Si riunisce il Consiglio regionale: i temi trattati. Rifiuti e Parco Apuane al centro

Torna a riunirsi il consiglio regionale dopo la seduta di ieri:

Jacopo Alberti è il nuovo portavoce dell’opposizione

Jacopo Alberti, della Lega, è stato nominato nuovo portavoce dell’opposizione. Alberti va a sostituire Manuel Vescovi, nominato il 30 gennaio 2018 a seguito delle dimissioni di Claudio Borghi, che ha ricoperto l’incarico dal 30 giugno 2015. Vescovi e Borghi sono stati infatti eletti in Parlamento. Jacopo Alberti, prendendo la parola in aula, ha ribadito “di voler essere il portavoce di tutta l’opposizione” e ha ricordato come, alla luce dei risultati ottenuti in Toscana nella recente consultazione elettorale, in realtà la somma dei voti ottenuti dai gruppi di opposizione costituisca attualmente il 61% dei voti toscani.

Nell’occasione i quattro consiglieri regionali che sono stati eletti in Parlamento, e che dunque lasciano gli scranni dell’assemblea regionale, Manuel Vescovi, Claudio Borghi, Giovanni Donzelli e Stefano Mugnai, hanno rivolto alcune parole di saluto in aula e sono stati salutati dai colleghi.

Rifiuti: discarica ‘Il Pago’, mozione chiede di ‘rivedere’ richiesta ampliamento 5° lotto

L’ampliamento della discarica ‘Il Pago’, nel comune di Firenzuola, al centro del dibattito dell’aula, dove sono state discusse e votate due mozioni. La prima, presentata da Stefano Mugnai (Fi), Giovanni Donzelli (FdI), Manuel Vescovi e Jacopo Alberti (Lega) e sottoscritta anche da Giacomo Giannarelli (M5S), è stata illustrata da Alberti. Il consigliere ha ricostruito i principali passaggi a partire dal 2016, quando Herambiente s.p.a. ha presentato domanda alla Regione Toscana per il procedimento coordinato di Via e Aia, di competenza regionale, per la realizzazione del 5° lotto della discarica nel comune di Firenzuola.

La mozione ricorda i pronunciamenti contrari del Consiglio e della Giunta comunale di Firenzuola, dell’Unione Montana dei comuni del Mugello, le stesse linee programmatiche di governo della lista civica che ha poi espresso il sindaco di Firenzuola.

In primo piano, in entrambe le mozioni, le osservazioni contrarie presentate dal Comitato per Firenzuola (1209 firme).

Alberti ha declinato l’impegnativa per la Giunta nell’atto sottoscritto dal centrodestra e da Giannarelli: “Esprimere parere negativo al progetto di realizzazione del 5° lotto della discarica per rifiuti non pericolosi”, “in conformità della volontà espressa all’unanimità dal consiglio comunale, in nome e per conto di tutta la sua comunità”. La mozione, votata da tutte le opposizioni, è stata respinta per il voto contrario del Pd.

E’ stata invece approvata, con l’astensione di tutte le opposizioni, la mozione del gruppo di maggioranza, sottoscritta dai consiglieri Pd Fiammetta Capirossi, Elisabetta Meucci, Stefano Baccelli, Monia Monni e da Serena Spinelli (Art.1-Mdp). Il testo, illustrato da Capirossi, impegna la Giunta ad “attivarsi nei confronti del proponente” – ovvero Herambiente s.p.a -  per “rivedere la decisione di procedere all’ampliamento del 5° lotto della discarica, individuando soluzioni alternative relativamente al conferimento di rifiuti urbani, alla luce del contributo determinante offerto in questi anni dalla comunità di Firenzuola”.

La Giunta è impegnata a convocare un tavolo regionale insieme a Hera, Alia S.p.a, Ato Toscana centro e all’amministrazione comunale di Firenzuola, anche per individuare tempi certi e modalità per la chiusura definitiva della discarica, “escludendo, in ogni caso, qualsiasi ulteriore ipotesi circa l’avvio del procedimento per la realizzazione del 6° lotto”.

L’esecutivo toscano deve comunque effettuare “un’attenta valutazione sulla possibilità di subordinare qualsiasi ipotesi di ampliamento all’approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati svolgendo, parimenti, un’opportuna verifica sulla coerenza del progetto di riapertura della discarica anche con la Pianificazione regionale e interprovinciale”.

La consigliera Capirossi si è detta “amareggiata” per il  “diniego dell’opposizione alle nostre proposte di arrivare a un testo condiviso e a una discussione approfondita in commissione ambiente”. Il Consiglio comunale di Firenzuola ha approvato un atto d’indirizzo, ma, osserva la consigliera, la giusta sede di discussione “rimane quella del Piano regionale dei rifiuti”. “Non è possibile bloccare un iter tecnico da parte della giunta regionale, con una semplice mozione”, ha precisato. Da parte di Capirossi la rassicurazione che “nessuno vuole la riapertura della discarica, l’avevamo detto anche nella risoluzione sull’economia circolare nel luglio 2017”.

Giannarelli si è dichiarato “convintamente a favore della mozione dove si chiede  in modo chiaro la chiusura sull’ipotesi ampliamento e il parere negativo sul 5° lotto”, da parte di Giannarelli: “una posizione netta e condivisibile, che già altre volte abbiamo sostenuto in quest’aula”. Giannarelli ha detto di comprenderne le “difficoltà” dei banchi del Pd: “da un lato dite di non volere le discariche, dall’altro non dite no a tutto il 5°lotto”. E pur se rimandare a un tavolo istituzionale è “anche condivisibile, corretto e serio” – il consigliere ha dichiarato l’astensione del suo gruppo - , sarebbe stato auspicabile, anche in vista di un testo condiviso, “rispettare la volontà del consiglio comunale di Firenzuola, in nome e per conto di tutta la sua comunità, esprimendo parere negativo”, impegnando comunque la Giunta ad effettuare “un’attenta valutazione” sulla possibilità “di rivedere il piano di rifiuti in un’ottica di economia circolare”.

Anche Tommaso Fattori (Sì Toscana) ha auspicato una mozione unitaria. Il consigliere ha ricostruito la storia della discarica, dagli anni 70 e 80, “la municipalizzata fu assorbita da Hera che doveva bonificare il territorio, e che in cambio ottenne la gestione dell’impianto che prevedeva il lotto 1 e il lotto 2”. Poi il susseguirsi delle emergenze, con l’ampliamento della discarica e l’autorizzazione dei lotti 3 e 4, una decina di anni fa. Ora, con la discarica chiusa da due anni, “ci ritroviamo l’ennesima emergenza, con la proposta dei lotti 5 e 6”. Il punto investe la capacità di programmazione della Giunta: “con il piano dei rifiuti a che punto siamo?”, si chiede Fattori ricordando gli atti votati all’unanimità dal Consiglio su proposta di Sì Toscana, per dare tempi certi per la presentazione del preliminare al Piano dei Rifiuti. Richiamando nel caso specifico le fragilità idrogeologiche e le particolari pendenze della zona, caratterizzata da terreno franoso. Giusto pertanto “fare un atto di coraggio più definito e chiedere che non si proceda con il 5° lotto. Il testo della mozione di centrodestra è più netto; non votiamo contro e ci asterremo sul secondo testo, più ammorbidito rispetto al primo”.

“Si chiama in causa la Giunta dopo una serie di atti che non sono di sua competenza”, ha puntualizzato Federica Fratoni, che ritiene il Consiglio non titolato a “dire come la Giunta deve esprimersi su un atto di propria competenza”. L’assemblea legislativa “ha uno strumento se non vuole che la discarica sia riaperta: la toglie dal Piano. Quella è la sede nella quale il Consiglio regionale si esprime”. Il punto è che c’è un Piano “che prevede la discarica”, e il progetto di oggi, per 200 mila tonnellate, è comunque “di gran lunga inferiore al Piano di ambito, che prevede l’ampliamento fino a 900mila tonnellate ed è stato approvato dai Comuni: non mi risulta che in quella sede il comune di Firenzuola abbia fatto pervenire alcuna osservazione”.

La valutazione di impatto ambientale, ricorda l’assessore, “si stava chiudendo con diniego, dopo che gli uffici avevano segnalato che non si poteva fare un progetto su un sito non di proprietà della società richiedente; ma il sito è diventato in tempo reale di proprietà della società e non mi risulta che il sindaco di Firenzuola abbia eccepito alcunché”. Se un Comune non si è potuto opporre a un procedimento amministrativo dichiarando il pubblico interesse, come può la giunta dichiararsi negativamente sul procedimento di Via che ha un’istruttoria postiva? Si chiede l’assessore.

Fratoni ha comunque detto di “comprendere e condividere lo stato d’animo del comitato”, che ha incontrato personalmente per il tramite della consigliera Capirossi. “La Giunta farà tutto quanto in suo potere: l’impianto non è stategico e anche per un ragionamento di costi si preferisce dirottare altrove le scelte di pianificazione”. “Ma se l’istruttoria è positiva vedremo che tipo di argomentazioni possiamo addurre. Condivido l’impostazione data dal Pd, è veritiera. Si può dire alla Giunta devi dire di no, ma bisogna vedere poi se in termini giuridici questo è possibile”.

M5S, bocciata mozione su guide turistiche: "Pd che figuraccia!"

“Nel 2016 sollevammo in Consiglio regionale il problema dei percorsi di abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica. E il Pd ci bocciò l’atto col quale ci eravamo fatti portavoce delle richieste delle rappresentanze di chi fa questo mestiere strategico in una regione come la Toscana” così Irene Galletti, consigliera regionale M5S.

“Dopo oltre un anno – prosegue Galletti - è scoppiato lo scandalo mediatico, tramite due inchieste di Striscia la Notizia e il 31 gennaio scorso Firenze fu proprio teatro della manifestazione unitaria di protesta nazionale delle Guide Turistiche”.

“In quell’occasione alcuni loro delegati furono ricevuti da due assessori e dal Presidente del Consiglio regionale che si impegnarono a sospendere gli ormai celebri corsi di abilitazione” sottolinea la consigliera regionale M5S.

“Abbiamo aspettato un mese di veder tradotto l'impegno in un atto, ma niente. Allora abbiamo presentato una mozione per impegnare la giunta a fare quanto si era impegnata, a voce, a fare di fronte ai delegati delle Guide Turistiche: sospendere da subito i corsi privati di formazione abilitanti alla professione di Guida Turistica, autorizzati dalla Regione e, come tre anni fa, segnalare al MIBACT l'urgenza di un intervento che ridefinisca il profilo professionale di "guida turistica". Oggi il Consiglio regionale è arrivato al voto su quell’atto e … il PD l’ha bocciato” dichiara la vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico.

“Nel più classico dei copioni del governo regionale: promessa verbale a cittadini o categorie richiedenti, silenzio nella speranza che tutto passi in cavalleria e, quando il Movimento 5 Stelle porta la richiesta d'impegno sul piano formale, quindi scritto e ufficiale: il PD vota contro” evidenzia Galletti che conclude “Non sappiamo se gli assessori sono i mandanti di questo voto o è stata libera iniziativa dei consiglieri PD. In entrambi i casi, c'è un problema di credibilità di chi governa la Regione Toscana”.

Economia e lavoro, ok Consiglio all’istituzione di una zona logistica semplificata in Toscana.

Via libera del Consiglio all’istituzione di una zona logistica semplificata in Toscana così da creare condizioni favorevoli per lo sviluppo di nuovi investimenti, favorendo la crescita economica della Costa e dell’intera Regione. La proposta, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, è partita dalla mozione che vede come primi firmatari i consiglieri regionali del Partito democratico Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi presidente della 2 Commissione ed ha l’obiettivo di utilizzare alcune recentissime opportunità normative per favorire il rilanciare l’economico nelle aree più colpite dalla crisi.

L’atto illustrato stamani in aula dal consigliere Gazzetti è stato sottoscritto anche da Leonardo Marras e Monia Monni, capogruppo e vice capogruppo del Partito Democratico, dal capogruppo  di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista Serena Spinelli e dai consiglieri Pd Stefano Baccelli, Giacomo Bugliani ed Antonio Mazzeo rispettivamente presidenti delle commissioni Quarta, Prima e Costa.

La possibilità di istituire questo tipo di ‘Zone’ è contenuta nel Bilancio di previsione dello Stato per il 2018 e per il triennio 2018-2020 (legge 205 del 27 dicembre). Ne potranno nascere non più di una a Regione in un’area portuale strategica (porto TEN-T) o dove sia presente un’autorità di sistema portuale.

“Con questo atto –ha spiegato in aula Gazzetti–  frutto anche dell’ascolto e del confronto con il territorio, vogliamo avviare questo percorso con la Giunta, costruendo una proposta al Governo secondo le modalità che legge di Bilancio individua. E’ un’occasione importante dal momento che l’istituzione di una zona logistica semplificata consentirebbe alle imprese di poter beneficiare di una serie di procedure semplificate volte ad aumentare la competitività dell’area nella quale la Zona verrà istituita con nuove opportunità per l’economia dell’intera regione”. Nella mozione si richiama anche il programma regionale di sviluppo 2016-2020 a cui la Seconda Commissione presieduta da Gianni Anselmi ha dato un contributo fondamentale in cui si sottolinea la necessità di attivare politiche specifiche per il rilancio della competitività del territorio. “Questa mozione –hanno concluso Gazzetti ed Anselmi – va nella direzione di cercare ed attivare ogni possibile strumento per raggiungere l’obbiettivo che tutti noi ci siamo dati e che è riassumibile in tre parole: lavoro, lavoro, lavoro”.

Rifiuti: incoraggiare e sostenere creazione centri per il riutilizzo, mozione unanime

Gestione rifiuti: la Regione Toscana è chiamata a “incoraggiare e sostenere la creazione capillare di centri per il riutilizzo sul territorio, in quanto utili strumenti per il perseguimento degli obiettivi regionali ed europei” e provvedere “all’emanazione di specifici bandi di finanziamento destinati agli enti pubblici”. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) per la costituzione di centri per il riutilizzo dei rifiuti sul territorio toscano.

“La direttiva 98/2008 dell’Unione europea definisce la gerarchia delle azioni per la gestione dei rifiuti: la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio sono le vere azioni da favorire”, spiega il capogruppo Fattori nell’illustrazione all’aula. “Il piano bonifiche e riufiuti della Regione Toscana già indica la possibile costituzione di centri e prevede la promozione di servizi finalizzati al riuso e alla riparazione. Al cuore di questa mozione – prosegue Fattori – c’è una cultura che si propone di contrastare l’usa e getta e di ridurre la quantità di rifiuti”. Una mozione che ha trovato l’appoggio esplicito del Partito democratico, come ha annunciato la consigliera Monia Monni prima del voto: “Il riutilizzo rappresenta un elemento imprescindibile nella transizione verso un modello di economia circolare”, ha spiegato. La consigliera ha fatto riferimento ad una risoluzione presentata dal gruppo Pd che “già proponeva quanto oggi avanzato da questa mozione ed è stata votata all’unanimità da questo Consiglio”. Ha precisato che “la Regione non ha grandi spazi di azione su questa materia” e, quanto alla citata gerarchia nella gestione dei rifiuti, che “l’asse del ragionamento inquadrato dalla direttiva europea rimane quello della migliore opzione praticabile”.

Medicina complementare integrata, Marras interroga la giunta regionale

“La medicina complementare, oggi, rappresenta una parte significativa nella programmazione del servizio sanitario regionale – spiega Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana –. La percentuale di cittadini che utilizzano la medicina complementare per cura e prevenzione è cresciuta notevolmente negli anni arrivando, in Toscana, al 13,4% grazie anche all’impegno costante della Regione all’incentivazione e all’integrazione con la medicina tradizionale. Un impegno che ha portato alla creazione, nel 2011, di un centro specializzato nell’ospedale di Pitigliano divenuto punto di riferimento per l’azienda Toscana sud-est e per l’intera regione, oltreché sede formativa in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena”.

“Preoccupa e non poco, dunque, quanto apparso pochi giorni fa sulla stampa – prosegue Marras –: l’aumento delle tariffe sulle attività ambulatoriali del servizio pubblico e la limitazione delle erogazioni relative alle prestazioni omeopatiche avrebbero conseguenze negative non indifferenti. I primi a farne le spese sarebbero, ovviamente, i malati cronici, gli anziani, le categorie più deboli, in generale i pazienti che periodicamente ricorrono a queste discipline e non possono permettersi le cure per i costi elevati. Ho presentato un’interrogazione alla giunta regionale per conoscere le reali intenzioni in merito e chiedere un’attenta valutazione degli effetti che un eventuale cambio d’indirizzo potrebbe avere anche sulle attività del presidio di Pitigliano e sui centri ad esso collegati, ovvero il centro di riabilitazione neurologica e ortopedica di Mancino e i diversi ambulatori di medicina integrata presenti al Misericordia di Grosseto”.

Con delibera n. 1224 del 29 novembre  2016 è stato approvato il programma di attività triennale 2016-2018 e le linee di indirizzo alle Aziende USL e AOU per la riorganizzazione della medicina integrata con l’intento di ottimizzare l’offerta dei servizi, garantire una equa distribuzione sul territorio e una adeguata risposta alle richieste dei cittadini, almeno nei settori quali l’oncologia, la lotta al dolore, la promozione del parto fisiologico, la medicina di genere e la prevenzione e cura delle malattie respiratorie e atopiche nell’infanzia e nell’età adulta. Inoltre, il censimento delle attività di medicina complementare erogate dalle Aziende sanitarie Toscane, aggiornato al 31.12.2015, evidenziava la presenza di 91 strutture ambulatoriali e\o ospedaliere dedicate alle medicine complementari di cui 59 in regime istituzionale e 32 in intramoenia.

Costa toscana: ‘Zona logistica semplificata’ per le aree portuali

Il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a presentare al Governo una proposta di Zona logistica semplificata, in riferimento alle zone portuali della Toscana, per creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi insediamenti in tali aree. Con la sola astensione dei consiglieri della Lega, l’assemblea regionale ha approvato una mozione in questo senso del gruppo Pd, primo firmatario Francesco Gazzetti. Respinta, invece una mozione del gruppo M5S, primo firmatario Giacomo Giannarelli, per estendere le agevolazioni previste nelle aree del Mezzogiorno dalle Zone economiche speciali anche al Centro Italia. “Vogliamo cogliere le opportunità che nascono dalla legge di bilancio 2018  - Ha sottolineato Gazzetti, annunciando il voto negativo sulla mozione presentata del Movimento 5 Stelle – Questa novità normativa permette di introdurre nella nostra regione misure analoghe a quelle previste dalle Zone economiche speciali per il Sud”.

“Nella nostra costa toscana abbiamo indicatori che sono simili alle peggiori aree del Meridione – ha replicato Giannarelli, annunciando il voto favorevole su entrambe le mozioni – Per questo ne chiediamo l’estensione al Centro Italia”.

“I problemi della costa sono da tempo alla nostra attenzione – ha rilevato Elisa Montemagni (Lega Nord) annunciando il voto di astensione su entrambe -; non capiamo come possano essere affrontati con mozioni come queste”.

Rifiuti: il punto sulla discarica di Montignoso

“Un aggiornamento e un sollecito” sull’adempimento della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale a dicembre, su iniziativa di M5S, per la chiusura immediata di cava Fornace di Montignoso e la bonifica del sito. Lo ha chiesto Giacomo Giannarelli, M5S, che ha così ottenuto, nel corso dei lavori in aula, la risposta dall’assessore Federica Fratoni. Quest’ultima ha rassicurato l’assemblea: “A differenza di quanto uscito sulla stampa”, ha detto, la giunta è convinta a rispondere non solo agli indirizzi del Consiglio regionale, ma anche a quelli di comuni e comunità territoriali, perché sia superato il punto di smaltimento di Cava Fornace.

Certo, ci sono nodi importanti da sciogliere. Un punto particolarmente delicato è quello dell’esame delle autorizzazioni: “Una volta rilasciate e non impugnate si traducono in diritti soggettivi dei singoli, delle imprese”, ha detto Fratoni, perciò “Dobbiamo capire come possiamo ottemperare alla mozione senza esporre la Regione a risarcimenti milionari”.

Parallelamente si è proceduto ad attivare un tavolo con il comune di Prato, vari comuni in rappresentanza di soci e anche con i comuni versiliesi coinvolti: Montignoso e Pietrasanta, ma anche Forte dei Marmi e Seravezza, “che comunque subiscono l’effetto indotto dalla presenza della discarica”.

In particolare Fratoni ha citato due temi: le evidenze ambientali e le eccezioni sollevate da Arpat; e il lavoro fatto sulle polizze fideiussorie, che in parte non erano adeguate e che nei mesi scorsi sono state riviste.

“Se le autorizzazioni consentissero margini di intervento particolarmente ridotti – ha aggiunto l’assessore – si tratterà con i comuni della Versilia per condividere il percorso verso la chiusura. Tutti vorremmo chiudere l’impianto; bisogna vedere le reali possibilità”.

Parco Alpi apuane: ‘Nominare quanto prima il Consiglio direttivo’

All’unanimità il Consiglio regionale ha impegnato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani a provvedere quanto prima alla nomina del Consiglio direttivo dell’Ente parco regionale delle Alpi Apuane. E’ quanto prevede una mozione presentata dal gruppo Si-Toscana a sinistra, primo firmatario Tommaso Fattori.

“Da vari mesi è stato confermato il presidente Putamorsi, ma manca la nomina dell’organo collegiale – ha spiegato Fattori – Questo impedisce che siano affrontati problemi rilevanti, come la riduzione da quattro a due unità del personale amministrativo che si occupa delle autorizzazioni per le cave nelle aree contigue”.

Il voto favorevole del gruppo M5S è stato annunciato da Giacomo Giannarelli. “C’è un’anomalia tutta carrarina di un parco che ha al proprio interno attività produttive – ha ricordato – E’ arrivato il momento di dare all’Ente parco gli strumenti necessari per svolgere pienamente il proprio ruolo”.

Ente Parco Apuane, Fattori e Sarti (Sì): "Le scelte sul personale non possono essere lasciate in mano al solo presidente del parco"

Il Presidente del Consiglio regionale della Toscana dovrà al più presto nominare il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco delle Alpi Apuane. Lo prevede una mozione presentata da Sì-Toscana a Sinistra e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana.

“Da novembre è stato confermato Alberto Putamorsi alla presidenza del parco – commentano Fattori e Sarti - ma dopo cinque mesi il consiglio direttivo non è stato ancora nominato. Vi sono molte decisioni delicate da prendere che non possono essere lasciate in mano al solo Presidente e che devono essere affrontate in modo collegiale. Tra queste ci sono anche le questioni legate al personale: da una parte si prevedono possibili assunzioni, che dovranno essere definite, dall'altra è in corso un preoccupante depotenziamento della specifica struttura amministrativa che si occupa delle autorizzazioni riguardanti le cave nelle aree contigue al parco. E' previsto che il numero del personale di questa struttura si riduca del 50%, passando da quattro unità a due, pur a fronte di un carico notevole di lavoro e di un vincolo temporale fissato in 150 giorni entro cui l'ufficio deve fornire una risposta alle richieste avanzate. Già la finestra temporale è stretta, se poi si riduce anche il personale il rischio è enorme, a maggiore ragione se consideriamo che devono essere presto vagliate molte rimesse in pristino di cave in precedenza sospese a causa dei reati ambientali denunciati da Arpat, Carabinieri del Noe e dalle stesse guardie del parco".

"Siamo soddisfatti per il voto unanime del Consiglio, a breve il parco avrà finalmente il suo consiglio direttivo", concludono Fattori e Sarti.

 

Fonte: Toscana Consiglio Regionale



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