Tuttocuoio, via l'uomo della salvezza Mezzanotti. Coia: "Aperta a investitori, basta chiacchiericcio dagli ultras"

Intervista esclusiva di Paola Coia, presidente dell'Ac Tuttocuoio di Ponte a Egola (San Miniato), sulla turbolenta situazione attuale a seguito del salvataggio conquistato all'ultima giornata. È noto a tutti il difficile percorso della gestione Coia, su tutti la situazione dei debiti lasciati dalla gestione Dolfi. Dopo 3 anni in Lega Pro l'affondo in Serie D con il rischio di scendere ancora in Eccellenza e poi invece "l'improbabile salvezza", come l'ha definita Coia stessa, all'ultima giornata.

Ripartire per il prossimo campionato si può, ma serve molto di più. Ecco l'idea di Coia: "Intanto devo ringraziare mister Mezzanotti, anche se alla luce di valutazioni personali ho deciso di non riconfermarlo. Per la prossima stagione alla guida del Tuttocuoio ci sarà un esordiente. Entro la fine della settimana potrei annunciare il nome". L'identikit, secondo indiscrezioni, potrebbe corrispondere all'attaccante Simone Masini, già in forze alla squadra, che potrebbe passare dal campo alla panchina. Pare che sia già in possesso del tesserino da allenatore.

La presidente è intenzionata anche a curare tutto l'aspetto tecnico e l'intera rosa: "A me piace fare calcio e lo fai solo così. Sto cercando delle figure per le giovanili e per la scuola calcio. Per le juniores lo scorso anno ho fatto salire dalla Calabria alcuni miei giocatori, quest'anno voglio creare un team del territorio".

Oltre a un importante debito ("ormai è mio, lo sto programmando e lo sto pagando, poi vedremo le vie legali dove porteranno"), c'è anche un rapporto con il territorio da ricucire. "Sono stanca del chiacchiericcio da bar, se qualcuno vuole fare delle proposte io sono qui, sia per rilevare le quote sia per prendere tutta la squadra. La cedo a zero euro, ma sappiano che c'è un debito importante della precedente gestione".

I contatti ci sono, almeno per le sponsorizzazioni: "Per il primo anno c'è stata una diffidenza più che legittima, ma so che Ponte a Egola ha a cuore la sua squadra e sicuramente interverrà. Nel frattempo dovrò parlare anche con l'amministrazione comunale per rinnovare la convenzione con lo stadio Leporaia".

Infine le scaramucce con i tifosi: "Ho un appello per le BNV, pensate esclusivamente al calcio e ai colori neroverdi. La polemica è nata perché ho tolto loro il bar. Io voglio le cose fatte per bene, anche il bar può essere una risorsa, dovete capire che in serie D c'è solo da spendere, le risorse vanno costruite dal bar agli abbonati fino alla scuola calcio".

"Se non ci sono pontaegolesi intenzionati a investire, lasciatemi lavorare", questo è lo sfogo che riflette la complessità della situazione al Leporaia.



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