Cooperativa l'Avvenire: a rischio 52 lavoratori. Bartoli (Fillea Cgil): "Appello alle istituzioni"

Ancora posti di lavoro che ballano nell’edilizia: sono a rischio 52 dei 76 lavoratori della Cl’a (Cooperativa l'Avvenire 1921), ex Consorzio Etruria. Cl’a entrerà a far parte di Sicrea Spa (colosso emiliano dell’edilizia) attraverso un affitto di ramo d'Azienda: l’operazione, che dovrebbe concludersi in un mese, prevede che 24 lavoratori passeranno da Cl’a a Sicrea (incerte le modalità), mentre per gli altri si apre una fase di tremenda incertezza che è la stessa peraltro del destino di Cla.

Ieri sulla questione la Fillea Cgil ha incontrato Cl’a e Sicrea a Montelupo Fiorentino: il piano delle aziende non prevede l’uso di ammortizzatori sociali, per il sindacato la segretaria generale toscana Giulia Bartoli ha chiesto “di garantire un futuro occupazionale a tutti i dipendenti attualmente occupati, assumendoli; altrimenti le ricadute sociali sul territorio sarebbero consistenti. Anche perché le prospettive di sviluppo da Piano Industriale prevedono un aumento di circa 62 dipendenti in 2 anni che possono risolvere complessivamente il problema, al netto di pensionamenti ed uscite”. I lavoratori di Cl’a provengono principalmente da Follonica, Montelupo Fiorentino e Camporgiano: “Chi investe sul nostro territorio e vede qui una prospettiva di sviluppo è benvenuto, ma abbia la responsabilità di garantire tutela ai lavoratori. Noi faremo il possibile perché questo accada. Ci appelliamo anche alle Istituzioni affinché si possa trovare soluzione”, aggiunge Bartoli. Un nuovo incontro tra sindacato e aziende si farà il 27 aprile.

Viene da lontano la crisi della Cl’a, che ha affrontato gli anni difficili in seguito al concordato del Consorzio Etruria (che contava circa 350 dipendenti). Anni resi ancora più complicati dalla crisi dell'edilizia, dalla riduzione degli investimenti pubblici, da un mercato caratterizzato dalla concorrenza al ribasso, nero, dumping contrattuale e irregolarità diffusa. In questo contesto l'intero sistema cooperativo dell'edilizia toscano e non solo ha subìto forti contraccolpi e pochi hanno resistito, con la conseguenza di una perdita consistente di posti di lavoro professionalità e storia. Ultimamente il sindacato ha sempre gestito l'assestamento dell'azienda attraverso Cassa Integrazione e Mobilità volontarie incentivate. Si è più volte sentito parlare di sinergie con altri soggetti, fusioni, società ma niente si è concretizzato. Nel dicembre scorso, il sindacato si è trovato nuovamente a discutere di una fase complicata ma in continuità con gli ultimi tempi: smaltimento ferie a febbraio e ipotesi di una procedura di Cassa Integrazione in Solidarietà, che poteva essere lo strumento utile per gestire tale situazione, che non è stata mai aperta. A metà marzo è arrivata la notizia del concordato del consorzio Kostruttiva, di cui Cla fa parte; come se non bastasse, si sono aggiunte le ricadute della procedura non ancora conclusa del concordato di Consorzio Etruria, la mancata conclusione di nuovi contratti e l'allontanarsi dal budget necessario. Ora, col passaggio di ramo d’azienda a Sicrea, per Cl’a lo scenario che si apre resta incerto, mentre circolano ipotesi di concordato e liquidazione.

 

Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze



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