Chiarimenti di Marco Bindelli alla lettera di Iacopozzi presidente CdA ChiantiBanca

“In riferimento alla questione sollevata nella lettera del presidente del Consiglio di amministrazione Cristiano Iacopozzi, sulla necessita di creare un gruppo unico- spiega Bindelli- è bene chiarire che uno dei motivi che hanno indotto il 18 dicembre 2016 ChiantiBanca a rinunciare alla way out, ossia alla fuoriuscita dal sistema del credito cooperativo trasformandosi in società per azioni, è proprio l’aver ricevuto garanzie circa la costituzione di un gruppo alternativo ad Iccrea, holding dalla quale la banca toscana ha sempre voluto dissociarsi fin da quando è iniziato il dibattito sulla riforma del credito cooperativo.”

“In termini di numeri- prosegue Bindelli- ChiantiBanca è quella che, più di ogni altra, ha voluto fornire un segnale forte di distacco dal mondo romano riconducibile ad Iccrea.”

E sottolinea l'esistenza di “abbondanti prove” che confermerebbero la convinta volontà di aderire ad un secondo gruppo alternativo ad Iccrea “non appena, e solo quando, la banca di Monteriggioni avesse preso consapevolezza dell’attivazione del processo di costituzione del gruppo bancario cooperativo da parte di Cassa Centrale Banca”.

Bindelli sostiene che il nuovo CdA di ChiantiBanca, “sia riuscito a distorcere perfino il significato attribuibile alla lettera inviata il 4 gennaio scorso dalla Banca d’Italia a tutti gli operatori del sistema in attuazione del processo di riforma delle Bcc, la cui finalità era quella di consentire ai soci, chiamati ad approvare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2016, di esprimersi in termini di preferenze di adesione ad uno dei due costituendi gruppi bancari cooperativi e di consentire alle candidate capogruppo nazionali di prepararsi adeguatamente al complesso ed innovativo processo di costituzione del gruppo bancario cooperativo”

“Infine- conclude Bindelli- nonostante i vari richiami dell’Organo di vigilanza a non utilizzare l’autonomia quale merce di scambio per la compravendita di Bcc aderenti ai costituendi gruppi bancari, va stigmatizzato il tentativo, contenuto nella parte finale della lettera, di convincere i soci di ChiantiBanca che questa potrà godere di una maggiore autonomia aderendo al gruppo Iccrea.”

“Ma analizzando la legge di riforma- chiarisce Bindelli- si evince chiaramente che, nell’ambito di ciascun gruppo (Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca), la maggiore autonomia sarà limitata all’alveo degli altri poteri necessari per l’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo ed interesserà le Bcc in funzione della propria rischiosità, ossia maggiore autonomia nei controlli della capogruppo per quelle Bcc che presentano migliori indici di rischiosità e non dipenderà certo dalle promesse che ciascuna candidata capogruppo potrebbe fare nel corso della costituzione dei gruppi.”

Fonte: Ufficio Stampa

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