Dalì vs Picasso, scontro tra titani dell'arte a Sesto Fiorentino

Produzione AttoDue e Festival di Teatro Romano di Volterra

DALI VS PICASSO

di Fernando Arrabal

con Manola Nifosì. Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli

scenografia Cristina Conticelli, da un’idea de Manola Nifosì

costumi Alessandra Vadalà

sartoria Maria Teresa Oteri

disegno Luci Alessandro Ruggiero

regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

Arriva alla Limonaia di Sesto Fiorentino, il 9 dicembre alle 21.00 e il 10 alle ore 17.00, “Dalì vs Picasso” di Fernando Arrabal. Lo spettacolo della Compagnia Atto Due per la regia di Manola Nifosì e Sergio Aguirre, è stato presentato in anteprima in occasione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra.

A Volterra c’era anche il sempre formidabile autore, che ha detto: “Ho visto ‘Dalì vs Picasso’ in tutto il mondo, rappresentato in almeno quaranta modi diversi, ma dovevo arrivare a Volterra, per vederne la versione più bella! Una versione geniale. E’ una prodigiosa realizzazione dove tutti e quattro i personaggi del mio testo sono uguali alla mia creazione ma completamente diversi.” Un complimento importante, che vuole dire che ogni testo guadagna moltissimo quando gli attori e la realizzazione spingono forte sul tasto della teatralità.

Siamo a Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: ‘Costruzione molle con fagioli bolliti’ di Dalì e ‘Guernica’ di Picasso.

È uno scontro fra titani. Uno scontro tra generazioni. Uno scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale?

Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità.

Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, necessario alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere.

Oltre alla Nifosì e ad Aguirre, che sono anche in scena, ci sono Elena Fabiani e Luigi Monticelli, quattro attori davvero in stato di grazia. Il lavoro è un gioco scenico, realizzato a partire da alcune forme geometriche. Gli attori entrano ed escono rinunciando a quelle che potevano essere facili citazioni da opere ormai diventate patrimonio dell’immaginario collettivo.

Lo spettacolo è stato presentato nelle Accademie e Istituti d’Arte. I ragazzi saranno gli spettatori più attenti (per loro uno sconto da chiedere alla cassa del teatro). Per prenotazione e info: 0554206021 dalle 10 alle 16.

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