San Casciano si riscopre nelle targhe delle antiche strade

Via Machiavelli un tempo si chiamava via Romana, via Morrocchesi portava il nome di via del Prato, anche piazza Orazio Pierozzi era nota con una denominazione diversa da quella attuale e ancora oggi fa fatica a lasciare la sua antica identità, battezzata dalla comunità sancascianese con l’appellativo di piazza dell’Orologio. Dietro un odonimo, che identifica e racchiude specifiche informazioni su una strada, una piazza, un vicolo, un viale, c’è la storia di un paese e di un territorio che muta e trasforma il proprio assetto urbano, assiste ad una crescita socio-economico e culturale della collettività. Nell’onomastica stradale il ritratto del passato affiora da una targa in pietra che rivela dati, simboli, narrazioni, avvenimenti. E’ nato con l’obiettivo di analizzare, conoscere e approfondire il percorso storico di San Casciano il progetto e l’esperienza culturale che partono da una ricerca conoscitiva delle vie del territorio, delle origini delle loro denominazioni, e approdano ad uno studio inedito e puntuale sugli odonimi di San Casciano. Protagonisti della ricerca alcuni giovani sancascianesi che fanno parte dell’associazione Sgabuzzini storici. Sostenuto dalla Fondazione ChiantiBanca con il patrocinio del Comune, il progetto si compone di varie fasi tra cui l’elaborazione della ricerca storica, finalizzata all’individuazione degli odonimi delle antiche strade di San Casciano, l’installazione delle nuove targhe nelle vie del centro storico che indicano il nome attuale e quello originario, operazione questa realizzata dal Comune, e la pubblicazione di un volume che illustra nel dettaglio i nomi delle strade e le loro identità nel corso della storia.

“Sono sicuro che questa iniziativa  - dice il sindaco Massimiliano Pescini - sarà apprezzata dai sancascianesi che amano e rispettano il loro territorio e sentono di appartenere ad un luogo che ha avuto vicende rilevanti e ha ospitato personaggi di grande valore, a partire da Niccolò Machiavelli e tanti altri che sono dentro alle mura di San Casciano e sono inscritti per sempre nelle nostre vie. Lucardesi, Morrocchesi, Guarducci, Sarchiani, figure che hanno dato un contributo che è andato oltre il loro paese. In questo lavoro c’è un pezzo della Toscana e un dato significativo legato al fatto che molte vie del centro storico hanno cambiato nome dopo l’Unità d’Italia, i nomi nuovi risalgono alle decisioni di quell’epoca”.

Oltre ai personaggi ci sono odonimi diversi, come piazza della Propositura che diventa piazza Cavour, via dell’olio che si trasforma in via Roma, piazza della Misericordia assume la denominazione di piazza Simone Martini, legato all’importante capolavoro ligneo che custodisce la pieve trecentesca. Ad esempio via dello Sdrucciolo, divenuta poi via Guarducci, veniva chiamata in questo modo per le sue caratteristiche di stradina stretta e in pendenza, difatti è la via che passa sotto il passaggio voltato alla base della torre dell’orologio e conduce alla Collegiata e all’attuale Piazza Cavour. “E’ un progetto importante – hanno dichiarato Stefano Mecocci e Carlo Bernini della Fondazione ChiantiBanca che ha finanziato la realizzazione delle nuove targhe che riportano i vecchi odonimi e la ricerca – interessa la storia del nostro territorio e offre alle nuove generazioni la possibilità di conoscere le origini del paese, le storie di famiglia, la vita quotidiana dell’epoca, le tradizioni religiose, i personaggi e le loro relazioni con le strade, ad esempio via dell’Olio veniva definita così per la presenza di frantoi lungo la strada”. Le ricerche e la stesura dei testi sono a cura di Sandra Bacchitta e Francesco Fusi per Sgabuzzini Storici. La selezione del materiale fotografico è stata affidata all’Archivio Fotografico del Gruppo Culturale “La Porticciola”. Alla realizzazione della pubblicazione hanno contribuito Fabrizio Fornera e Nicoletta Matteuzzi.

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