘L'Ottava Rima’ con lo scopo di  valorizzare e la promuovere il canto in ottava rima, di cui fanno parte i comuni di: Terranuova Bracciolini (AR), che è comune capofila e sede dell’associazione, il Comune di Buti (PI), il Comune di Roccastrada (GR), il Comune di Scansano (GR), il Comune di Semproniano (GR).

“Con questa mozione - concludono Vadi e Marras – chiediamo anche l’istituzione di un archivio regionale della poesia estemporanea in ottava rima presso uno dei Comuni della rete esistente, raccogliendo e organizzando contributi scritti, documentazione, pubblicazioni, ricerche e materiale audiovisivo. Sarebbe importante poi che si arrivasse all’istituzione di borse di studio e/o progetti in ambito universitario per la ricerca e l'implementazione di quest’archivio che rappresenterebbe un importante punto di riferimento per lo studio, la formazione e la divulgazione dell'ottava rima”.

Atc Pistoia: Remaschi, in atto opportuni accertamenti

La nomina del nuovo Comitato di gestione dell’Atc 11 di Pistoia (Ambito territoriale di caccia), al centro dell’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle, prima firmataria la consigliera Irene Galletti, cui ha risposto in aula l’assessore regionale Marco Remaschi. “Abbiamo predisposto gli opportuni accertamenti per verificare la veridicità delle dichiarazioni, in primis richiedendo l’esibizione del libro soci e comunque ogni altro elemento utile” ha detto Remaschi. Conclusa la fase di verifica, ha assicurato l’assessore, si provvederà ad “adottare tutte le azioni dovute in base all’ordinamento vigente, tanto in sede di autotutela che in sede penale”.

Il caso prende il via da un esposto, recapitato ai grillini e in copia al presidente Enrico Rossi e ad altri consiglieri, nel quale si denunciano “anomalie e irregolarità” nella designazione del Comitato di gestione dell’Atc 11. Secondo quanto descritto, il rappresentante dell’associazione in quota ambientalista Eko Club sarebbe passato autocertificando per l’anno 2016 l’iscrizione di 700 soci alla sua organizzazione, quando 450 di queste tessere sarebbero state sottoscritte da soci Federcaccia nel marzo 2017.

Il Comitato di Gestione degli Ambiti territoriali di caccia ha dieci membri, due dei quali designati da associazioni di protezione ambientale, attive sul territorio e riconosciute a norma di legge. L’interrogazione chiedeva una verifica e, qualora la denuncia fosse risultata corretta, l’annullamento della nomina nell’Atc 11.

“Aspettiamo i risultati dei controlli in corso” ha detto Galletti pur domandando se non sia il caso di prevedere le verifiche in maniera strutturale, magari con il sistema a campione.

Demanio idrico: mozione chiede esenzioni

L’aula approva all’unanimità l’atto presentato dal gruppo consiliare Sì Toscana a sinistra e illustrato dal presidente della commissione Affari Istituzionali, Giacomo Bugliani.

Sul tavolo il demanio idrico e in particolare la possibilità di prevedere esenzioni su casi specifici. Questo lo spirito della mozione del gruppo consiliare Sì Toscana a sinistra, che impegna la Giunta regionale a valutare “ulteriori esenzioni, in base alle peculiari condizioni dei contribuenti e alle situazioni oggettive di occupazione ed uso dei beni del demanio, anche per evitare inutili contenziosi tendenti a far dichiarare illegittimi gli accertamenti relativi a fattispecie particolari”. Il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani(Pd), illustrando l’atto, ha ricordato che “il nuovo testo presentato dal gruppo Sì Toscana a sinistra tiene conto di quanto fatto dalla Regione in tema di demanio idrico, e si concentra su quattro specifiche esenzioni”: gli ex lavatoi; i ponticelli costruiti in epoca immemorabile; spazi che sono divenuti marciapiedi ad uso pubblico a seguito della tombatura dei fossi; passaggi che consentono l’accesso ad abitazioni, altrimenti isolate, dopo la costruzione di fossi.

Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), parlando di casi “disomogenei e difficilmente elencabili”, ha anche ricordato che spesso riguardano persone anziane e in difficoltà. “A maggior ragione sono auspicabili le esenzioni”, ha concluso Fattori, ricordando la disponibilità dell’assessore Vittorio Bugli.

L’aula ha approvato la mozione con voto unanime.

Celebrare Amedeo Modigliani nel centenario della morte, ok unanime del Consiglio. Gazzetti (Pd): “Prepararsi al 2020 per onorare un grandissimo toscano”

La Toscana programmerà iniziative per celebrare Amedeo Modigliani nel centenario della morte, che ricorrerà nel 2020. Il Consiglio regionale approva con voto unanime una mozione presentata dal gruppo Pd, primo firmatario Francesco Gazzetti.

L’atto impegna la Giunta regionale “a promuovere e sostenere”, all’interno degli strumenti della programmazione regionale, le iniziative per celebrare “l’opera e la figura del geniale artista livornese”. Il Programma regionale di sviluppo 2016-20120, ha spiegato in Aula Gazzetti, “include una specifica parte dedicata alla promozione del sistema delle arti e degli istituti culturali con particolare riferimento al sostegno alle attività dedicate alle celebrazioni di specifiche ricorrenze”. Di qui, la possibilità di “celebrare Modigliani come merita e come è giusto che sia”.

l consigliere chiede di  inserire le celebrazioni nel PRS: “Artista immenso che non si dimenticò mai della sua amata Livorno".

Celebrare Amedeo Modigliani in vista del centenario della morte (24 gennaio 2020), promuovendo e sostenendo iniziative finalizzate a valorizzare l’opera e la figura del geniale artista livornese. A questo punta la mozione illustrata oggi in aula dal consigliere del Pd Francesco Gazzetti e poi approvata all’unanimità   dal Consiglio regionale. L’obiettivo è richiamare l’attenzione della Giunta su questo importante anniversario, individuando uno strumento concreto e preciso "E’ proprio il Programma regionale di sviluppo 2016 – 20120 – ha spiegato Gazzetti ringraziando il capogruppo Leonardo Marras per l’interessamento-  ad includere una specifica parte dedicata alla promozione del sistema delle arti e degli istituti culturali con particolare riferimento al sostegno alle attività dedicate alle celebrazioni di specifiche ricorrenze. Esiste dunque uno spazio all’interno del PRS che ci dà la possibilità di celebrare Modigliani come merita e che è giusto che sia. Ed è bene iniziare a pensarci per tempo”. L’atto presentato e sottoscritto da Gazzetti  insieme a  Monia Monni, Antonio Mazzeo, Enrico Sostegni, Paolo Bambagioni, Ilaria Giovannetti, Gianni Anselmi, Andrea Pieroni, Massimo BaldiValentina Vadi e Alessandra Nardiniripercorre tutte le tappe della vita di Amedeo Modigliani che nacque a Livorno il 12 luglio 1884 e morì a soli 36 anni a Parigi. Anni intensi e straordinari che furono contrappuntati da una serie di opere (disegni, quadri e sculture) ognuna delle quali rappresenta un capolavoro unico. "Sono certo che tutto il Consiglio Regionale e la Giunta – ha proseguito Gazzetti - sapranno raccogliere lo stimolo rappresentato da questa nostra mozione per trasformarlo, nelle forme e nei modi che saranno individuati, in un grande tributo per un artista immenso, il cui stile resta unico della storia dell'arte. Un genio toscano che non si dimenticò mai, neanche nei suoi intensi anni parigini, della sua amata Livorno. Ecco perché da toscano e soprattutto da livornese sono certo, anzi sicuro, che la Toscana saprà cogliere questa occasione per essere punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per onorare, come merita, uno dei suoi figli più amati e conosciuti in tutto il mondo".

Irpet: attività 2018, via libera a linee di indirizzo

Approvata la proposta di risoluzione della commissione Affari istituzionali di condivisione delle indicazioni della Giunta regionale.

Considerato che nell’ambito delle attività istuzionali dell’Irpet “sono ricomprese le consulenze e le ricerche tematiche per il Consiglio regionale”, su proposta della commissione Affari Istituzionali, il Consiglio regionale decide di condividere le indicazioni della Giunta regionale per l’approvazione di specifici indirizzi all’Irpet, per l’elaborazione del programma di attività 2018. Così la proposta di risoluzione che l’aula di palazzo del Pegaso ha approvato a maggioranza, dopo l’illustrazione della specifica deliberazione della Giunta regionale, da parte del presidente della competente commissione Giacomo Bugliani (Pd). 

Come ricordato dal presidente il programma 2018 di Irpet, che si colloca nel solco delle linee di ricerca ed attività tracciate nel programma triennale, si compone di due parti: l’attività istituzionale che ha una corrispondenza nel finanziamento ordinario dell’istituto; e le attività comuni, finanziate con fondi europei. A queste - definite nel rapporto con Regione Toscana - si aggiungono le attività commerciali, che derivano da studi e ricerche commissionate da altri soggetti pubblici e privati.

“L’attività istituzionale si snoda in una molteplicità di funzioni, da un lato costruzione ed aggiornamento di modelli e di banche dati e, dall’altro – ha continuato Bugliani - l’analisi dell’evoluzione dell’economia e della società toscana, in una duplice accezione: congiunturale e strutturale”. Attività che Irpet svolge attraverso modelli (di simulazione fiscale e welfare, macroeconomici, regionale-multisettoriale, per la valutazione degli investimenti), archivi e banche dati. Ed è grazie all’integrazione tra tali strumenti, si ricorda nelle linee di indirizzo, che l’Istituto redige rapporti congiunturali, di studi e note di approfondimento, con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione dell’economia regionale. Due i tradizionali rapporti forniti da Irpet: uno generale sullo stato dell’economia e della società toscana; l’altro sulla situazione economica della Toscana nel 2017/2018.

La funzione di supporto all’attività della Giunta regionale, e talvolta anche del Consiglio, si traduce in una considerevole attività di consulenza nella programmazione, articolazione e valutazione delle politiche. Come specificato nelle linee di indirizzo oggi l’andamento delle principali grandezze economiche consente di affermare che dalla crisi stiamo uscendo e che il peggio è probabilmente alle spalle. Le stesse proiezioni economiche segnalano un leggero rafforzamento della crescita nel prossimo biennio, sebbene non siano venute meno le incertezze legate al contesto internazionale. Uscire dalla crisi è quindi possibile, ed in parte ciò sta già avvenendo in Toscana, ma per vincere la sfida è urgente una sinergia tra riforme, maggiori investimenti e diversa articolazione della spesa pubblica.

Se le riforme sono necessarie per aumentare la competitività del sistema, più investimenti servono, invece, per sostenere la domanda. La spesa corrente per il welfare, infine, magari rafforzata e rivista nella sua distribuzione generazionale, rappresenta l’ultimo tassello essenziale, per contrastare la povertà e sostenere i costi sociali connessi alle stesse riforme.

Da qui la concentrazione su diverse linee di riflessione proposte negli indirizzi approvati: dagli squilibri economici e sociali al sistema produttivo toscano tra resistenza e innovazione, dal ruolo del turismo nell’economia regionale alla cultura come risorsa economica; dall’occupazione alla domanda di professioni e competenze fino a finanza pubblica, appalti pubblici e assetti istituzionali, territorio e trasporti.

Nell’ambito di queste linee di riflessione, rientrano le due tradizionali ricerche richieste ogni anno dal Consiglio: al momento è nota la domanda di una analisi sui Consorzi di bonifica.

Sul fronte delle attività di ricerca comuni, Bugliani ha ricordato le tre linee di azione: il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). L’attività di ricerca, inserita negli obiettivi del Fse, nel 2018 indaga gli ambiti del lavoro e della formazione. Il valore delle attività comuni finanziate col Fse è quantificato in 230 mila euro, di cui 185 mila già impegnate e 45 mila da impegnare. Il Fesr si basa su tre scelte strategiche: il ruolo prioritario di ricerca, sviluppo, innovazione e competitività del sistema economico, con particolare attenzione alla dimensione manifatturiera da un lato e al raccordo tra turismo, città e grandi attrattori museali dall’altro; la sinergia tra maggiore competitività delle imprese e sostenibilità ambientale, come guida dello sviluppo e della produzione; la valorizzazione della dimensione sociale per gli interventi territoriali, che puntano sui servizi alle persone. Il valore delle attività comuni finanziate col Fesr, ha continuato Bugliani nella sua illustrazione rivolta all’aula, è quantificato in 250 mila euro. Sul fronte Feasr, l’impegno di Irpet per il 2018 è rivolto all’analisi del sistema rurale, alle sue caratteristiche e relazioni con il resto del sistema socio economico regionale, attraverso l’analisi degli elementi in grado di supportare l’attuazione del Programma di sviluppo rurale, perseguendo il miglioramento della competitività del sistema agricolo, la promozione dell’organizzazione della filiera agroalimentare, il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali regionali. Il valore delle attività comuni finanziate col Feasr è quantificato in 180 mila euro.

Nel corso del dibattito, Gabriele Bianchi (M5S) ha presentato un emendamento per sollecitare l’attenzione di Irpet sulle aree Sin (Siti di interesse nazionale); anche Monica Pecori (Gruppo misto Toscana per tutti) si è soffermata sullo stato dell’arte dell’ambiente, in particolare delle attività di bonifica dei Sin; Claudio Borghi (Ln) ha annunciato che preparerà una richiesta per un sistema capace di esaminare gli effetti delle leggi regionali; Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) ha presentato invece un emendamento con l’obiettivo di valutare la sostenibilità economica e finanziaria del project-financing in tema di nuovi presidi ospedalieri.

In fase di votazione, gli emendamenti sono stati respinti e l’aula si è quindi espressa, a maggioranza, recependo le indicazioni della Giunta regionale per la programmazione Irpet 2018.

Minori in affido, approvata mozione in Consiglio regionale su proposta di Valentina Vadi (PD): “Maggiori risorse dalla regione per l'affido in famiglia”

Predisporre una programmazione di tutti gli interventi possibili per combattere l’esclusione sociale, partendo proprio dalla possibilità di rafforzare, all’interno del Fondo indistinto per le Politiche Sociali, le risorse da destinarsi sia allo strumento dell’ affidamento familiare, con particolare riferimento al riconoscimento della centralità del ruolo svolto da parte dei Centri Affido; sia al sostegno economico delle famiglie affidatarie, provvedendo a regolamentare e rendere omogenei i contributi e le modalità di assegnazione nei vari comuni, in modo di evitare disparità di trattamento tra famiglie affidatarie. In prospettiva poi cercare di incrementare il rapporto numerico dei bambini in affidamento rispetto a quelli accolti in struttura residenziale, favorendo anche la costituzione e il rafforzamento di banche dati territoriali delle famiglie affidatarie. E’ questo l’impegno affidato alla giunta regionale con il voto su una mozione presentata dalla consigliera regionale del Partito Democratico Valentina Vadi, “In merito alle politiche di sostegno per i minori fuori dalla famiglia”, sottoscritta anche da altri consiglieri Pd.

 “Nel corso degli anni – ha spiegato Vadi - la Regione ha sviluppato un’intensa attività a sostegno delle politiche di intervento nel settore dell’affidamento di bambini e ragazzi, da ultimo anche all’interno del Programma regionale di sviluppo 2016-2020. Il progetto regionale n. 18 (Tutela dei diritto civili e sociali) ha infatti tra i propri obiettivi quello del “potenziamento del sistema degli interventi delle politiche sociali con investimenti per migliorare il servizio alla persona, per sostenere e promuovere la tutela dei diritti dell’infanzia, dell’adolescenza e delle capacità genitoriali”. Il percorso di affidamento si articola in varie fasi e momenti a cui collaborano diversi soggetti e attori istituzionali, e all’interno di questo contesto organizzativo, un ruolo importante lo giocano i Centri per l’Affido, che risulta fondamentale proprio nell’ ottica di agevolare il ricorso all’affidamento familiare e di favorirne, contestualmente un utilizzo efficace per lo sviluppo e la crescita del minore. Il dato del 2014 ci dice che in Toscana si parla di migliaia di casi: 2137 bambini; di questi 1303 italiani e 834 stranieri, accolti sia in affidamento familiare che in strutture residenziali, la metà del totale accolti in famiglia.

L'affido – ha sottolineato la consigliera  – può costituire un servizio importante di supporto alle famiglie in difficoltà, e uno strumento di prevenzione in grado di limitare l'impatto sociale di un futuro abbandono di minori. Attualmente esistono diverse tipologie di affido, che impegnano le famiglie anche per durate differenti della giornata, mentre uno specifico programma, che all’interno del PRS si chiede venga esteso a tutti i centri, è ad esempio il Programma PIPPI, che prevede specifiche metodologie di lavoro con le famiglie maltrattanti e/o negligenti incentrate sul riconoscimento ed il potenziamento delle capacità genitoriali e la riduzione del rischio di allontanamento. Nell'ambito di una politica regionale che, sulla base di scelte chiare e coraggiose, si è mossa, nei mesi scorsi - con l'approvazione di specifiche misure di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale - concretamente per contrastare la povertà e per sostenere le famiglie, sopratutto quelle più fragili, ritengo che rafforzare, all'interno della normativa esistente, in termini economici, l'istituto dell'affido, sia una delle strade e degli strumenti più efficaci per tutelare la crescita e la salute psico-fisica dei bambini e degli adolescenti. Il minore e la sua famiglia, come il suo benessere psicofisico, la sua protezione sociale  – ha concluso Vadi – devono essere al centro dell’interesse di chi amministra come sancito anche dal nostro statuto regionale”.

Atc Pistoia, M5S: "Bene verifica di Giunta"

L’assessore Remaschi ha risposto all’interrogazione del Movimento 5 Stelle sul caso ATC “Pistoia”, riconoscendo i termini dell’esposto citato nell’atto e dichiarando l’avvio di una verifica sul libro soci dell’associazione Eko Club.

“Bene questa verifica, la si estenda anche ad altri ATC con particolare riferimento a quelli dove la designazione è caduta su una figura legata a questa associazione. Sarebbe un fatto grave se la giunta dovesse confermare quanto presentato nell’esposto ovvero che il rappresentante dell’associazione in quota ambientalista Eko Club sarebbe passato autocertificando per l’anno 2016 l’iscrizione di 700 soci alla sua organizzazione, quando 450 di queste tessere sarebbero state sottoscritte da soci Federcaccia nel marzo 2017” così Irene Galletti, consigliera regionale M5S, a commento dell’interrogazione.

Infogroup, M5S : Pd dice no a dibattito d'urgenza su tavolo Mise"

l Movimento 5 Stelle ha richiesto l’iscrizione urgente in aula di una mozione per sostenere le ragioni dei lavoratori di Infogroup e l’impegno a Rossi per l’effettiva apertura di un tavolo presso il MISE prima del trasferimento di proprietà a Engineering. Il Consiglio ha respinto la richiesta, decisivo il voto contrario dei consiglieri PD.

 “In altre occasioni il Consiglio ha accolto questo tipo di atti. Oggi il Partito Democratico si è svegliato con la luna storta. Peccato perché da settembre i lavoratori attendono da Rossi qualcosa di più delle promesse fatte. Serve un tavolo al MISE e serve il sostegno regionale alla richiesta dei lavoratori di maggiori garanzie per il loro futuro lavorativo, ben oltre i 5 anni promessi, oltre che sulla futura consistenza produttiva dell'azienda, sul mantenimento della sede fiorentina e la permanenza in loco dei dipendenti. Per il PD tutto questo può attendere fino al 21 novembre, quando si terrà il prossimo Consiglio regionale. Alla faccia anche delle dichiarazioni di sostegno del sindaco Nardella” è il commento di Irene Galletti, consigliera regionale M5S prima firmataria dell’atto.

Minori fuori famiglia: mozione Pd chiede di rafforzare strumento affidamento familiare 

A maggioranza il Consiglio regionale approva il testo per una programmazione integrata degli interventi e per combattere l’esclusione sociale.

Valutare la possibilità di rafforzare, nell’ambito del Fondo indistinto per le politiche sociali, le risorse da destinarsi allo strumento dell’affidamento familiare, con particolare riferimento al riconoscimento della centralità del ruolo svolto da parte dei Centri Affido; regolamentare e rendere omogenei i contributi e le modalità di assegnazione nei vari Comuni, per evitare disparità di trattamento; incrementare il rapporto numerico dei bambini in affidamento rispetto a quelli accolti in struttura residenziale. Sono gli impegni chiesti alla Giunta regionale attraverso una mozione, prima firmataria la consigliera Pd Valentina Vadi, che il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza.

Nel testo si ricorda che nel Fondo indistinto di cui si è dotata la Regione per sviluppare progetti di tutela per minori e famiglie, promuovere progetti educativi e informativi per genitori e servizi per la prima infanzia e l’area materno-infantile, vengono annualmente ripartite risorse a sostegno dell’attività dei Centri Affido. Viene inoltre sottolineata l’intenzione della Giunta di istituire una cabina di regia, composta da diverse direzioni regionali (welfare, lavoro, urbanistica, politiche abitative), che dovrebbe elaborare un atto volto a coordinare, in modo organico, il complesso degli interventi per il contrasto a situazioni di povertà ed esclusione sociale.

In sede di dichiarazione di voto il consigliere Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) ha condiviso spirito e intenti della mozione, ma ha ricordato i continui tagli del Governo: “Meglio sarebbe girare il testo al Parlamento”. “Il Fondo per l’infanzia e l’adolescenza è passato da 40milioni del 2013 a 29 e per il 2018 si annunciano già tagli per oltre il 30 per cento”, ha detto.

D’accordo si è dichiarato anche Andrea Quartini (Movimento 5 stelle): “È doveroso sostenere questa mozione nonostante riteniamo insufficienti le politiche sociali regionali e nazionali”.

Voto di astensione è invece arrivato da Elisa Montemagni (Lega Nord) e Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia). “Vorremmo fosse preso un impegno verso le famiglie che accolgono e verso quelle che sono in difficoltà”, ha spiegato Montemagni.

Donzelli ha invece ricordato la sua proposta di legge sul tema, “ferma da due anni in commissione”, che punta a “risolvere i problemi della famiglia prima di allontanare i bambini”. Per il presidente di Fratelli d’Italia si deve “interrompere la mafia che ruota attorno all’associazionismo. Questo sistema deve essere smantellato”, ha detto.

Nonostante le “perplessità sull’utilizzo dei fondi” e “in attesa che la sensibilità aumenti, anche grazie alla proposta di legge di Donzelli o grazie ad altre iniziative”, Monica Pecori (gruppo misto/Tpt) ha annunciato il voto favorevole alla mozione.

Fibonacci day: mozione per valorizzarne la figura

L’aula approva all’unanimità l’atto presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e illustrao in aula da Irene Galletti.

Il 23 novembre di ogni anno si celebra il Fibonacci Day ed anche l’aula di palazzo del Pegaso farà la sua parte, grazie ad una mozione presentata dal gruppo Movimento 5 stelle. Come sottolineato da Irene Galletti, “Leonardo Fibonacci, nato a Pisa intorno al 1175, è stato uno dei più grandi matematici di tutti i tempi ed è giusto che venga conosciuto di più, a partire dalla sua famosa ‘sequenza di numeri’ e soprattutto per aver contribuito a diffondere la matematica nella cultura occidentale”. Da qui, la richiesta all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e alla Giunta di contribuire a valorizzare adeguatamente la figura e l’operato di Fibonacci, prevedendo la realizzazione di manifestazioni, convegni, mostre e altre opportune iniziative. Piena condivisione alla mozione è arrivata da Andrea Pieroni (Pd), che ha parlato di figura di primo piano nella nascente scienza moderna, ed ha invitato il presidente dell’Assemblea toscana a pensare ad un momento di riflessione anche in Consiglio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Claudio Borghi (Ln): “Difficile trovare un italiano che riesce ad essere così multidisciplinare”, la sequenza di Fibonacci non solo la ritroviamo nell’andamento dei corsi di borsa ma viene anche ripresa da molti artisti, ha affermato. Addirittura anche nella musica di Mozart e in quella dei Genesis, ha ricordato Giacomo Giannarelli (M5S). “Accolgo con favore l’invito del consigliere Pieroni – ha affermato il presidente Eugenio Giani – ci attiveremo per ricordare la figura di questo grande rivoluzionario e il 23 novembre potrebbe essere un appuntamento da non perdere”. “Ben vengano tutte le iniziative, anche quelle in Consiglio regionale – ha concluso Galletti – ma soprattutto a Pisa, nel luogo che ha dato i natali a questo grande”.

Fonte: Consiglio Regionale

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