Cicloturismo inserito nel programma della coalizione di Massimo Sportelli


In questi ultimissimi anni è stato razionalizzato il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche in Italia. A questo si è affiancata l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso.
Stiamo finalmente iniziando ad avvicinarci all’organizzazione ed alla sensibilità per la sostenibilità ambientale del resto di Europa, dove è promossa da decenni.
In tutta Italia c’è un gran fermento per la realizzazione, lo sviluppo e l’interconnessione di piste ciclabili che sono vere e proprie “autostrade” europee.
È in via di completamento la ciclovia VENTO che collega le città di Venezia (e l’est Europa) e Torino (Europa ovest) cui si interconnette il raccordo con Milano (Europa centro e nord).
Contemporaneamente è in via di realizzazione la “Ciclovia del Sole” che direttamente dal Brennero (interconnetendosi con la VENTO) scende a Verona e, superando l’Appennino, arriverà fino a Firenze.

Questo comporta che il turismo lento amante della bicicletta, è invogliato a percorrere queste “autostrade” come già sta accadendo da anni in tutta Europa.
Osservando con più attenzione i numeri di questo settore relativamente alla Germania, ci accorgiamo che lo scorso anno il sistema ha generato 175 milioni di giornate/vacanza in sella, per un indotto stimato di 8 miliardi di euro e una ricaduta occupazionale legata alle economie del cicloturismo di circa 180.000 persone impiegate a tempo pieno.
In Italia nel 2016 l’economia relativa ha generato un introito calcolabile in 2 miliardi di euro, di cui 400 milioni nel solo Trentino, ma vi è ancora un enorme potenziale sfruttabile.
Con la creazione di direttrici nazionali lungo la dorsale tirrenica da Ventimiglia a Pachino e in quella adriatica da Trieste al Gargano, la fermata della ciclovia a Firenze rischia di farci rimanere per l’ennesima volta fuori dalle grandi vie di comunicazione ciclabili.
C’è infatti il rischio concreto che per connettersi al GRAB della capitale si favorisca ancora una volta la direttrice lungo la Val di Chiana, dove Perugia e Montepulciano sono già attivissime nell’incanalare il turismo aereo che gravita sulla prima.
Eppure due ciclovie che colleghino Firenze con Siena, una attraverso il Chianti e l’altra attraverso San Gimignano, sono non solo possibili ma assolutamente opportune. Per questo nel programma della coalizione di Massimo Sportelli è stato dedicato uno specifico paragrafo a questo argomento.

Le nostre celebratissime campagne e le nostre città non possono e non devono rimanere escluse dalla ciclodirettrice interna nord-sud.
Quindi ben venga il progettato sentiero lungo le mura cittadine attrezzato anche per il passaggio delle biciclette, ma si provveda pure al collegamento di questo con le piste ciclabili che a sud e a nord connettono con la Via Francigena.

Andrea Tigli, candidato nella lista SENA CIVITAS – Sportelli Sindaco



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