Nuova area degenze a Pisa, si chiude il progetto di potenziamento nella robotica

Con la nuova area della degenza del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica mini-invasiva, riservata ai pazienti dell’area vasta nord-ovest e alle pazienti ginecologiche dell’Aoup, arriva a completamento il progetto di potenziamento del settore della robotica per l’Aoup cominciato nel lontano 2001 con l’acquisto del primo sistema robotico “Da Vinci” e ora concretizzatosi in un Centro che è di riferimento europeo per la formazione, con tre sistemi robotici in dotazione, di cui l’ultimo all’avanguardia (il Da Vinci XI) e una caratterizzazione multidisciplinare e multispecialistica che ne fa il primo centro europeo per numero di interventi effettuati. Solo nel 2016 sono stati infatti 1139 e per l’anno che sta per finire la quota verrà anche superata di qualche decina. Un punto di forza ne ha decretato il successo: la standardizzazione delle procedure e il coordinamento centralizzato dell’utilizzo delle risorse umane e tecnologiche, che è anche la chiave della sostenibilità dei costi.

Adesso i pazienti provenienti dall’area vasta (più le pazienti ginecologiche dell’Aoup) sottoposti a intervento di chirurgia robotica avranno dei letti dedicati (10, in 5 camere doppie) per completare il percorso assistenziale fino alla dimissione, senza più trasferimenti negli altri reparti di degenza dell’ospedale.

“Sono stati tre gli obiettivi nella realizzazione logistica del Centro e di questa nuova area dedicata al ricovero – spiega la professoressa Franca Melfi, chirurgo toracico e direttore del Centro -: l’omogeneità di trattamento per tutti i pazienti, il training (la formazione anche attraverso la simulazione) e la ricerca -. Pisa è riconosciuto centro di formazione  e ogni settimana molti sono i chirurghi provenienti da tutta Europa. Siamo infatti centro di riferimento per la chirurgia robotica toracica e per i trapianti robotici e l’esperienza qui maturata da tutto lo staff, medico, infermieristico e tecnico, ha fatto sì che il centro venisse individuato come piattaforma clinica per la produzione di dati valutati dalla FDA-Food & Drug Administration, l’Agenzia del governo americano che si occupa di regolamentare i prodotti che vengono immessi in commercio, compresi i dispositivi e le attrezzature mediche, per l’applicazione clinica del software Table Motion relativo al tavolo operatorio integrato con i sistemi robotici. Una piattaforma multispecialistica cui guarda con interesse anche l’industria, per l’applicazione e lo sviluppo di nuove tecnologie”.

Ma l’area della degenza non è l’unica nuova acquisizione del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup, che si trova al piano terra dell’Edificio 30 A e dove i tre robot vengono utilizzati (per interventi di chirurgia generale, ginecologica, toracica, urologica, otorinolaringoiatrica, dell’esofago, bariatrica, endocrinochirurgia e trapianti) anche dai chirurghi provenienti dall’area vasta. Nei nuovi spazi è stata anche allestita, oltre a una saletta soggiorno dedicata per i pazienti, un’area meeting per la didattica e la formazione, direttamente collegata con le tre sale operatorie, in modo da consentire le sedute di training sul “Da Vinci” agli operatori sanitari in addestramento (chirurghi e infermieri). Tutta l’organizzazione del Centro pisano rientra nel contesto del Polo regionale di chirurgia robotica per coordinare il quale la Regione ha creato un tavolo tecnico-scientifico guidato dalla professoressa Melfi, con l’obiettivo di estendere il modello su tutto il territorio regionale.

“Questo Centro realizzato a Pisa racchiude un pezzo del lavoro fatto in Regione insieme a Università e Aziende – ha dichiarato l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, intervenuta alla conferenza stampa insieme al rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, alla Direzione aziendale dell’Aoup e dell’Area vasta Toscana nord-ovest – secondo una linea di pensiero che è contenuta nella riforma che abbiamo scritto. Qui a Pisa sulla robotica e, in generale, nella chirurgia assistita dalla tecnologia c’è una grande tradizione e quindi questo Centro non poteva che nascere qui. Vedo fra i presenti il professor Franco Mosca, che della chirurgia e dell’innovazione è stato, per così dire, il “padre nobile” e che, come tutti i grandi maestri, ha tirato su dei grandi allievi.

E d’altronde oggi il livello della tecnologia è tale, sia sotto il profilo della raffinatezza sia sotto quello dei costi, che non era più possibile sostenere una specie di gara fra le aziende a chi aveva di più. Era necessario mettere ordine perché tecnologie così costose e raffinate come i sistemi robotici devono stare fisicamente dove c’è la casistica, dove ci sono le competenze e le professionalità, dove c’è la ricerca, per poter essere utilizzate al meglio. Così abbiamo costituito in Regione un nucleo che si occupasse di nuove tecnologie e di robotica, per capire come sviluppare una rete e metterle a disposizione di tutti i professionisti, pur trovandosi fisicamente in un luogo ben preciso. Perciò abbiamo avuto l’ambizione di realizzare a Pisa un centro di Chirurgia robotica che è a disposizione di tutta l’area vasta nord-ovest e ci siamo riusciti perché le direzioni generali delle due Aziende, insieme alla direzione della programmazione di area vasta, hanno lavorato in sinergia dimenticando interessi personali e guardando solo ai vantaggi che si possono ottenere quando si lavora in squadra. Il mio grazie quindi va a tutti, direttori, Università, professionisti e operatori sanitari che hanno reso possibile questo risultato.

Fonte: Aoup

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