Caso Sara Scimmi, la sorella Giulia: "Viene spinta fuori da una macchina grigia. Chi sa, parli"

La famiglia Scimmi chiede verità. A sette mesi dalla morte di Sara Scimmi, la sorella Giulia vuole sapere i perché della scomparsa della 19enne. Era il 9 settembre quando il corpo senza vita di Sara è stato trovato sulla 429, tra Castelfiorentino e Certaldo. Alle 3.15 è stata vista uscire da un locale, alle 3.23 la macabra scoperta.

La sorella si è palesata con un sentito post su Facebook, condiviso sulla bacheca di Sara. Giulia Scimmi ha scritto: "C'è una macchina che ha scaricato mia sorella in mezzo alla strada, è grigia. Pochi minuti prima si era immessa dal Kaleido all'incrocio in direzione Certaldo, lì succede qualcosa. Riparte, si immette nella carreggiata spingendo Sara fuori dall'abitacolo. Doveva essere seduta sul lato del guidatore, viene spinta fuori! Al braccio destro aveva anello e orologio, mai stati ritrovati".

È un fiume in piena Giulia Scimmi. "Qualcuno ha visto - prosegue - e qualcuno racconta di aver visto una sagoma in mezzo alla strada, ma magari quella sagoma chiedeva aiuto. Sara aveva paura di quella strada, chi ha visto deve parlare! Chi era in discoteca, si faccia avanti! Lì Sara ci è stata portata, basta con questa indifferenza".

Il post della sorella si conclude non solo con l'appello per la verità sulla morte di Sara, ma anche con una promessa: "Appena potremmo, pubblicheremo le foto dell'auto, così magari qualcuno la riconosce". Vale la pena ricordare che, finora, è stato iscritto al registro degli indagati solo un camionista pisano con l'accusa di omicidio stradale.

 

 



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