La Madonna di Masolino da Panicale è tornata a nuova vita

L'opera è sulla porta della sacrestia della chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, nel cuore del centro storico di Empoli


La Madonna e Bambino adorata da angeli affrescata da Masolino da Panicale sopra alla porta della sacrestia della chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, in Via dei Neri, nel cuore del centro storico di Empoli, è tornata a nuova vita.

Nella serata dell'11 gennaio è stata presentata alla città dopo la conclusione dei lavori di restauro sostenuti grazie al prezioso contributo della Cerofolini srl, azienda che ha deciso, per festeggiare i propri 50 anni di attività, di concedere questo dono a tutta Empoli grazie anche alle agevolazioni concesse dell’Art Bonus.

Un’opera che risale al 1424 e che quindi ha alle spalle quasi 600 anni di vita si è riaccesa grazie al lavoro della restauratrice Lidia Cinelli.
Oggi, ancora di più, rappresenta uno dei gioielli dell’edificio religioso, forse quello più prezioso.

Alla presentazione il sindaco di Empoli Brenda Barnini; Don Guido Engels, Proposto della Collegiata di Sant’Andrea; Pier Luigi Ciari, Governatore della Misericordia di Empoli; Mario Cerofolini, titolare della ditta Cerofolini srl. Hanno illustrato l’intervento di restauro Maria Pia Zaccheddu della Soprintendenza BAPSAE (beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici) per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato e Licia Cinelli, colei che ha lavorato sull’affresco.

«La scelta di Mario Cerofolini – sottolinea il sindaco Brenda Barnini – è la conferma del legame strettissimo che lega questa storica azienda alla città di Empoli. Mario Cerofolini ha fatto un gesto che merita grande attenzione, un atto di mecenatismo, che insieme abbiamo deciso di destinare a Palazzo Pretorio prima, e allo splendido Masolino degli Agostiniani poi. Azioni di questo tipo non sono più eventi casuali a Empoli ma stanno diventando strutturali grazie, da un lato, ad un tessuto di imprenditori locali sensibili e attenti alle esigenze del territorio e dall'altro ad un'amministrazione che segue da vicino e incoraggia le attività private. In questo momento siamo impegnati nella raccolta fondi per il restauro della fontana del Pampaloni di Piazza Farinata degli Uberti, grazie all’iniziativa lanciata dal Comune la scorsa estate e ‘abbracciata’ da Unicoop Firenze e la sezione Soci Coop, che sta raccogliendo denaro sulla piattaforma Eppela. Una bella sfida che ha già visto molti contribuire».

Mario Cerofolini: «È stato un onore per noi poter sostenere un restauro di un’opera così rilevante per Empoli. La nostra azienda è nata qua, pensate avevamo la sede in Piazza del Popolo, a pochi metri dagli Agostiniani. Credo che sia l’occasione questa per far capire a molti imprenditori quanto sia importante contribuire, anche con piccole risorse, grazie allo strumento dell’Art Bonus, a ridare dignità a tante bellezze artistiche della nostra città»

Masolino ha lavorato a Empoli intorno al 1424 lasciando alla città oltre al sublime Vir dolorum del Museo della Collegiata alcuni affreschi nella Chiesa di Santo Stefano. Per gli Agostiniani l’artista dipinse il ciclo con le Storie della Vera Croce nella Cappella di Sant’Elena - di cui oggi rimangono soltanto delle tenui sinopie – e alcuni affreschi nel transetto destro che ancora oggi possiamo in parte ammirare. Oltre Sant’Ivo tra i pupilli, intriso della grazia di Masolino, sulla lunetta di accesso alla sagrestia si trova la Madonna con Bambino adorata da angeli.

«La lunetta – come spiega Lidia Cinelli – presentava un diffuso strato di particellato solido, nero fumo e piccoli schizzi di calce. Inoltre si potevano notare piccole abrasioni e cadute di colore. La cornice originale, che circonda la scena, era in condizioni precarie, con sollevanti e distacchi di colore e intonaco pittorico. Si è resa necessaria una accurata stuccatura di tutte le lesioni e lacune, il restauro pittorico di tutte le mancanze presenti sulla pittura murale, oltre alla pulitura di tutta la superficie pittorica».

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa



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