Aggressione a Castelfranco, le associazioni senegalesi dicono basta e scendono in piazza

Le comunità senegalesi del Comprensorio del Cuoio non ci stanno e dicono basta. L'aggressione del 28 maggio a Castelfranco di Sotto è una ferita ancora aperta per tutti, cittadini e istituzioni. Per questo Kane Khadim di Teranga di Montopoli in Val d'Arno, Dieng Omar di Cossan Santa Croce sull'Arno e Diallo Alioune Badara di Abl di Fucecchio hanno diramato una nota in cui affermano di voler scendere in piazza per fermare questa ondata di fatti di cronaca. Il riferimento non è solo al 28 maggio, ma anche al caso di dicembre, dato che la mano è la stessa.

"Il branco di vigliacchi ha di nuovo colpito in pieno giorno in una piazza sovraffollata, al Mercato di Castelfranco. Pure i metodi mafiosi non sono cambiati, in tre contro uno, armati di spranghe, colpendo un uomo già a terra e fuggendo sicuri di farla franca.

L’identità degli aggressori è più che nota. Si tratta dello stesso individuo che a dicembre picchiò selvaggiamente due nostri connazionali perché rivendicavano legittimamente il loro salario.  Questa volta l'aggressore ha preso di mira un inquilino (ma prima ex-dipendente non retribuito) che ha pensato bene di non pagare l’affitto per i crediti che vantava nei suoi confronti.

La reazione di quello che noi chiameremo “negriero dei tempi moderni” (per fargli un complimento) ma ha nome e cognome non si è fatta attendere: agguato, branco, spranghe, fuga come solo sanno fare i codardi.

Noi della Comunità senegalese di Santa Croce, Montopoli Valdarno e Fucecchio, abbiamo accettato la concertazione, il dialogo con le autorità politiche e sindacali che insieme a noi hanno denunciato il fatto a dicembre, da allora la giustizia si fa desiderare e i colpevoli sono a piede libero, la “ditta lager” ancora in piedi anzi gli autori dei precedenti misfatti sono recidivi (errare è umano, perseverare diabolico). Esiste un limite invalicabile ad ogni tolleranza umana.

Decisi e determinati, non intendiamo rimanere le mani in mano, per questo motivo faremo una conferenza stampa seguita da una manifestazione su tutto il territorio del Valdarno inferiore. Inoltre invieremo alla Procura della Repubblica un esposto per fare tutta la luce sulle aggressioni subiti dai nostri connazionali e soci e sulle denunce da loro presentate".



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