Una porta sul territorio, Vanni (L'Idea): "Non è stato centrato il tema proposto"

"La fama di Santa Maria a Monte sta acquisendo un’ulteriore importanza nell’ideale classifica delle sue storiche peculiarità. Infatti ora, oltre alla Beata Diana, al Carducci, ai Galilei, alla mitica ‘patata’ e all’affascinante straordinaria bellezza del suo borgo medievale, sta vivendo uno straordinario ‘psicodramma’ kafkiano di difficile, se non di impossibile comprensione.

Lo psicodramma, che ha assunto perfino aspetti tragicomici, riguarda il “Concorso d’Idee” e nella fattispecie il progetto vincitore ‘per la valorizzazione dell’accesso al territorio’, un concorso che ho seguito con attenzione nel suo divenire, fin dalla pubblicazione del bando sul sito del nostro Comune.

Nelle varie occasioni di presentazione dell’“Idea Parcheggio” era già stato rilevato come a partire dal 2004, con la realizzazione del ponte che ha collegato il territorio allo svincolo della FI-PI-LI di Montopoli V.A., Santa Maria a Monte si era trasformata da capoluogo ai margini del Comprensorio, ad essere la nuova porta ovest di accesso a tutto il sistema industriale e residenziale del distretto della pelle.

Quindi un plauso all’iniziativa di un “Concorso d’Idee”, per valorizzare questo importante accesso al territorio.

Dopo, vedendo il progetto del concorso, sono passato dal plauso ad una profonda delusione sia per come è stato gestito il concorso che per il contenuto del progetto.

Il bando prevedeva che l’idea progetto dovesse rappresentare i temi fondanti per valorizzare il comune di Santa Maria a Monte, quali la “Patata Tosca”, Giosuè Carducci, la famiglia Galilei, il caratteristico borgo, la Beata Diana e per finire l’indotto calzaturiero.

Il progetto reso pubblico e dichiarato vincitore non ha centrato, neanche in minima parte, il ‘tema’ proposto, per le seguenti motivazioni:

Innanzitutto il progetto pubblicato è percepibile come monotematico con la sola rappresentazione della “Patata Tosca”, fra l’altro clamorosamente posizionata in modo sbagliato, cioè nella rotatoria in uscita dal territorio verso Castelfranco e non nella rotatoria principale di arrivo dalla FI-PI-LI, davanti al nuovo ponte.

La buccia della patata, quale unico elemento di collegamento delle tre rotatorie, inizia con una spirale in rappresentazione del borgo, sulla porta principale e si dipana con le sue spire verso la testa del “serpente” posizionata, come detto, sulla rotatoria del PIP.

La “Patata Tosca” nella sua rappresentazione è un elemento amorfo, privo della forza trasmessa dalla terra e non mantiene i caratteri morfologici del suo territorio.

Pertanto risulta del tutto avulsa dal contesto, come se qualcuno l’avesse semplicemente appoggiata lì o peggio dimenticata come un giocattolo rotto.

Per la realizzazione di tutti gli elementi è stato utilizzato un solo materiale metallico, il finto ‘Corten’, come espressione della zona industriale, quando invece il bando faceva esplicito riferimento al distretto calzaturiero, che certamente sarebbe stato meglio rappresentato da materiali che si fossero richiamati al cuoio o al pellame in genere.

Il bando non precisava che l’Amministrazione aveva già approvato un progetto di un percorso pedonale che interessava la parte centrale delle rotonde. Tant’è che alcuni concorrenti visto il cartello di cantiere avevano posto la domanda sul forum se tale tracciato poteva essere modificato.

La risposta era stata categorica nell’affermare che il tracciato non poteva essere modificato.

Allora perché ha vinto un progetto che prevede un tracciato completamente diverso da quello già appaltato?

Perché, visto che alla data della stesura della graduatoria il percorso non era stato ancora realizzato, non sono stati sospesi i lavori e realizzato il percorso come previsto il 6 aprile quando è stata della definita la graduatoria, il percorso ancora non era stato realizzato, non sono stati sospesi i lavori e modificato il percorso come previsto nell’idea progetto?

Il risultato è che, qualora si proceda in futuro alla realizzazione del progetto vincitore avremo un percorso pedonale completamente estraneo agli elementi di tale progetto.

Ovviamente per ragioni elettorali il percorso doveva essere pronto prima del 10 giugno e quindi hanno tirato dritto, senza considerare che andavano a realizzare un tracciato diverso dal progetto dichiarato vincitore.

Domandiamo: chi paga per modificare nuovamente il percorso realizzato? È questo il modo di gestire le opere e il denaro pubblico ?

L’accesso al territorio è una cosa di tutti i cittadini che debbono sentirsi rappresentati senza che si creino fazioni pro e contro certe soluzioni.

Il sito del comune dichiara di aver pubblicato le tre soluzioni classificate, mentre è stata pubblicato solo quella del vincitore. Non è questa una mancanza di rispetto verso gli altri professionisti e i cittadini che hanno il diritto di vedere le varie proposte presentate e selezionate?

La commissione, cosiddetta di esperti, era composta esclusivamente da dipendenti comunali. Data l’importanza del concorso, perché non sono stati chiamati autentici riconosciuti rappresentanti del mondo artistico e culturale? Visto il risultato ottenuto vi siete dati da soli la risposta, ma avete prodotto un eccellente psicodramma."

Alberto Fausto Vanni, candidato a sindaco di Santa Maria a Monte



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