A Pisa si celebrano i duemila trapianti di fegato: festa al Teatro Verdi

Sarà una giornata di grande festa il 4 maggio, con tutti i protagonisti di una lunga storia di successi, cominciata nel 1996 e arrivata fino ad oggi con il traguardo, superato a fine 2017, dei 2000 trapianti di fegato (dall’inizio del 2018 ne sono già stati effettuati altri 46).

E Pisa - il cui nome è legato indissolubilmente ai trapianti avendo cominciato nel lontano 1972 con il professor Mario Selli, che effettuò il primo trapianto di rene, e successivamente con il professor Franco Mosca, che si adoperò affinché si attivasse in Regione un vero e proprio programma di trapianto renale con lista di attesa unica – continua a tenere alto il nome avendo negli anni sperimentato tecniche innovative anche a livello internazionale, continuando a portare avanti con successo i trapianti di fegato, rene, pancreas, pancreas isolato e cellule staminali ematopoietiche.

Oggi si celebra il traguardo dei duemila trapianti di fegato e, per l’occasione, il professor Franco Filipponi - che è stato un altro grande protagonista di questa lunga storia – ha scritto un libro che verrà dato in omaggio a chi vorrà partecipare alla festa nel pomeriggio al Teatro Verdi.

Si comincia in mattinata, con un convegno scientifico alle Officine Garibaldi (EpaDay, dalle 8,30 alle 15,30) e poi l’evento si trasferisce al Teatro Verdi, alle 17.30, con una cerimonia alla presenza delle autorità locali e regionali, dell’Università di Pisa e delle istituzioni cittadine che prevede proiezione di filmati, il saluto di tutti i protagonisti di questa lunga avventura, una lettura magistrale e infine un concerto.

Con il traguardo dei 2000 trapianti di fegato Pisa si è collocata ai vertici della classifica nazionale e internazionale in questo settore, per numero e qualità dei risultati, attraendo un numero sempre crescente di pazienti dall’intera regione, dall’Italia e dall’estero, grazie al fatto di aver potenziato a livello regionale l’attività di donazione di organi guidata dall’Ott-Organizzazione toscana trapianti (istituita nel luglio 2003 e il cui primo coordinatore è stato proprio il professor Filipponi), e aver favorito la collaborazione, all’interno dell’Aoup, fra tutte le strutture e i servizi che lavorano da anni alla riuscita del programma. Nel 2015 e nel 2016 Pisa ha strappato il primato nazionale dei trapianti di fegato con rispettivamente 119 e 136 trapianti effettuati. Il 2017 è stato concluso con un ulteriore aumento: 142 trapianti (anche se il primato è andato stavolta a Torino) ma comunque è stato l’anno del traguardo dei duemila trapianti dall’inizio dell’attività. La carta vincente di questo successo è stata il modello di integrazione del personale medico, infermieristico e tecnico e l’esistenza di una fitta rete di collaborazione interprofessionale. Esempio ne è il Coordinamento trapianti di fegato che garantisce operatività per le donazioni e i trapianti 24 ore su 24, insieme al personale dell’Unità operativa, della terapia intensiva, della sala operatoria e di tutti i servizi diagnostici aziendali. Una macchina rodata che non si è mai fermata nel corso di questi lunghi anni e continua a offrire un esempio incontrastato di efficienza sanitaria.

Il ringraziamento doveroso va quindi va alla rete regionale di donazione, ai coordinamenti aziendali, al personale medico, infermieristico, tecnico-sanitario e di laboratorio che giornalmente sostiene l’attività di procurement di organi e, soprattutto, va ai donatori di organi e alle loro famiglie che, con immenso spirito di sacrificio, hanno sostenuto e continuano a sostenere l’attività di trapianto nella nostra regione.

Altro traguardo, staccato nei primi mesi del 2018, è stato l’esecuzione del primo trapianto di fegato DCD (donazione dopo la morte cardiocircolatoria) mediante utilizzo del sistema di perfusione normotermica, primo intervento di questo tipo mai realizzato in ambito internazionale. Altri centri italiani ed esteri hanno infatti realizzato trapianti di fegato da donatore a cuore non battente, ma nessuno aveva ancora usato la combinazione delle due procedure, ossia anche la perfusione normotermica. Attualmente i trapianti di questo tipo effettuati in Aoup dall’inizio del 2018 sono 2 grazie al fatto che, dal 2017, la macchina organizzativa del Centro trapianti di fegato ha lavorato alla realizzazione della perfusione normotermica dell’organo del donatore, un’innovativa tecnica che consente di perfonderlo dopo il prelievo con sangue e nutrienti e prima ancora che sia trapiantato nel ricevente. Lo scopo di combinare la perfusione normotermica al trapianto da DCD è di migliorare le condizioni del fegato e di “testarlo” prima che sia trapiantato, valutandone la qualità. Questa tipologia di intervento, che in Regione si effettuava già dal 2016 per i trapianti di rene, ha aperto quindi la strada all’attivazione su grande scala del programma DCD regionale con la prospettiva di offrire una soluzione terapeutica ai pazienti in attesa di un fegato.

La squadra del Centro trapianti di fegato dell’Aoup

L’attività a Pisa è svolta da un’équipe di 7 chirurghi (6 strutturati, 1 contrattista) e 2 epatologhe.

Il programma dispone di un Coordinamento trapianti attivo 24 ore su 24 costituito da 9 infermieri on-call

La degenza protetta conta 16 posti letto, 8 di sub-intensiva e 8 di degenza ordinaria;

La terapia intensiva consta di 12 letti (non esclusivamente dedicati ai trapianti).

Il programma si basa sull’integrazione di numerose competenze ed eccellenze aziendali, tra cui:

·         Anestesia e rianimazione trapianti

·         Radiodiagnostica 1 e Radiologia interventistica;

·         Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti;

·         Laboratorio di analisi chimico-cliniche;

·         Laboratorio trapianti;

·         Anatomia patologica;

·         Endoscopia interventistica e pediatrica;

·         Malattie infettive;

·         Virologia;

·         Microbiologia batteriologica e Microbiologia micologica;

·         Gastroenterologie, Epatologia, Medicina interna;

·         Centri di consulenza CNR – Fondazione Gabriele Monasterio

Fonte: AOUP Ufficio Stampa



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