Due grandi dipinti settecenteschi di Tommaso Gherardini restaurati dal Rotary Club Livorno

Sono giunti al termine proprio in questi giorni i lavori di restauro di due grandi dipinti della collezione civica del Comune di Livorno: “Festa in piazza Grande” e “Festa in Darsena” datati 1766 e realizzati da Tommaso Gherardini, artista del XVIII secolo.

Sono stati restaurati grazie al finanziamento del Rotary Club Livorno, nell’ambito dei progetti portati avanti dal Club per la promozione della cultura livornese nelle arti e nello spettacolo.

Le due grandi opere, dopo un accurato intervento di restauro, sia nella tela che nella cornice, saranno restituiti al Comune di Livorno per essere destinati al Museo della Città, di prossima apertura all’interno del Polo Culturale Bottini dell’Olio.

La consegna delle opere sarà sabato 20 gennaio nel corso di una cerimonia che avrà luogo al Museo G. Fattori di Villa Mimbelli ( Sala degli Specchi) alle ore 17.30.

Alla cerimonia prenderanno parte l’assessore alla cultura Francesco Belais, il presidente del Rotary Club Livorno, Giorgio Odello, la presidente della Commissione Cultura del Rotary Livorno Olimpia Vaccari, Laura Dinelli, che illustrerà i festeggiamenti celebrati dai due quadri, e la restauratrice Maria Teresa Leotta.

Sarà quest’ultima ad illustrare gli interventi realizzati sui due dipinti: le operazioni di pulitura della superficie pittorica e i ritocchi fatti sulle vecchie stuccature.

La cerimonia di consegna sarà quindi l’occasione per presentare le due preziose tele di grandi dimensioni ( cm 235x117) che per diversi anni sono state esposte a Palazzo Comunale. Due quadri celebrativi che “raccontano” la storia passata della città, i fastosi apparati che venivano allestiti in occasione di feste religiose o per le visite a Livorno dei Granduchi lorenesi. Le opere in questione furono realizzati dal Gherardini nel 1766 proprio in ricordo della visita nella nostra città del Granduca Pietro Leopoldo.     

Tommaso Gherardini, nato a Firenze il 21 dicembre 1715 e morto a Firenze nel 1797, studiò nelle accademie di Venezia, Bologna e Firenze. Allievo del pittore Vincenzo Meucci, che lo istruì nell'arte di dipingere a monocromo finti bassorilievi e minuziosi cammei, fu introdotto presso la famiglia Martelli con cui rimase legato per tutta la vita. Per i Martelli Gherardini lavorò non solo come frescante, ma anche come copista, restauratore e decoratore di mobili. Operò nelle chiese di Firenze e, a Livorno, realizzò una Trasfigurazione, in seguito distrutta, nella tribuna del duomo. Per i granduchi lorenesi eseguì numerosi affreschi in alcuni ambienti della villa del Poggio Imperiale. Artista di fiducia del Direttore degli Uffizi, dal 1784 operò all'Accademia delle arti e del disegno.

 

Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa



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