Pane e olio a chi non paga la mensa, caos a Montevarchi. Interrogazione del PD in Regione

A Montevarchi, se i genitori non pagano la mensa scolastica i bambini avranno un pasto fatto di pane e olio. Da lunedì scorso chi non è in regola con il pagamento potrà consumare solo la fettunta, assieme a un po' di frutta e a una bottiglietta d'acqua. In più i giovani con genitori morosi (6 ragazzi su 380) potranno mangiare su un tavolo separato o in quello destinato a chi porta il pranzo da casa. Una decisione contro i 'furbetti', ha detto il sindaco Silvia Chiassai. Ma in Regione non è stata presa bene.

La vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis ha infatti presentato un’interrogazione urgente all’Assessore Grieco “per sapere se la scelta del Comune di Montevarchi di penalizzare i bambini di famiglie morose con il servizio mensa, non sia incompatibile coi valori fondativi del sistema educativo e formativo regionale e legittimi dunque un intervento correttivo da parte della stessa Regione”.

“Il legittimo problema del dovuto pagamento del servizio mensa erogato dal comune  - spiega De Robertis - non può tradursi in una discriminazione degli alunni. La scelta del sindaco Chiassai di mettere a pane e olio i bambini le cui famiglie non sono in regola col pagamento del servizio mensa ha un impatto pedagogico disastroso, perché scarica sugli incolpevoli bambini i comportamenti omissivi dei genitori.”

“Questa scelta – aggiunge la vicepresidente del Consiglio regionale - crea, in un momento di socializzazione importante per i bambini come è la mensa, una vera e propria segregazione, con ripercussioni psicologiche pericolose. Colpisce, duramente, il senso di appartenenza dei bambini ad una comunità fondamentale qual è quella scolastica, compromettendo la caratteristica di equità, uguaglianza, solidarietà che deve avere il nostro sistema di educazione ed istruzione nel suo complesso.”

“Proprio per questo motivo – conclude De Robertis -  ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore Grieco perché questa scellerata scelta discriminante compromette pesantemente le caratteristiche e la funzione stessa del sistema educativo e formativo scolastico, creando sacche di discriminazione a danno dei bambini incompatibili con i valori fondanti del nostro modello di istruzione, basato sull’uguaglianza, l’inclusione, le pari opportunità”.

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