Sanità, Rapini (Fi): "Serve personale adeguato ai carichi di lavoro"

Elisabetta Ripani, deputata Forza Italia

La giunta regionale ha appena approvato una delibera per il contenimento dei tempi di attesa per l'attività chirurgica, dandone immediatamente comunicazione. Le dichiarazioni rassicuranti del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dell'assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, sul grande lavoro che l'ente governato dal centrosinistra sta facendo per ridurre le criticità della sanità pubblica, però, lasciano quantomeno perplessi. Perché queste notizie così “rassicuranti” arrivano puntualmente all'indomani di segnalazioni di gravi disservizi. Puntualmente vengono smentite dalla realtà dei fatti e a farne le spese sono i cittadini. Meglio forse sarebbe prevenire, partendo innanzitutto dall'ascolto degli operatori che quotidianamente lavorano sul campo e ben conoscono le problematiche della sanità, sicuramente meglio di chi da tempo ha lasciato la professione medica per dedicarsi a carriere da scrivania e che ora si trova distanti anni luce dalle esigenze delle strutture sanitarie.

L'Asl di Grosseto è reduce da un decennio di tagli: è diminuito il personale sanitario e sono state ridotte le infrastrutture e le dotazioni tecnologiche, tutto nel complice silenzio della classe politica dirigente. E oggi l'azienda patisce un netto gap. I deficit portano inesorabilmente a un aumento delle liste di attesa nelle prestazioni mediche e chirurgiche, in particolare per tutto ciò che esula dall'emergenza-urgenza. È vero che la chirurgia oncologica non è un'emergenza se non in caso di complicazioni, ma non si può lasciare un paziente in attesa di intervento settimane o mesi, perché il tumore da localizzato diventa sistemico e le chances di guarigione diminuiscono nettamente. E se per avere un appuntamento diagnostico ci vogliono settimane, mesi o addirittura anni, se per ritirare un referto istologico si arriva anche a due mesi, se per accedere a una sala chirurgica ci vuole ugualmente molto tempo, diventa difficile credere alle rassicurazioni della Regione Toscana.

Sapere che diminuiscono i tempi di attesa per un intervento su una particolare neoplasia ma aumentano quelli per un'altra patologia non può che deludere la popolazione, perché altro non è che la solita coperta corta. E tutto mentre cresce lo staff aziendale, con costi esorbitanti e stipendi da capogiro per pagare persone che ormai non lavorano più. Non voglio entrare nel dettaglio delle indicazioni della Regione su come risolvere il problema delle liste d'attesa, è un argomento tecnico e lo lascio ai tecnici: come deputata pretendo però risposte concrete e non proclami dalla Regione e dall'Asl. Perché se non si adatta il personale ai carichi di lavoro attesi, qualsiasi soluzione sarà solo l'ennesima toppa in attesa che la falla si apra altrove. Tra alcuni mesi il direttore generale andrà in pensione: chi lo sostituirà scenda dall'olimpo e smetta di parlare di libri di sogni ma trovi soluzioni efficaci e veloci. Noi di Forza Italia non smetteremo di tenere alta l'attenzione sulla sanità: il cittadino deve essere informato sulla realtà dei fatti e non basarsi su proclami autoreferenziali e inadeguati alle esigenze.

Fonte: Elisabetta Ripani deputata Forza Italia



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