Striscione Forza Nuova sotto casa del sindaco: "Mussolini unico cittadino onorario"

"I militanti di Forza Nuova prendono posizione sulla cosiddetta cittadinanza onoraria data agli immigrati dal Sindaco di Lucca" - dichiara Giovanni Damiani, Segretario Provinciale di FN - "Abbiamo lasciato un messaggio chiaro e patriota proprio sotto casa del Primo Cittadino: il Consiglio Comunale pensi ai nostri connazionali in difficoltà e senza un lavoro invece che a queste pagliacciate".

"È bene che questa classe politicante capisca che gli italiani sono estremamente stufi di loro e della loro amministrazione anti italiana" - interviene così anche Leonardo Cabras, Coordinatore Regionale di Forza Nuova, che incalza: "Per noi non esiste nessuna cittadinanza agli immigrati, tantomeno quella onoraria che non è altro che un grimaldello propedeutico alla sostituzione etnica programmata con lo Ius Soli: l'unica cittadinanza onoraria semmai spetterebbe a Sua Eccellenza Benito Mussolini".

LA RISPOSTA DEL SINDACO

Di che cosa hanno paura?
La cittadinanza simbolica, introdotta nel 2013 dalla mia amministrazione, grazie anche all'impegno che su questo tema ha profuso il compianto consigliere comunale Alessandro Bertolucci, rappresenta un modo per promuovere l'uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana che nascono, vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia, e a Lucca in particolare.
Forse i militanti di Forza Nuova hanno paura di questi 38 bambini cui abbiamo conferito lunedì scorso la cittadinanza simbolica nella sala del consiglio comunale?

In questa triste vicenda non si tratta di tutelare la mia persona, ma la Memoria storica di una intera comunità. Lo striscione, infatti, configura in maniera chiara un reato che in Italia è perseguito per legge: si chiama apologia del Fascismo.

ROSSI: "È UN REATO, SI CHIAMA APOLOGIA DI FASCISMO"

“Questo è un reato, si chiama apologia di fascismo e nessuno può far finta di non vedere il sempre più sfrontato disprezzo che Forza Nuova mostra nei confronti della Costituzione e delle leggi della Repubblica”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così la notizia dello striscione inneggiante a Mussolini posto dal gruppo neofascista vicino all’abitazione del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, contestato per la concessione della cittadinanza onoraria simbolica a 38 bambini nati da genitori stranieri.

“Si tratta – continua Rossi - di un’offesa intollerabile ad un’intera città, che ha una forte cultura antifascista e solidaristica, e di un tentativo gravissimo di intimidazione nei confronti del sindaco, cui va la mia piena solidarietà, e delle istituzioni democratiche. E non può non colpire – sottolinea il presidente – che questa violenza verbale e ideologica tutta fascista si applichi ad una scelta di grande umanità e di intelligenza politica assunta dal Comune di Lucca”.

“Siamo di fronte ad un fenomeno che non può essere sottovalutato – conclude Rossi - è evidente l’infittirsi di un agire politico che non nasconde la sua ispirazione fascista. Il senso dell’Osservatorio che abbiamo attivato per monitorarlo è proprio questo e la nostra Avvocatura, cui il fatto è stato già segnalato, valuterà le possibili azioni di iniziativa regionale”.

LA SOLIDARIETA' A TAMBELLINI

“Solidarietà mia personale e del Pd Toscana al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini. I fascio-razzisti di Forza Nuova hanno appeso sotto casa sua uno striscione disgustoso dopo la scelta del comune di sottolineare la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza conferendo cittadinanze simboliche a figli di immigrati residenti in città. Respingiamo con tutta la forza possibile questo atto intimidatorio e incivile così come respingemmo il penoso blitz dell'agosto scorso a Pistoia contro don Biancalani. La guardia non l'abbasseremo mai”.

Così Dario Parrini, segretario Pd Toscana, dopo lo striscione appeso da Forza Nuova sotto casa del sindaco Tambellini.

“Quello che è accaduto al sindaco Tambellini è inaccettabile. L’orribile striscione esposto da Forza Nuova rappresenta un attacco intimidatorio gravissimo. Sono vicino a Tambellini a cui voglio esprimere tutta la solidarietà personale e del gruppo del Pd in Regione, sono sicuro, conoscendolo, che non arretrerà di un millimetro di fronte a gesti vergognosi che richiamano purtroppo periodi bui della nostra storia recente. Lucca ha una profonda tradizione antifascista, quella che ha segnato tanti di noi nella nostra militanza politica. Lucca è la città di don Aldo Mei, fucilato per aver dato rifugio a ebrei, dei monaci certosini di Farneta trucidati dalle SS, e anche di don Pietro Tocchini, parroco di San Marco, al cui seguito nel circolo Coraggio si sono formati tutti quei giovani che poi ebbero ruoli di rilievo nel movimento cattolico, nelle forme di resistenza civile durante la seconda guerra mondiale, nella ricostruzione della città dopo la Liberazione, e non solo. Tutto questo è la nostra storia, è il nostro Dna, chi cerca di dimostrare il contrario è sulla strada sbagliata e noi saremo sempre qui a ricordarglielo”.
Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, dopo lo striscione esposto da Forza Nuova contro il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

Un messaggio di solidarietà ad Alessandro Tambellini è stato inviato anche dal sindaco di Altopascio, Sara D’Ambrosio. Questo è il testo completo: “Finché l’uomo continuerà a farsi guerra per colore della pelle, religione o nazionalità l’umanità resterà sconfitta. Mi chiedo cosa significhi nel 2017 rievocare Mussolini e il fascismo. Superati da quasi un secolo di storia, sconfitti dalla democrazia, un uomo, un partito e un'ideologia che ricordano e rievocano conflitti e sofferenze per il popolo italiano. A questi spavaldi soggetti che hanno attaccato uno striscione davanti l’abitazione del sindaco Tambellini chiedendo cittadinanza onoraria a Mussolini dico: siete fuori dal tempo e dalla realtà. Oggi i sindaci di tutta Italia conferiscono la cittadinanza a persone adulte che vivono e lavorano in Italia da una vita, oppure ai ragazzi 18enni, nati in Italia da genitori stranieri, che hanno sempre e solo vissuto in Italia ma che, per una legge ormai superata, non hanno la possibilità di definirsi giuridicamente italiani – con tutte le problematiche che ne conseguono – prima della maggiore età. Ogni volta è una grande emozione, una festa, a dimostrazione dell'attaccamento e dell'importanza che questo atto per loro rappresenta”. “Al sindaco di Lucca, invece, dico questo: Alessandro vai avanti, perché i tuoi principi sono quelli della solidarietà e della passione per la politica e per la tua comunità, niente a che vedere con chi appende striscioni di fronte alla tua casa privata, pensando in questo modo di lanciare una sorta di sfida o di intimidazione”.

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