Assoconciatori, fronte comune contro la violenza: "Ripuliamo il distretto da chi lo rovina"

(foto gonews.it)

A Santa Croce sull'Arno, alla sede dell'Assoconciatori, si è parlato anche di criminalità. Oggi, martedì 29 maggio, si è tenuta l'assemblea ordinaria annuale dell'Associazione Conciatori e il pensiero di tutti è andato all'aggressione di ieri in pieno centro a Castelfranco di Sotto, messa in atto dalle stesse persone che a novembre 2017 picchiarono dei senegalesi che pretendevano di essere pagati.

Giulia Deidda, sindaco di Santa Croce sull'Arno, e Gabriele Toti, sindaco di Castelfranco di Sotto, hanno fatto sentire la propria voce così come Tania Benvenuti della CGIL. Il grido contro atti come quelli degli ultimi periodi è stato unanime e sia gli amministratori che gli imprenditori si sono schierati contro la violenza e la criminalità.

Proprio Benvenuti, Deidda e Toti, assieme al vicesindaco santacrocese Elisa Bertelli, hanno fatto visita al 47enne preso a sprangate ieri e hanno parlato dell'avvenimento nella riunione odierna: "Dobbiamo ripulire la nostra zona da gente che commette atti deprecabili del genere. Da notizie di questo tipo, così come da servizi denigratori come quelli delle tv tedesche e francesi, sembra che il Comprensorio sia allo sbando ma non è così. Bisogna solo combattere certi atteggiamenti di alcune persone, non capiamo perché un distretto così esemplare debba rovinarsi l'immagine con uomini del genere".

Il sindaco Deidda ha poi annunciato che presto troverà attuazione il Codice Etico di Distretto, probabilmente presentato in estate. C'è stato spazio anche per una vena polemica e politica da parte del primo cittadino santacrocese: "Nella relazione si parla di vento politico che sta cambiando, ma l'ultima cosa che mi auguro è che il distretto abbia a che fare con gente che finora non si è mai sporcata le mani con questo lavoro".

Assoconciatori, la relazione di Francioni: "Che ci si lasci lavorare in pace"

Nella relazione del presidente Alessandro Francioni non trovano spazio, per ovvi motivi di tempo, commenti ai fatti di ieri né, con grande sorpresa, al caso di 'ndragheta che ha colpito pochi mesi fa il Comprensorio del Cuoio. Molto spazio invece alla sicurezza sul lavoro: "Abbiamo i nostri problemi, ma anche grandi risultati. In Toscana si usa la concia al cromo così come in tutta Italia e in Europa. eppure il problema esiste solo da noi, evidentemente c'è qualcosa che non va nel metodo di analisi. La conseguenza rischiosa è che salti l'economia di interi distretti. Noi da sempre siamo attenti all'ambiente e stiamo crescendo da questo punto di vista. Sviluppiamo una grande attenzione anche sulla sicurezza, i lavoratori sono destinatari di corsi di aggiornamento. Abbiamo anche redatto linee guida importanti".

Francio ha anche analizzato molti altri temi: dai passi in avanti nei nuovi investimenti industriali, come gli ampliamenti in corso nel Depuratore Aquarno, cuore potente del progetto “Tubone”, all’impegno per la ricerca, con i nuovi progetti sviluppati nel Polo Tecnologico, sottolineando la necessità di interventi a favore delle aziende conciarie, spesso stressate da politiche miopi e penalizzanti, e non potendo prescindere da un’attenzione costante all’andamento dei mercati, sulla scia di uno scenario politico delicato sia a livello internazionale che locale.

La frase principale del discorso del presidente è stata un "Che ci si lasci lavorare in pace" che l’Associazione chiede, dando voce ad un intero comparto che si conferma da anni tra le realtà industriali più floride della Regione. Qual è la richiesta dell'associazione? Semplice: maggiori e più efficaci garanzie per consentire agli imprenditori conciari di poter continuare ad operare al meglio.

Gianmarco Lotti



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