Consiglio regionale, 4 nuovi arrivati nell'opposizione dopo le elezioni. Tutti i temi discussi

L’aula del Consiglio regionale ha preso atto della decadenza dei quattro consiglieri eletti in Parlamento: Giovanni Donzelli (FdI), Stefano Mugnai (Fi), Claudio Borghi e Manuel Vescovi della Lega, e quindi della relativa surroga. Sono dunque entrati a far parte dell’assemblea Paolo Marcheschi (FdI), Maurizio Marchetti (FI), Roberto Biasci e Luciana Bartolini, entrambi della Lega.

Sinceri ringraziamenti sono stati espressi dai nuovi consiglieri, che si sono detti “onorati ed emozionati per il nuovo incarico”, presentati in aula dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che ha rivolto un autentico augurio di benvenuto, non mancando di porgere un particolare saluto a Stefano Mugnai, per il nuovo incarico di vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera.

“Parlo da vecchio consigliere e auguro buon lavoro a questa assemblea – ha esordito Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia – e soprattutto buon dibattito politico, e quindi capacità di portare a termine i progetti avviati, in questi due anni che ci separano dalla fine legislatura”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maurizio Marchetti (FI), che ha salutato tutto il Consiglio regionale: “Non sono un vecchio consigliere in quest’aula, ma come amministratore del territorio offro la mia disponibilità al lavoro e al confronto”. “Grazie sincero” anche da Roberto Biasci (Lega): “Siamo in quest’aula per il confronto e soprattutto per rispondere a chi ci ha dato fiducia”. “Porterò anche la voce dei cittadini della Val di Nievole e della provincia di Pistoia, in questo momento di particolare crisi per le Terme – ha affermato Luciana Bartolini (Lega) – sono molto contenta di fare parte del Consiglio regionale come donna”.

Sanità: prevenzione, mozione chiede specifici programmi per portatori mutazioni patogenetiche 

La Giunta regionale è impegnata a definire “specifici programmi di sorveglianza” per i soggetti portatori di alcune mutazioni genetiche (BRC1 e/o BRCA2) che agiscono sulla moltiplicazione delle cellule anomale che possono causare l’insorgenza di tumori, e che sono responsabili di un accrescimento del rischio di cancro al seno e alle ovaie. È quanto dispone una mozione presentata dal gruppo Pd e votata all’unanimità dal Consiglio regionale. L’atto impegna la Giunta anche a disporre “l’esenzione regionale dalla compartecipazione alle spese sanitarie per le prestazioni previste nei programmi di sorveglianza”.

Vigili del Fuoco: mozione per mantenere distaccamento a Scansano

Il presidente Enrico Rossi e la Giunta regionale sono impegnati a “porre in essere ogni possibile iniziativa” nei confronti del Governo nazionale per “favorire il mantenimento e anzi il potenziamento” dei presidi delle forze dell’ordine sul nostro territorio e nel caso specifico del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Scanzano (Grosseto). E’ quanto dispone la mozione approvata dall’aula e presentata dal consigliere Marco Casucci, che ha parlato di “un caso più unico che raro: di fatto rimane la stazione ma non c’è possibilità di avere gli operatori”. Dal 2003, recita la mozione, “non è stata ancora assegnata alcuna unità permanente e non è mai stato integrato neppure il personale volontario che, con il passare degli anni e per vari motivi, ha cessato la propria opera”. In  sintesi “sono stati portati via gli automezzi, la caserma è rimasta abbandonata e il servizio è cessato”. Il consigliere Gabriele Bianchi (M5S) ha espresso il voto favorevole,  anche in coerenza con l’azione svolta anche di recente per “una maggior tutela e supporto al Corpo dei Vigili del Fuoco”. Leonardo Marras (Pd) ha ringraziato Casucci per l’attenzione verso il territorio da cui lo stesso capogruppo proviene e ha ricordato i passi che dall’estate sono stati compiuti “per vedere di riuscire ad evitare il contenimento delle risorse sul territorio”. Marras si è detto convinto che “il tentativo andrà a buon fine, perché il Ministro Minniti si è reso subito disponibile attraverso il sottosegretario con delega”: “la dotazione minima verrà assegnata e sarà implementato il personale da destinare”. Giusto però l’interessamento formale da parte del Consiglio, che potrebbe magari accelerare i tempi già previsti.

Territorio: ippodromo San Rossore, mozione in aula

Qualificare l’ippodromo di San Rossore quale fattore di crescita economica per il territorio toscano, e più in generale le società che gestiscono gli Ippodromi nel nostro paese, colpite da una “crisi stratificata”. Così si è espresso il consigliere Andrea Pieroni (Pd), primo firmatario della mozione con la quale si impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Ministero delle politiche agricole e alimentari per avviare un “razionale piano di ristrutturazione e di rilancio del settore, definendone risorse e tempi di attuazione, mediante interventi funzionali e in grado di assicurare a tutte quelle realtà, tra cui l’Ippodromo di San Rossore, di continuare ad operare garantendo ricadute economiche ai territori che li ospitano”. La mozione, come ha spiegato Pieroni, impegna anche la Giunta a valutare la possibilità (a fronte della crisi dell’ippica e della contrazione di risorse destinate ai servizi resi dagli ippodromi), “di valutare una eventuale rimodulazione dell’importo del canone d’affitto e del centro di allenamento che la società Alfea versa all’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli”.

Nel corso del dibattito Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), dopo aver chiesto se è proprio necessario il passaggio sulla rimodulazione del canone di affitto, ha invitato a trovare una formula di equilibrio tra gli incentivi e il rispetto delle norme sul lavoro, per poter esprimere voto favorevole.

Giacomo Giannarelli (M5S) ha invece richiesto il rinvio della mozione in commissione Territorio e ambiente, così da affrontare il tema legandolo al Parco di Migliarino.

A favore dell’atto si è espresso Roberto Salvini (Lega), che ha parlato di vicenda importante come fonte di reddito per la nostra Regione.

A chiudere gli interventi il consigliere Pieroni, che ha invitato il Consiglio a votare la mozione, che giace da diversi mesi, per andare incontro al “grido di dolore” degli operatori del settore.

L’aula si è espressa a maggioranza

Ambiente: tutela acque, interrogazione M5s su tempi adozione Piano regionale

Il Piano di tutela delle acque quando sarà adottato dalla Giunta regionale e inviato al Consiglio? Quali i risultati ottenuti dalla sperimentazione dell’acido peracetico? Quali azioni saranno assunte per superare l’emergenza legata alla mancata depurazione delle acque reflue? Questo il cuore di una interrogazione del consigliere Giacomo Giannarelli (M5S), cui ha risposto in aula l’assessore all’ambiente Federica Fratoni.

Partendo dal percorso di coinvolgimento della comunità toscana e alla conseguente formazione “in linea tecnica” del Piano, l’assessore ha spiegato che “è difficile prevedere una data certa per la proposta da deliberare in Giunta regionale, comunque almeno tutto il 2018 sarà necessario per elaborare la proposta tecnica”. Entrando poi nel merito dei risultati ottenuti dalla sperimentazione dell’acido peracetico, e quindi alle due fasi di sperimentazione nelle idrovore e in alveo, Fratoni ha ricordato che il prossimo 20 aprile, nel corso del Collegio di vigilanza, sarà aggiornato lo stato di avanzamento della sperimentazione. Sul fronte della depurazione delle acque reflue, l’assessore ha precisato che gli interventi necessari e disposti per legge “sono programmati negli investimenti del servizio idrico integrato e previsti nella loro realizzazione entro il 31 dicembre 2021, data ultima consentita”.

Giacomo Giannarelli si è detto “insoddisfatto della risposta, perché non si ha una data certa sul Piano e perché non c’è la volontà politica di mettere questo intervento al primo posto”.

Forte dei Marmi: la villa confiscata a Matranga da utilizzare per fini sociali

La Giunta regionale chiederà al Sindaco di Forte dei Marmi quali sono le intenzioni del Comune sull’utilizzo della villa confiscata nel 1996 al boss mafioso Gioacchino Matranga, membro di Cosa Nostra, ed eventualmente se è disponibile a favorirne un utilizzo pubblico. L’impegno in tal senso è contenuto in una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio. Il testo, proposto inizialmente da Elisa Montemagni (capogruppo Lega Nord), è stato successivamente da lei stessa emendato nella parte espositiva insieme a Valentina Vadi (Pd).

Sempre all’unanimità è stata approvata dall’aula una mozione di analogo tenore, firmata da Gabriele Bianchi (M5S), nella quale si è impegnata la Giunta a “porre in essere stringenti azioni, mirate finalmente al concreto ed efficace utilizzo a fini sociali del bene considerato”.

Bianchi ha ricordato che nel 1998 la villa, con circa 2mila 650 metri quadri di terreno, fu assegnata al Comune di Forte dei Marmi per farci la sede di un’associazione sportiva locale. L’amministrazione comunale chiese poi nel 2003 di utilizzarla, con relativo cambio di destinazione, ad alloggi popolari. Del piano relativo si è tornati a parlare nel 2015, mentre l’edificio ed il terreno sono attualmente in stato di abbandono. Elisa Montemagni ha ricordato che nei mesi scorsi l’associazione ‘Fior di Corleone’ ha eseguito in zona un sopralluogo per un campus nella prossima estate, chiedendo poi lumi all’amministrazione comunale.

Annunciando il voto favorevole sui due atti, Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra) ha ricordato l’ordine del giorno approvato dall’aula lo scorso anno chiedendosi quali effetti abbia avuto.

Forte dei Marmi, la mozione della Lega

“In stretta sinergia d’intenti col nostro Consigliere comunale a Forte de’ Marmi, Giampaolo Bramanti che, da tempo si batte affinchè la questione venga finalmente e concretamente risolta-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-ho predisposto una mozione, poi approvata dall’Aula, in cui, riferendomi alla nota villa confiscata al boss mafioso Matranga, ubicata nella città versiliese, chiedo al Presidente Rossi di farsi promotrice di una specifica iniziativa verso il Sindaco fortemarmino con lo scopo di richiedere quali siano le reali intenzioni del Comune circa l’utilizzo del predetto immobile.” “Inoltre-precisa l’esponente leghista-riteniamo utile che si favorisca un apposito percorso per promuovere un utilizzo pubblico del medesimo immobile.” “A distanza di decenni dalla confisca-sottolinea Montemagni-la villa è, infatti, un rudere inutilizzato ed il terreno circostante è in palese stato d’incuria e d’abbandono.” “Sarebbe, l’ora, dunque-conclude la rappresentante del Carroccio-chiarire quale possa essere l’effettivo utilizzo della struttura, anche per il bene della collettività locale.” Soddisfatto anche lo stesso Bramanti il quale, ora, confida che qualcosa si muova nell’ambito della stessa amministrazione comunale.

Ferrovie: interrogazione Lega su raddoppio linea Lucca-Pistoia

Interrogazione a firma Elisa Montemagni, capogruppo Lega Nord, sulla richiesta di Valutazione d’impatto ambientale (Via) del progetto di raddoppio ferroviario della tratta Lucca-Pistoia. Si chiede al presidente e alla Giunta toscana come la Regione abbia intenzione di procedere rispetto alla richiesta avanzata dai comitati che hanno “rivolto un appello al governo regionale per richiedere che si proceda con la valutazione di impatto ambientale”. Nell’interrogazione si fa infatti riferimento al comitato di Altopascio “No al sottopasso sì alla circonvallazione” e si ricorda il comitato di cittadini di Capannori “per la salvaguardia del territorio e la viabilità sostenibile”, che ha raccolto firme contro il progetto per la ‘bretellina’ fra Tassignano e Carraia ed è stato ricevuto dagli uffici del presidente della Regione.

“Il procedimento di verifica di assoggettabilità alla Via è stato avviato il primo giugno 2017 ed è stato oggetto di partecipazione da parte dei cittadini”, ha spiegato l’assessora Cristina Grieco, che ha illustrato in aula la risposta della Giunta regionale. “Sono pervenute 51 osservazioni sulla documentazione  iniziale e 36 osservazioni sulla documentazione integrativa”. Tra queste, anche quelle dei comitati di Altopascio e Capannori. A seguito della fase di partecipazione, Rfi “ha apportato modifiche al progetto iniziale, che saranno valutate nel corso dell’istruttoria regionale”. C’è un parere dell’Arpat del 26 marzo scorso, secondo il quale “si ritiene che il progetto possa essere escluso dal procedimento di Via”. Il procedimento per verificare se ci sia o meno la necessità di assoggettare il progetto ad un successivo procedimento di valutazione ambientale è ancora in corso, ha concluso Grieco, la fase valutativa degli impatti e delle relative mitigazioni non è ancora conclusa, “non è tecnicamente possibile anticipare gli esiti”.

“Non sono soddisfatta della risposta – ha replicato in Aula Elisa Montemagni –. Il processo partecipativo ha portato delle audizioni, parliamo un raddoppio ferroviario con tutte le opere collegate, opere importanti, nove passaggi a livello superati, tre nuovi sottopassi”.

Tangenziale nord-est, Mazzeo, Nardini e Pieroni (PD): “Subito le necessarie verifiche e poi il via ai lavori. Follia perdere quest’occasione”

“Dopo anni di promesse rimaste tali, siamo riusciti ad avere le prime risorse certe (13 milioni stanziati dal Cipe che si aggiungono alle risorse regionali già stanziate per la progettazione definitiva) per l’avvio dei lavori sulla tangenziale nord-est: un’opera molto importante per risolvere le criticità della viabilità dell’area Pisa-San Giuliano e un' occasione che non possiamo certo perdere! All’amministrazione provinciale, ai sindaci di Pisa e San Giuliano, diciamo quindi ancora una volta: si facciano subito le necessarie verifiche sulla fattibilità dei progetti, si proceda con la scelta del lotto e con l’avvio dei lavori. Chi ha la responsabilità di far partire quei lavori e non perdere le risorse (a partire dal Presidente della Provincia e sindaco di Pisa e dal sindaco di San Giuliano che è anche assessore provinciale alle infrastrutture) decida velocemente. Ci sono le condizioni tecniche ed economiche per iniziare almeno una prima parte del lotto di Madonna dell'Acqua? Bene, cominciamo di lì, ma partiamo al più presto e noi saremo al loro fianco. Le comunità non possono attendere ancora indecisioni e temporeggiamenti, l’obiettivo è condiviso: dare al territorio un’infrastruttura sicura e moderna, se davvero vogliamo dare un segnale di buona politica, anche su questo tema chiacchieriamo un po' di meno e facciamo un po' di più”. Così i consiglieri regionali Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni sulla vicenda legata all’inizio dei cantieri per la tangenziale nord-est.

Viabilità: mozione impegna Giunta per nuovo ponte sull’Arno e relativi collegamenti viari

La Giunta regionale è impegnata a proseguire il confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con i Comuni interessati per la realizzazione del nuovo attraversamento dell’Arno, “mettendo in atto quanto necessario” per reperire le necessarie risorse. E’ quanto dispone una mozione approvata dall’aula e sottoscritta dal gruppo Pd, prima firmataria Monia Monni. L’atto ricorda come la Regione Toscana abbia già definito un progetto preliminare per la realizzazione di un nuovo ponte sull’Arno e le relative viabilità di connessione. Un’opera, recita l’atto, che consentirebbe di collegare l’intera area di Firenze alle più importanti infrastrutture, “migliorando al contempo la vita nei centri abitati di Lastra a Signa, Scandicci, Signa e degli abitati posti sulla riva destra dell’Arno fino all’indicatore e Campi Bisenzio”. La mozione evidenzia come la realizzazione del nuovo attraversamento rappresenti un’opera di straordinaria valenza strategica a livello regionale e nazionale.

Moby Prince, Gazzetti (Pd): “Lavoro della Commissione d’inchiesta  ha diradato molte nebbie. Avanti col nostro impegno e lavoro per la verità”

“Credo che d'ora in poi, parlando di Moby Prince, ci sarà un prima ed un dopo. Il discrimine sarà il lavoro portato avanti della Commissione d'inchiesta Parlamentare che ha permesso di diradare molte nebbie.”. Così il consigliere regionale del Partito democratico Francesco Gazzetti intervenendo oggi a margine della seduta speciale del Consiglio regionale dedicata alla presentazione dei risultati della commissione d’inchiesta parlamentare sulla tragedia della Moby Prince . “Sono orgoglioso – spiega Gazzetti- che stamani il Presidente della Commissione Lai abbia relazionato al Consiglio Regionale sugli esiti di questo lavoro. E mi ha commosso ascoltare la voce di Loris Rispoli affermare che per la vicinanza ed il sostegno espresso in questi anni dalla Regione e dal Consiglio si senta orgoglioso di essere toscano. Stamani il volto di Loris raccontava un compiacimento nel sentire che le idee e le parole difese per anni con le unghie e con i denti erano diventate un patrimonio comune. Oggi – aggiunge Gazzetti - tutti insieme, abbiamo scritto una pagina che credo resterà nella storia di questa vicenda. Un impegno assunto con atti approvati dal Consiglio e tradotto anche con azioni e presenze come quelle del Presidente del Consiglio Eugenio Giani e di consigliere e consiglieri regionali che anche ieri hanno partecipato alle cerimonie svoltesi a Livorno. Un lavoro in continuità con l'attività svolta sin dal 1991 e che in questa Legislatura ha trovato energie e sensibilità che permettono di dire che il lavoro non solo non si fermerà ma proseguirà con ancora maggiore determinazione anche e soprattutto alla luce dei risultati emersi dal lavoro della Commissione parlamentare. Questo è stato e continuerà ad essere - sottolinea Gazzetti - il mio impegno che si pone nell'alveo di un'azione determinata e convinta portata avanti dal gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale. Un lavoro che possa permettere - conclude Gazzetti - anche di ricordare ed alimentare sempre più la memoria della strage del Moby insieme a quella della stazione di Viareggio e della Costa Concordia. Per non dimenticare, mai!"

Marcheschi: "Clima da resa dei conti tra la maggioranza renziana e la giunta. Impasse sui programmi"

«È iniziata una nuova stagione politica: il voto del 4 marzo ha fortemente incrinato il fortino rosso che era la Toscana, una chiara pretesa di cambiamento da parte dei cittadini e un atto di sfiducia verso un governo regionale da sempre in mano alla sinistra».

«L’amministrazione regionale oggi è sostenuta da una maggioranza che sembra stare insieme più per paura di andare al voto che per unità di intenti, come dimostrano i continui contrasti a mezzo stampa tra il Governatore Rossi, sempre più “anatra zoppa” della situazione, i Sindaci del Pd e le varie correnti dello stesso Partito Democratico. È impensabile che la Toscana viva altri due anni in un clima da “resa dei conti” interno alla sinistra, ostaggio di tatticismi e prove di forza».

«Chiederò ai capigruppo di opposizione di sottoscrivere le tre richieste di comunicazioni urgenti da me presentate su sviluppo della Piana fiorentina, deleghe delle ex Province e Piano dei Rifiuti, e portare così Governatore e Assessori a prendere posizione davanti al Consiglio sul fallimento dell’attuazione del loro programma di governo. Facciamo il “tagliando” a Rossi, senza sconti».

M5S: "Affrontare problema contaminazione acquee sotterranee Pistoia"

“Di recente ARPAT ha pubblicato uno specifico dossier che ci ha preoccupato. La pubblicazione descrive la presenza di contaminazioni nelle acque sotterranee, superficiali e di quelle destinate alla potabilizzazione nella provincia di Pistoia. Pochi forse sanno che entro il 2021 la piana pistoiese deve raggiungere l'obiettivo di Buono Stato ecologico per la classificazione dei corpi idrici superficiali. Ci sembra chiaro che con questi dati 2016 rilevati da ARPAT, anche confrontandoli col passato, è chiaro che l'obiettivo è complicato da raggiungere perché l'inquinamento delle acque sotterranee della piana pistoiese è pressoché costante” così Giacomo Giannarelli e Andrea Quartini nel post http://www.movimento5stelletoscana.it/fitofarmaci-inquinano-nostre-acque-sotterranee/

“Con questi risultati in mano abbiamo chiesto alla giunta quali iniziative voglia mettere in piedi per limitare le contaminazioni da fitofarmaci nelle acque sotterranee toscane e se sul caso pistoiese voglia proporre misure per limitare l'inquinamento da diserbanti, inclusa la promozione di pratiche agronomiche che limitano il ruscellamento delle acque contaminate nel reticolo idraulico” proseguono i Cinque Stelle.

“Il nostro obiettivo è chiaro: arrivare ad un tavolo di lavoro con il distretto fliorovivaistico per superare lo stato attuale, sostenendo la ricerca, il riutilizzo acque piovane e la sostituzione di fitofarmaci inquinanti con quelli non inquinanti per tutelare e incrementare l'occupazione” concludono i consiglieri regionali M5S.

Tirocini non curriculari: nuova disciplina

Per scoraggiare l’utilizzo distorto del tirocinio il Consiglio regionale, a maggioranza, ha varato una nuova disciplina legislativa, lungo le linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni il 25 maggio 2017. Le principali modifiche riguardano l’ampliamento dei destinatari dei tirocini e della categoria dei soggetti promotori, il divieto di rivestire, nel caso di soggetti privati, per lo stesso tirocinio, sia il ruolo di soggetto promotore che quello di soggetto ospitante. Si richiede, inoltre, che nei ventiquattro mesi precedenti il tirocinio non ci siano stati rapporti lavorativi tra soggetto ospitante e tirocinante. Si punta, infine, a rafforzare il sistema regionale dei controlli.

E’ stato il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd) ad illustrare il testo all’aula, ricordando che sarà necessario un regolamento di esecuzione. Una delibera di Giunta stabilirà le procedure e le modalità di coordinamento dei soggetti impegnati nelle attività di controllo e vigilanza.

In particolare il presidente ha rilevato che sono state accorpate in due principali categorie le varie tipologie di tirocini, quelli formativi e di orientamento, da un lato, e quelli per l’inserimento o il reinserimento al lavoro, dall’altro, rivolti anche a soggetti disabili. Anselmi ha quindi sottolineato che sono state inserite ulteriori disposizioni a tutela del tirocinante, che potrà svolgere un tirocinio più lungo, solo se esso è coerente con il titolo di studio ed è attivato entro ventiquattro mesi dal suo conseguimento. Vengono inasprite, infine, le misure correttive in caso di violazione della normativa regionale, prevedendo che il soggetto promotore o ospitante possa essere interdetto ad attivare nuovi tirocini fino ad un periodo di trentasei mesi.

“I tirocini rischiano di trasformarsi sempre più in uno sfruttamento legalizzato del lavoro, a testimonianza del fallimento di questo strumento – ha affermato Andrea Quartini (M5S) - Era doveroso intervenire, ma non tutto è chiarito, ad esempio laddove non è previsto rimborso forfettario per chi ha altri tipi di contributo, come l’Aspi”. Per questo ha annunciato voto negativo.

Voto di astensione, invece, quello dichiarato da Roberto Salvini (Lega Nord). “Pensare che pochi mesi di tirocinio siano sufficienti per un posto di lavoro – ha detto – significa che a lavorare non ci siete mai stati, non avete alcuna conoscenza dei processi produttivi”. A suo parere non si ha ben chiaro quale possa essere il futuro della Toscana e su quali settori occorra investire.

Molti dubbi, come la possibilità di svolgere a certe condizioni un tirocinio più lungo, sono stati al centro dell’analoga dichiarazione di astensione da parte di Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), preoccupato anche che l’organismo di controllo sia rinviato per la sua regolamentazione ad una delibera di Giunta.

Una posizione che ha suscitato la reazione di Stefano Baccelli (Pd). “Sembra che i messaggi siano i seguenti – ha commentato criticando – Siamo di fronte ad uno strumento giuridico abusato, allora ne facciamo a meno. Analogamente, se uno è retribuito con Aspi, se ne dovrebbe stare a casa a non fare niente”.

L’assessore Cristina Grieco ha ricordato che da alcuni anni si cerca di migliorare sul piano qualitativo il tirocinio, perché in Toscana i risultati non sono negativi. “La ricerca Irpet relativa a Garanzia Giovani, che è il piano europeo per l’occupazione, mostra che oltre il settanta per cento, a distanza di un anno, è inserito nel lavoro – ha affermato – In molti casi questo avviene nel luogo dove si è svolto il tirocinio. Questo deve far capire all’Unione europea che bisogna continuare ad investire su questa misura”. Sul piano della vigilanza e del controllo, l’assessore ha assicurato tutto l’impegno perché il tirocinio non rappresenti sostituzione di lavoro, grazie ad un protocollo con l’ispettorato. “E’ un’opportunità troppo importante – ha concluso – sia per i giovani, sia per chi si vuole inserire nel posto di lavoro”.

L’aula ha approvato le modifiche al testo unico sull’educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro con venti voti favorevoli, dieci astensioni e due contrari.

Impianti radiocomunicazione: passa all’unanimità la nuova legge

Passa all’unanimità la proposta che migliora il quadro sanzionatorio della legge 49/2011 (Disciplina in materia  di impianti di radiocomunicazione) e interviene sull’applicazione della sanzione relativa all’assenza dell’etichetta informativa (art. 10 comma 5), ossia il bollino che riporta i dati identificativi del gestore e gli estremi del titolo abilitativo.

Il testo modifica la legge nata per garantire più efficacemente la tutela della popolazione dall’inquinamento elettromagnetico e introduce una particolare fattispecie di installazione o esercizio di un impianto in difformità rispetto al titolo abilitativo. Una categoria, questa, che si aggiunge a quella già esistente di installazione, esercizio e modifica di un impianto in assenza di titolo.

“Nonostante il testo sintetico – ha detto il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) - il dibattito è stato approfondito e interessante”. Ripercorrendo brevemente le fasi che hanno preceduto il via libera del Consiglio, Baccelli ha parlato di “condivisione” sulla necessità di prevedere una “fideiussione a garanzia del rispetto degli oneri previsti dalla disciplina normativa” ha spiegato ricordando che già il consiglio delle autonomie locali, in sede di discussione e approvazione della legge 49, aveva avanzato la stessa richiesta. “Sul punto, ci hanno spiegato i nostri uffici, è già intervenuta la corte costituzionale. Il rischio è, infatti, quello di un’azione del principio di concorrenza tra operatori laddove fosse consentita, ad ogni Regione, la previsione di obblighi pecuniari”. Anche sull’ipotesi di rimozione degli impianti “assolutamente privi di titolo”, altro tema affrontato con interesse in commissione, il presidente ha ricordato, sempre citando le indicazioni degli uffici interni del Consiglio, che la normativa di riferimento è quella edilizia vigente.

Nel suo complesso la legge conta tre articoli che trattano, nell’ordine, le modalità di esposizione dell’etichetta informativa e la previsione di utilizzare modi idonei a “non consentire l’asportazione e l’alterabilità”; l’introduzione di specifiche sanzioni in caso di installazione di impianti non in linea con quanto dichiarato nella richiesta del titolo abilitativo. Le sanzioni, in aggiunta a quelle già previste, hanno entità variabili, calcolate a seconda del tipo di parametro non conforme, e vanno da un minimo di 100 euro per difformità non radioelettriche, a 15mila euro per esercizio con potenza di irradiazione superiore a quanto dichiarato. A salvaguardia degli impianti esistenti, il testo prevede una norma transitoria che concede sei mesi di tempo, dall’entrata in vigore della legge, per l’invio della documentazione fotografica.

Moby Prince: Giani, il 10 aprile diventi giornata di lutto in Toscana

Il 10 aprile venga dichiarata giornata di lutto per la Toscana in ricordo delle 140 vittime della tragedia del Moby Prince. La proposta è arrivata dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani nella seduta speciale di aula di oggi mercoledì 11 aprile, dedicata alla presentazione dei risultati della commissione d’inchiesta parlamentare sul disastro del 10 aprile 1991: la collisione del traghetto con la petroliera Agip-Abruzzo.

Il presidente Giani ha ricordato la commemorazione di ieri a Livorno “intensa, commovente, carica di tensione e di speranza”. Il presidente ha ringraziato i consiglieri regionali per la partecipazione, “a rivivere quel ricordo – ha detto Giani - erano presenti Giacomo Giannarelli, Monica Pecori, Elisa Montemagni, Tommaso Fattori, Serena Spinelli, Francesco Gazzetti che mi ha rappresentato la mattina, Gabriele Bianchi e a nome della Giunta era presente Cristina Grieco”.

Con emozione e puntualità, il senatore Banchisio Silvio Lai, presidente della commissione che per due anni ha lavorato per chiarire i vari aspetti della vicenda, ha parlato della “strage nel mare di Toscana”. Lai ha descritto il “lavoro trasparente di una commissione votata ed istituita all’unanimità” così come la sua relazione finale, di una “connessione politica tra Parlamento e Consiglio regionale” dal quale è arrivata la spinta a far partire la commissione”, che si è “dotata di esperti e di magistrati”, “dell’ausilio di Corpi dello Stato che hanno messo a disposizione la loro capacità investigativa”, “una commissione che ha lavorato per restituire dignità e onore alle vittime”.

Lai ha ricostruito i fatti, ripercorrendo tutte le tappe delle indagini che smentiscono numerose interpretazioni date precedentemente: dalla causa dell’impatto alla deviazione della navigazione, dalla posizione della petroliera ai mancati soccorsi, alle distrazioni, all’assenza di un esame autoptico sui cadaveri fino all’alterazione dei verbali degli interrogatori dell’unico superstite.

“Sappiamo di aver messo a disposizione delle valutazioni – ha concluso Lai – che rendono la verità credibile alle famiglie, una verità confermata da alcuni fatti e non visionaria come è stata presentata in qualche momento”. “Abbiamo fatto – ha detto Lai - delle proposte che tendono a modificare anche il sistema della magistratura italiana affinché queste cose non accadano più, pensiamo che una Procura come Livorno non possa essere incaricata di gestire eventi di tale entità, una piccola Procura è troppo condizionabile e non ha strumenti adatti”.

Al termine dell’intervento di Lai ha ripreso la parola il presidente Giani. “Dopo queste parole si apre un capitolo nuovo – ha detto il presidente -. Ci sono ulteriori spunti per l’approfondimento di quanto è successo e questo fornisce una nuova speranza ai parenti delle vittime. Dal quadro tracciato dal senatore appare chiaro che i marinai sono da definire eroi, che i passeggeri hanno vissuto molte ore terribili prima di morire, che i soccorsi sono stati assenti. Il Consiglio regionale continuerà a impegnarsi affinché emerga tutta la verità e sia fatta giustizia”.

Ed è stato proprio il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime del Moby Prince “140”, Loris Rispoli, a insistere sulla necessità di riaprire l’inchiesta. “Sono orgoglioso di essere toscano – ha detto Rispoli – perché la Toscana è sempre stata accanto ai familiari delle vittime, la Regione si è costituita parte civile e ha ricordato i marittimi della Moby Prince con una medaglia. E’ importante quanto ha fatto il Consiglio regionale in questi anni. Se siamo arrivati a questa conclusione dopo 27 anni è per la caparbietà di chi non si è arreso”. “E noi familiari non potevamo arrenderci – ha proseguito –  perché  questa è stata una strage, non un incidente. Oggi chiediamo che la Procura riconosca gli errori che sono stati commessi e che riapra l’inchiesta. Non c’è prescrizione che tenga, come non c’è prescrizione per il nostro dolore. Chiediamo al Consiglio regionale di starci ancora a fianco in questa nostra battaglia”. Al termine della seduta, in segno di riconoscimento, il presidente Giani ha consegnato a Banchisio Silvio Lai il Pegaso, simbolo rappresentativo della Regione Toscana.

Spinelli (Art. Uno Mdp): “Solidarietà ai lavoratori Malo. Inaccettabile comunicare Cig via sms”

“Solidarietà ai lavoratori della Malo oggi in sciopero con un presidio di fronte al Palazzo di Giustizia di Firenze per aver ricevuto l’avviso della messa in cassa integrazione attraverso un sms. Mi unisco alle parole dei sindacati – Filctem Cgil e Femca Cisl Firenze - che hanno definito la modalità dell’azienda di comunicare la cassa integrazione inaccettabile e poco rispettosa. Mettiamoci nei panni di questi dipendenti che oltre a non poter fare altro che accettare la difficile condizione della cassa integrazione a rotazione si sono visti reperire tale turno con un messaggio sul telefono. L’ennesimo fatto sconcertante che dimostra come in questo Paese sia urgente ripristinare misure a tutela del lavoro stabile, dignitoso e di qualità; perché quello a cui giorno dopo giorno assistiamo altro non è che un infittirsi di una giungla in cui a prevalere è sempre la legge del più forte”. Così Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale esprime solidarietà ai lavoratori della Malo, di Campi Bisenzio, oggi in sciopero a Firenze per aver ricevuto via sms la notizia dell’avvio della cassa integrazione con un sms.

Ospedale Livorno: nuovo progetto Regione, interrogazione della consigliera Pecori

Ospedale di Livorno: quali gli orientamenti della Regione, a seguito del recesso dell’accordo di programma del 2010 per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero? È quanto richiede una articolata interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt). In aula, ad illustrare la risposta della Giunta regionale, l’assessore Vittorio Bugli.

La risposta della Giunta regionale è partita dalla descrizione della proposta di ristrutturazione del vecchio ospedale di Livorno. Presentata dal Comune, è stata oggetto di valutazione da parte della Regione. Il progetto “in sintesi prevedeva la necessità di realizzare l’intervento per tre macro-lotti, al fine di contenere i tempi di realizzazione e le interferenze con la parte di ospedale che si sarebbe dovuta mantenere in attività”. L’intervento “avrebbe richiesto un tempo piuttosto lungo di realizzazione, non inferiore ai 12 anni”, con un costo stimato “di circa 250 milioni di euro”. Tempo e costi che sarebbero inevitabilmente aumentati, ha spiegato l’assessore. Di qui, dai molti “aspetti di profonda incertezza”, la posizione critica dell’Asl, che riteneva “questa ipotesi immotivata, contraria alla volontà di migliorare l’attuale offerta sanitaria locale e pericolosa per la salute dei malati”.

Nell’interrogazione, la consigliera Pecori chiede quindi chiarimenti sulla soluzione verso la quale si è successivamente orientata la Regione. Il progetto ipotizzato, ha risposto Bugli in aula, “è frutto di un compromesso che contemperi la necessità di non ridurre l’attività ospedaliera attuale durante lo svolgimento dei lavori, non causare disagi, né criticità di carattere igienico sanitario, avendo la possibilità di realizzare una nuova piastra di degenza nell’area esterna ex industriale della Pirelli, inglobando anche gli edifici esistenti e prevedendo di mantenere in utilizzo una parte dell’attuale presidio di via Alfieri”. La nuova piastra “sarebbe costruibile in tre anni”, successivamente “verrebbero riconvertiti i padiglioni della parte dell’attuale presidio”, intervento da realizzare “in un tempo complessivo di altri tre anni”. Soluzione “frutto di compromesso e non priva di incertezze, benché assai inferiori rispetto alla ristrutturazione integrale”, ha spiegato ancora l’assessore. Costo stimato “analogo, ma con margini di incertezza inferiori”, rispetto a quelli dalla ristrutturazione integrale.

La consigliera Pecori si è detta “non soddisfatta della risposta. Prima di tutto non è stato rispettato il principio della informazione preventiva ai cittadini. Vale per la Regione, come per il Comune. Mi aspettavo un momento di condivisione diverso. Sono quattro anni che giriamo intorno a soluzioni che tornano nel limbo dell’indecisione. Ancora oggi non si è chiarito se questa nuova ristrutturazione arriverà o meno con project financing, che sarebbe da superare definitivamente”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana



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