Ato Toscana Nord, cinque sindaci: "Assenza in assemblea scelta campanilistica e retrograda"

Simone Millozzi

I Sindaci di Pisa, Pontedera, Rosignano, Peccioli, San Miniato e Collesalvetti: scelte campanilistiche e retrograde rendono improduttivo ruolo Assemblea Sindaci. Per avviare la gestione di ambito, intervenga la Regione.

Stamani i sindaci del Comune di Pontedera, Simone Millozzi, di Collesalvetti Lorenzo Bacci, di Rosignano Alessandro Franchi (Presidente della Provincia di Livorno) e di Peccioli Renzo Macelloni, alla presenza dell'assessore di San Miniato Gianluca Bertini hanno tenuto una conferenza stampa a Pontedera per denunciare la presa di posizione dei sindaci che hanno disertato l'assemblea dell'Ato (Ambito Territoriale Ottimale) Toscana costa che si è tenuta nella Sala Regia del Comune di Pisa.

L'assemblea, che non ha potuto tenersi per l'assenza del numero legale, aveva all'ordine del giorno l'approvazione di atti propedeutici al consolidamento del percorso intrapreso sin dall'anno 2011 che prevede l'indizione di una procedura di evidenza pubblica per la selezione del partner industriale ed operativo del gestore unico di ambito Retiambiente Spa. Si tratta di un nuovo arresto del procedimento tutto in danno delle comunità rappresentate. Proprio pochi giorni fa c'è stata una sentenza del Tar che in punto di diritto e di merito ha riconosciuto la giustezza e la legittimità del percorso attivato in contrapposizione alle contrarie istanze avanzate dal Comune di Livorno.

Il Tar in sintesi si è definitivamente pronunciato sia sul fatto che la gestione del servizio da parte di AAMPS è a tempo e dovrà cessare al momento in cui l'ATO avrà affidato il servizio al gestore unico, dall'altro, ancor più importante, ha confermato la bontà della scelta della società mista (peraltro già avvalorata nel corso degli anni dagli advisors scelti dall'Autorità) ribadendo che "l'in-house rappresenta una eccezione rispetto alla regola generale dell'affidamento a terzi selezionati mediante gara ad evidenza pubblica."

Non trattandosi di una sola questione politica ma, soprattutto, giuridica e di rispetto delle regole, il mancato numero legale, anzichè una presa di posizione politica di cui vantarsi, finisce per causare un danno potenziale all'erogazione di un servizio importante per i cittadini quale è il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Danno verso cui non vogliamo essere considerati corresponsabili avendo cercato con tutti gli strumenti a disposizione di superare lo stallo creatosi.

Ancor più sorprendente e singolare è stata poi l'assenza dall'assemblea di alcuni sindaci della versilia capeggiati dal Sindaco di Capannori Menesini, espressione comunque di netta minoranza in seno all'assemblea dei sindaci di ATO, che hanno addotto ragioni contraddittorie e basate sulla presunta non necessità di individuare un partner operativo privato in ragione di un mutato contesto rispetto al 2011. In realtà le motivazioni di allora sono oggi ancor più attuali; stanno li a dimostrarlo la citata sentenza del TAR, i numerosi documenti di aggiornamento di revisione da parte degli advisors e l'assenza di una seria e tecnicamente sostenibile proposta alternativa.

Le istanze dai sindaci assenti malcelano esigenze per lo più campanilistiche e retrograde miranti in sostanza a mantenere lo status quo, (CDA, Sindaci Revisori, Amministratori e Presidenti di tutte le attuali società) a dispetto delle conclamate esigenze di gestione sovraterritoriale di un servizio che deve tendere a maggiore efficienza, efficacia ed economicità.

Ecco perché, di fronte a questa empasse, riteniamo che debba intervenire la Regione, con i poteri sostitutivi che la legge le affida. Non è più ammissibile questo stallo, che segue peraltro a decine e decine di incontri tra Amministrazioni evidentemente improduttivi.

Un dato è certo: l'atteggiamento di Sindaci che neppure hanno il coraggio di affermare le proprie posizioni in seno a un'Assemblea, ma preferiscono disertarla, segna un duro colpo nei confronti del concetto di rappresentanza, già fortemente indebolito in questo periodo.

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