TED Talks, per divulgare ci vuole umorismo: lo studio all'Università di Pisa

Elisa Mattiello

Per divulgare la scienza ci vuole anche un po’ di sano umorismo. E’ questa una delle conclusioni che emerge da uno studio condotto da Elisa Mattiello ricercatrice di Lingua Inglese al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa che ha analizzato i TED Talks di ambito medico-scientifico tenuti fra il 2010 e il 2015. La ricerca, pubblicata sull’«International Journal of Language Studies», ha indagato le caratteristiche linguistiche dei TED Talks, un genere di comunicazione a metà strada fra una lezione universitaria e una conferenza che riflette anche degli influssi del Web per gli aspetti multimodali e l’ampia fruibilità su una piattaforma globale. L’indagine si è concentrata in particolare su tre aspetti: la ridotta tecnicità dei contenuti e del lessico, l’utilizzo di un registro informale tipico della conversazione, incluso il tono umoristico, e l’uso della narrazione, attraverso esperienze o aneddoti personali, per introdurre gli argomenti specialistici.

“Nei TED Talks i relatori usano raramente la terminologia medica o scientifica, se non accompagnata da spiegazioni o parafrasi e questo per comunicare anche ai non specialisti e ridurre la distanza con l’ascoltatore – spiega Elisa Mattiello - i TED Talks sono inoltre ricchi di parti narrative che permettono ai relatori di suscitare reazioni di simpatia o empatia da parte dell’audience, una loro peculiarità è poi l’umorismo, che può derivare da elementi di incongruenza, da autoironia e che soprattutto è utilizzato per alleggerire le tensioni derivanti da argomenti seri, delicati, come patologie o malattie”.

“Queste caratteristiche – aggiunge Elisa Mattiello – hanno contribuito ad affermare il successo dei TED Talks sia verso il grande pubblico sia verso gli specialisti e in particolare l’umorismo emerge come uno strumento di attrazione e persuasione, capace di confermare, anche rispetto ad una audience di esperti, la competenza del relatore e la sua familiarità con gli argomenti trattati”.

Lo studio della ricercatrice dell’Ateneo pisano, svolto nell’ambito del Programma di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale 2015 ‘Knowledge Dissemination across Media in English’, ha quindi dimostrato come Internet abbia rivoluzionato il discorso specialistico e i suoi partecipanti, passando dalla comunicazione a senso unico dei generi monologici ad una conversazione pubblica con molteplici partecipanti. I TED Talks, infatti, non si rivolgono soltanto ad un pubblico di esperti co-presenti alle conferenze, ma anche ad un pubblico internazionale di partecipanti più vasto e variegato che accede ai talks sul Web.

Fonte: Università degli Studi di Pisa

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