Poste in Toscana, il no alla riduzione dei servizi dal Consiglio regionale

Poste: no alla riduzione dei servizi

Le proteste di sindaci e cittadini in molte aree della Toscana, sulla riduzione dei servizi offerti da Poste italiane annunciati per le prossime settimane, hanno portato alcuni consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Giacomo Bugliani (Pd), a presentare una mozione – approvata dall’aula di palazzo del Pegaso – che impegna la Giunta ad attivarsi quanto prima.
Poste, mozione di Bugliani (Pd) in merito a riduzione servizi in aree marginali

Attivarsi nei confronti di Poste Italiane , assieme ad Anci Toscana, per riprendere il confronto in merito alla riorganizzazione dei servizi, con particolare riferimento alle aree marginali e ai piccoli comuni. È ciò a cui impegna la Giunta la mozione approvata oggi dal Consiglio regionale, primo firmatario Giacomo Bugliani, consigliere Pd e presidente commissione Affari istituzionali, sottoscritta anche dal capogruppo Leonardo Marras e dai colleghi Fiammetta Capirossi, Marco Niccolai, Stefano Scaramelli, Lucia De Robertis, Andrea Pieroni, Antonio Mazzeo, Ilaria Giovannetti, Stefano Baccelli e Alessandra Nardini.

“Vanno avanti da tempo le proteste di Sindaci e cittadini di molte aree della Toscana in merito alla riduzione dei servizi offerti da Poste Italiane che andrebbero a penalizzare soprattutto aree marginali, montane e piccoli comuni. – spiega Bugliani – Una riorganizzazione che così come pare strutturata rischia di mettere in difficoltà territori che sono già caratterizzati dal ridimensionamento di altri servizi di particolare rilevo per la vita dei cittadini e delle imprese, tra i quali, ad esempio, la chiusura di filiali di banche. Non solo, l’operazione rischia di avere ripercussioni pesanti anche in termine di riduzione dei posti di lavoro. Consapevoli della sua importanza abbiamo già portato più volte questo tema all’attenzione dell’assemblea toscana. Negli ultimi mesi si è evidenziata da più parti l'esigenza di aprire una fase diversa nel rapporto tra i territori e l'azienda in oggetto, con l'obiettivo di lasciarsi alle spalle un periodo di incertezze, i cui effetti si sono scaricati troppo spesso su cittadini ed enti locali, e mettere in primo piano le potenzialità di un sistema capillare e importante in grado di sviluppare nuovi servizi connessi con l'arrivo della banda larga, il nuovo piano nazionale della logistica, i servizi di cittadinanza innovativi. Va in direzione contraria purtroppo invece l’annunciata riduzione dei servizi in molte realtà della Toscana, provocando un diffuso allarme, in particolare per le comunità che risiedono nelle aree interne e nelle zone montane, a partire dalla zona della Lunigiana, della provincia di Lucca, del Mugello fiorentino e di alcune aree del grossetano. Ad oggi, nonostante le sollecitazioni già poste in essere da ANCI Toscana e dai tanti Comuni, non risulta essere chiaro il quadro e la lista completa dei territori interessati da tali operazioni di ridimensionamento. Chiediamo quindi che la Regione si attivi per favorire un confronto chiaro e trasparente con l’azienda, con l’obiettivo di scongiurare tagli che avrebbero conseguenze assolutamente negative per i cittadini”.

Nel dibattito sono intervenuti Gabriele Bianchi (M5S), Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) e Marco Casucci (Ln), che hanno parlato di mozione di buon senso e opportuna, che mira ad affermare il servizio pubblico e universale di poste italiane. Da qui il voto favorevole dei gruppi Movimento 5 stelle e Sì Toscana a sinistra, con astensione di Lega nord. “Ci asteniamo perché occorre passare dalle parole ai fatti”, ha sottolineato Casucci.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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