Project financing, il Comune condannato a pagare danni per 10 milioni

Sul contenzioso sul project financing vede l'amministrazione di San Miniato chiamata a pagare danni per 10 milioni (9milioni 711mila, 74euro). Il contenzioso nasce da un mutuo ventennale contratto dal Comune di San Miniato, di cui la controparte è la San Miniato Gestioni srl. Il sindaco Vittorio Gabbadini, ha fatto capire che l'amministrazione intende impugnare il lodo dell'arbitrato.

Di seguito la nota firmata da Roberto Ferraro, Responsabile comprensorio del cuoio - IDEA.

Il famigerato project financing, contratto che impegnava il Comune di San Miniato per 45 anni, stipulato 13 anni, mai sottoposto all’approvazione dal Consiglio Comunale, come non venne specificatamente sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale  l’impegno in esso contenuto assunto dal Comune di pagare al Consorzio Etruria e soci 2,4 milioni di euro in rate semestrali per venti anni, continua a produrre danni.

Come se non fossero bastati i danni provocati alla città dalla mancata realizzazione di importanti opere contenute nel project quali il raddoppio del parcheggio del Cencione e la realizzazione della Via Sasso, opere da realizzare a carico del Consorzio Etruria e soci ma per le quali il Comune non ritenne di tutelarsi da eventuali inadempienze del costruttore mediane la stipula di polizze assicurative o specifiche fidejussioni, come se non bastassero i danni sofferti dal capoluogo per le centinai di parcheggi blu introdotti e ceduti in gestione al Consorzio Etruria e soci e dall’impegno assunto dal Comune di non realizzare nel capoluogo per 10 anni nuovi parcheggi aggiuntivi e alternativi a quelli dati in concessione, come se tutto ciò non bastasse ecco un’altra tegola cadere sulle casse comunali e quindi sui cittadini quale diretta conseguenza del famigerato project.

L’arbitrato volto a dirimere il contenzioso tra Comune di San Miniato e Consorzio Etruria e soci conseguente alla catastrofica evoluzione del project, ha avuto un responso  gravissimo a carico del Comune il quale dovrà pagare alla controparte circa 10 milioni di euro a compenso delle maggiori spese e mancati guadagni derivanti dai ritardi nell’attivazione delle procedure amministrative di competenza comunale.

Nel 2012 i consiglieri comunali di centrodestra chiesero una Commissione di indagine interna per verificare i contenuti e la gestione dell’oscuro  contratto di project il quale oltre ad essere sconosciuto ai più,  evidenziava macroscopiche carenze e ritardi esecutivi. Tutta la sinistra samminiatese con arroganza e cecità fece muro contro questa  richiesta. E la Commissione di indagine non prese il via.

Il fatto che l’Autorità giudiziaria qualche tempo  dopo avesse  avviato una indagine sul  project financing  e  oggi un arbitrato abbia condannato il Comune di San Miniato a pagare 10 milioni di euro,  dimostrano quanto fosse assolutamente fondata la richiesta del centrodestra di costituire una Commissione d’indagine sul project. Se la Commissione di indagine fosse stata attuata forse si sarebbe potuto evitare  l’arbitrato e quindi la pesante tegola 10 milioni di euro a carico dei cittadini di San Miniato.

Questa vicenda si somma ad altre altrettanto gravi quali le sede della farmacia comunale rimasta ammezzata, il mancato incasso di una fidejussione di oltre un milione di euro, il palazzetto dello sport a Roffia costruito, mai utilizzato e quindi abbattuto,  tutte vicende che  evidenziano come il Comune abbia la necessità di essere  amministrato da una nuova classe dirigente, che rompa nettamente con un passato che si è dimostrato vischioso e svogliato.

 

Roberto Ferraro Responsabile comprensorio del cuoio - IDEA



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