Aeroporto Firenze, Arpat sulle procedure antirumore: "Risanamento in tempi rapidi"

Il monitoraggio del rumore aeroportuale è assegnato dal DPR n.496/97 al gestore dell’infrastruttura stessa, che deve assicurare adeguata efficienza del sistema e verificare la violazione delle procedure antirumore previste.

Per l’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze tale sistema, attualmente gestito dalla società Toscana Aeroporti, è stato attivato nell’anno 2011. A partire da allora ARPAT, come indicato nello stesso decreto, ha svolto controlli sulla sua efficienza e sul rispetto dei limiti di legge, anche con proprie verifiche strumentali, inviandone l’esito al competente Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e agli enti territorialmente interessati dall’infrastruttura, con relazioni periodiche semestrali.

La rete di monitoraggio è composta da cinque centraline di misura, quattro fisse ed una mobile, disposte nell’area circostante l’aeroporto in punti significativi per valutare l’impatto acustico sul territorio, che rilevano in continuo il rumore prodotto dai voli.

La posizione delle centraline fisse è indicata nella figura che segue (quadretti rossi), dove sono evidenziate anche le tre zone (A, B, C) dell’intorno aeroportuale, in ciascuna delle quali è stabilito un diverso limite per l’indice di rumore aeroportuale (LVA) dal D.M. 31/10/97, Metodologia di misura del rumore aeroportuale.

Delle centraline fisse, una si trova all’interno della zona B, le altre tre all’interno della zona A; la posizione di misura denominata SILFI, al confine esterno della zona A, rappresenta con buona approssimazione l’impatto acustico dei voli sull’abitato di Quaracchi. La centralina mobile è stata posizionata in modo non continuativo, nel corso degli anni, presso alcune abitazioni in zona A, in particolare presso due condomini adiacenti in via Madonna del Terrazzo, esposti a livelli di rumore dovuto al traffico aereo vicini al limite applicabile.

In occasione delle relazioni periodiche semestrali, ed a seguito di proprie verifiche strumentali, ARPAT ha segnalato a partire dall’anno 2015 che l’aggravarsi della criticità presso i recettori in via Madonna del Terrazzo e l’emergere di una nuova, in corrispondenza di un condominio in via Bruno Buozzi 6, situato sulla direttrice di volo degli aerei, in prossimità del confine interno della zona A, rendevano necessario il risanamento dei due recettori.

La presenza di tali criticità risulta peraltro evidente anche dai dati acquisiti dal sistema di monitoraggio dell’aeroporto, che mostrano il sostanziale aumento nel corso degli ultimi anni del livello di rumore misurato presso tali recettori.

In tabella si riportano i valori dell’indice LVA disponibili, ricavati dalle relazioni annuali prodotte dal gestore dell’aeroporto e da misure strumentali eseguite da ARPAT.

I valori, come indicato nelle note, sono relativi a uno/due quadrimestri e solo il valore 2016 per il recettore in via Buozzi è annuale (in grassetto in tabella). Le misure del sistema di monitoraggio eseguite con la centralina mobile sono risultate infatti sempre parziali, nonostante la richiesta di ARPAT, presente nelle relazioni semestrali fin da maggio 2015, di svolgere presso tali ricettori un monitoraggio esteso nel corso dell’anno, in modo da calcolare l’indice LVA annuale.

Livelli indice LVA rilevati c/o via Madonna del Terrazzo e Via Buozzi,
dal sistema di monitoraggio aeroporto e dai controlli ARPAT
 valori LVA disponibili [dB(A)]
anno via Madonna del Terrazzo via Buozzi limite
2012 63,4 (*) (2) - 65
2013 63,7 (**) (2) - 65
2014 65,1 (**) (2) - 65
2015 65,8 (**) (2) 68,1 (**)(3) 65
2016 65,1 (**) (1) 67,4 (3) 65

(*) dato relativo a un quadrimestre, (**) dato relativo a due quadrimestri, (1) da misure ARPAT, (2) da misure di monitoraggio aeroporto, (3) valore calcolato da misure ARPAT e da misure di monitoraggio aeroporto

Anche se formalmente incompleti in relazione al valore annuale dell’indice LVA, i dati in tabella mostrano in modo chiaro la criticità acustica presente presso i due ricettori.

Parallelamente al controllo strumentale del rumore, per l’aeroporto Amerigo Vespucci è in corso il procedimento di approvazione del piano di contenimento ed abbattimento del rumore (PCAR) previsto dal DM 29/11/2000. Il piano, presentato nel 2008, ed integrato con alcune modifiche nel 2012, prevede il risanamento di alcuni ricettori nell’area esterna all’intorno aeroportuale, ma non dei due ricettori in via Madonna del Terrazzo e in via Buozzi, in zona A, la cui criticità è stata - come visto sopra - individuata successivamente.

La necessità di prevedere il risanamento anche di tali ricettori è stata segnalata da ARPAT già nel maggio 2015, sulla base dei dati allora disponibili, per garantire il rispetto del limite interno notturno già previsto dal piano per gli altri ricettori non conformi. La necessità di aggiornamento del PCAR è infatti prevista dal DM 29/11/2000, Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore, quando vi siano modifiche nelle modalità di esercizio dell’infrastruttura o delle condizioni di traffico.

Recentemente, in assenza dell’aggiornamento necessario, ARPAT ha elevato a Toscana Aeroporti la sanzione amministrativa per mancato aggiornamento del piano entro il termine di legge, fissato a 18 mesi dalla data di accertamento, prevista dall’art. 10 comma 3 della legge 447/1995, applicabile ai sensi dell’art. 10 comma 5 ter della stessa legge 447/1995.

Nel 2017 il MATTM ha ripreso le attività di coordinamento dell’iter di approvazione del PCAR dell’aeroporto Amerigo Vespucci, acquisendo i pareri aggiornati di Regione Toscana, enti locali ed ARPAT. ARPAT ha espresso valutazione positiva a condizione che fosse prevista adeguata mitigazione acustica per gli edifici residenziali in via Madonna del Terrazzo n.7 e n.13 e in via Bruno Buozzi n.6.

In seguito, nell’ambito dei contatti con le amministrazioni locali, ha sostenuto la necessità di procedere al risanamento in tempi rapidi, anche ridotti rispetto a quelli previsti dal DM 29/11/2000, in considerazione della lunga durata del procedimento, con priorità di intervento presso i ricettori dove il superamento dei limiti di legge sia dovuto – come per via Madonna del terrazzo e via Buozzi 6 - al solo rumore aeroportuale.

Fonte: Arpat



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