Moschea a Sesto Fiorentino, le opinioni

Spinelli (Articolo Uno Mdp): “Finalmente svolta con significato enorme”

“Finalmente qualcosa si muove e qualcuno prova a dare risposte alla comunità musulmana che nel territorio fiorentino da anni chiede un luogo adeguato dove esercitare il proprio culto. L’avvio concreto del percorso che porterà alla costruzione della moschea a Sesto Fiorentino è un fatto atteso, un atto d’integrazione vero verso una comunità e la sua fede religiosa. Sono soddisfatta per l’intesa raggiunta tra il sindaco della città Lorenzo Falchi, l’Arcidiocesi di Firenze, l’Università di Firenze, l’Associazione per la moschea di Firenze e tutta la comunità musulmana; un passaggio che solo per gli attori coinvolti e di conseguenza per la collocazione della struttura che sorgerà vicina all’area del Polo universitario scientifico di Sesto, ha un significato enorme, di speranza e di convivenza tra culture e credi diversi. Un’intesa con un valore speciale anche per il pragmatismo che dimostra, che si contrappone all’incertezza che sul tema da anni va avanti nella città di Firenze. Un attendismo a mio avviso sbagliato e inconcludente che poco ha a che vedere con il rispetto, con l’integrazione e con la tutela dei diversi culti religiosi, come prevede la nostra Costituzione. Accogliamo invece con grande positività la collaborazione tra i diversi attori interessati che ha dato vita a una soluzione effettiva che risponde ai bisogni di una società multiculturale. Le comunità si evolvono e si emancipano soprattutto con atti di coraggio e di chiarezza come quello di cui sta dando prova il Comune di Sesto Fiorentino, a cui faccio i complimenti e a cui esprimo tutto il sostegno”.

Alberti (LN): "Nostra ferma contrarietà"

"Pare che l’infinito dibattito relativo alla costruzione di un nuovo luogo di culto nell’area fiorentina - afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega Nord - sia arrivato al capolinea con la scelta di realizzare la struttura su un terreno di proprietà della locale Arcidiocesi. A prescindere dall’identità del proprietario, la cui scelta in merito preferiamo non commentare, ribadiamo la nostra ferma opposizione al progetto, visto che riteniamo più che sufficiente la moschea già presente in Valdelsa. Alla fine chi ci rimarrà male sarà sicuramente il sindaco Nardella, superato nella frenetica corsa alla 'moscheizzazione' dal collega Falchi, eletto dalla sinistra”

Donzelli (FdI): "Raggiro ai danni dei cittadini"

"Realizzare una moschea in una proprietà della diocesi è un raggiro a danno degli abitanti di Sesto Fiorentino: fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e invece tutto a un tratto scoprono che lì ne sarà realizzato uno islamico senza che i cittadini siano stati interpellati. E' un brutto trucco di magia messo in scena penosamente dalle istituzioni che hanno trasformato una chiesa in una moschea". E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, commentando la notizia della realizzazione della moschea a Sesto Fiorentino sui terreni della curia.

"Si tratta di una forzatura istituzionale ed urbanistica - sottolinea Donzelli - di cui i protagonisti se ne assumono tutte le responsabilità politiche. Da cattolico - conclude Donzelli - mi aspetterei che la Chiesa si preoccupasse di tutelare gli interessi dei cristiani, piuttosto che favorire la costruzione di nuove moschee a scatola chiusa".

Di Giorgi: "Bene proseguire su strada del dialogo interreligioso"

"Apprendiamo con soddisfazione che sul tema della realizzazione di un luogo di culto per la comunità  musulmana dell'area metropolitana fiorentina si sia sviluppato un fecondo dialogo tra le fedi nel solco del messaggio ecumenico che la Chiesa cattolica sta sviluppando da anni.

Bene ha fatto l'Arcidiocesi ad offrire la propria disponibilità per la cessione di un'area che permetta di esercitare il proprio diritto di culto alla comunità islamica, in un luogo consono e rispettoso della dignità umana e con l'auspicio di un proficuo scambio culturale.
In una società  multietnica come quella in cui viviamo assicurare a ciascuna comunità  il diritto ad esercitare la propria dimensione religiosa, che viene  sancito dalla Costituzione, è un fatto di grande importanza e di  grande significato.

Il dialogo tra le fedi e le culture è  un pilastro politico di primaria importanza, non a caso in questi mesi abbiamo fattivamente lavorato per istituire finalmente una Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale, dedicata anzitutto a chiunque abbia a che fare, nella quotidianità della propria professione, con realtà multireligiose e multiculturali.

Auspichiamo dunque che dopo la firma del protocollo d'intesa si possa arrivare in tempi rapidi alla realizzazione del progetto, in cui abbiamo creduto fin dall'inizio, cercando di aiutare e sostenere tutti i soggetti coinvolti".

La Grassa e Scipioni (Lega Nord): "Basiti da simile scelta"

"Il fatto che qui sia proprio la chiesa cattolica, ad aprire la strada di una  moschea alle porte di Firenze, è tragicamente grottesco.
Una volta la Chiesa  era un baluardo difensivo per l'Occidente, ed i suoi rappresentanti in ogni luogo della cristianità respingevano le orde di invasori ottomani".
"Durante l'assedio di Vienna  fu padre Marco da Aviano ad incitare la popolazione viennese alla resistenza ed alla lotta fino alla salvezza; il grande pontefice Pio V, si impegnò in prima persona anima e corpo perché si costituisce la coalizione delle forze cristiane che a Lepanto salvarono l'Occidente. Oggi la storia è diversa, oggi chiudono le chiese, oggi l'arcivescovo di Canterbury chiede di costituire Tribunali della sharia nell'Inghilterra multiculturale. Ed oggi è proprio l'Arcidiocesi Fiorentina a contribuire in maniera determinante al radicamento dell'islam nella nostra terra.

Tutto questo mentre si continuano a massacrare le comunità cristiane nel mondo, tutto questo mentre la reciprocità è un'utopia per i musulmani. Una scelta scellerata in un momento storico nel quale gli attentati nelle maggiori capitali europee e negli Stati Uniti dimostrano che il buonismo ha totalmente fallito.

Non possiamo che rimanere basiti da una simile scelta, che apre al dialogo con chi il dialogo lo interpreta come un'opportunità di imporre la propria volontà agli altri, di radicarsi in Europa senza dover ricambiare in casa propria i privilegi che gli forniamo.
Stanno usando le nostre leggi, la nostra civiltà, la nostra democrazia che disprezzano per colonizzarci!"

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