L'Italia Civile di Pier Franco Quaglieni al Museo Novecento

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Un libro attuale, un'analisi importante per chi vuole capire l'Italia di oggi e quello che sta succedendo nella politica del nostro Paese. Un omaggio a quei personaggi che contribuirono alla rinascita dopo il 1945, ricostruendo le istituzioni democratiche e creando il benessere della Nazione con lo stesso spirito costruttivo che portò alla Costituzione.

È un ritratto dell'Italia civile a tutto tondo, con episodi del tutto inediti e poco convenzionali, in alcuni casi persino politicamente “poco corretti”, quello tratteggiato dal docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea Pier Franco Quaglieni nel suo libro “Figure dell'Italia civile” (Golem Edizioni), che sarà presentato al Museo Novecento martedì 21 novembre alle 17:30 in un evento organizzato in collaborazione con Museo Marino Marini.

Amendola, Bobbio, Calamandrei, Casalegno, Chabod, Montanelli, Olivetti, Spadolini, Tortora e tanti altri protagonisti raccontati da chi ne è stato allievo o amico, in una serie di scritti che Quaglieni arricchisce ricostruendo la storia dei rapporti tra il Centro “Pannunzio” e le diverse personalità che animano il libro.

Alla presentazione, introdotta dal presidente del Museo Marino Marini Patrizia Asproni e dal direttore scientifico di Museo Novecento Valentina Gensini, in presenza dell'autore, interverranno la docente di diritto pubblico Ginevra Cerrina Feroni Ricasoli e il docente di storia contemporanea Gerardo Pellegrino Nicolosi. A moderare il dibattito ci sarà Paolo Ermini, direttore di Corriere Fiorentino.

 

Pier Franco Quaglieni

Docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, è pubblicista dal 1968. È direttore del Centro di studi e ricerche “Mario Pannunzio”, che ha contribuito a far crescere a fianco di Arrigo e Camillo Olivetti, Mario Soldati, Alessandro Passerin d’Entrèves. Dal suo angolo privilegiato ha incontrato e conosciuto da vicino molte personalità di cui ha scritto in questo libro. È conferenziere invitato in tutta Italia e all’estero. È dirigente della Fondazione Volontari della Libertà. All’età di 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’oro di I classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Ha vinto, tra gli altri, i premi “Voltaire”, “Tocqueville”, “Popper” e “Venezia”. Ha scritto di lui Aldo Cazzullo: “È un cavaliere solitario che da decenni tiene viva la memoria di una grande tradizione culturale spesso misconosciuta”. Massimo Gramellini ha, a sua volta, affermato: “È un liberale del Risorgimento nato nel secolo sbagliato. Per nostra fortuna”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.

Fonte: Ufficio stampa

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