Elezioni Santa Maria a Monte, intervista a Coppola (Csx): "Programmazione e parcheggi per il centro"

Sergio Coppola

Si avvicinano le elezioni a Santa Maria a Monte, l'intervista al candidato della lista di sinistra Sergio Coppola: "Speso troppo per il nuovo distretto sanitario in discesa"


Sergio Coppola è il candidato sindaco della lista di sinistra Santa Maria a Monte Di Tutti. Sarà uno dei cinque che si sfideranno alle urne domenica 10 giugno e si è raccontato in esclusiva a gonews.it. 64 anni, montecalvolese, in passato ha fatto il consigliere comunale all'opposizione con il Partito Comunista Italiano per un anno alla fine degli anni Ottanta. Per il resto si è dedicato alla politica in un altro modo, dato che il suo nome è legato alla presidenza dell'Arci.

La sua lista riunisce quasi tutta la sinistra, come è nata la sua candidatura?

Tutto è partito due mesi fa quasi per caso. Eravamo tutti delusi da quanto accadeva a Santa Maria a Monte, perché in questi anni la sinistra non ha mai fatto opposizione istituzionale da parte dei consigliere, nemmeno sul territorio ho visto grossa opposizione. Non c'è mai stato un momento di riflessione sul perché il Comune è andato a una lista di centrodestra. Mi spiace che i 'compagni separati' del Partito Comunista non siano stati della nostra idea. 

C'è un esempio a cui si ispira?

Ci ricolleghiamo ai valori dell'Ulivo, perché già nel 1994 a Santa Maria a Monte venne fatta una coalizione con partiti che andavano dal Partito Popolare a Rifondazione Comunista con dentro anche PDS e Socialisti. Bernardo Vellone, all'epoca, diventò sindaco e fu antesignano dell'Ulivo, governò per circa nove anni grazie a tutte le forze di sinistra. Siamo ripartiti da quell'esperienza, volevamo aggregare questo pezzo di società progressista che esiste e che non va perduto in tanti piccoli partiti. Ci fa piacere che SI, Art.Uno, Possibile, LeU e PD si siano allineati al nostro progetto. 

Qual è l'elemento di novità che sente di poter dare a Santa Maria a Monte?

La programmazione dell'intero territorio comunale. La giunta uscente non ha avuto una visione programmatica che andasse oltre a alcuni interventi fatti. Santa Maria a Monte è una 'città stellare' e bisogna individuare i servizi utili: il nuovo distretto sanitario agli ex Macelli è in discesa e sono stati spesi 900mila euro. Secondo me una struttura del genere andava fatta altrove, perché la priorità era un parcheggio. Da anni si parla dei parcheggi in centro, ma nessuno ha fatto nulla.  

Cosa ha intenzione di fare per il centro?

Oltre alla tematica dei parcheggi, vorrei parlare del centro di Santa Maria a Monte e anche di quello di Montecalvoli. Perché la famosa Chiocciola di Santa Maria a Monte è più che millenaria, ma anche Montecalvoli Alto ha una grande storia. Sia per uno che per l'altro pensiamo che debbano essere rilanciati. Come? Sia con alberghi diffusi sia con nuove botteghe, non solo commercio ma anche artigiani veri e propri. Inoltre, devono essere garantite delle possibilità di accesso ai centri storici perché altrimenti ci sarebbe poca affluenza. 

Ha idee per le frazioni?

La nostra eccellenza è l'area delle colline, abbandonate negli ultimi tempi. Penso all'orto botanico, che non esiste più: era uno dei punti d'arrivo del turismo ambientale e un fiore all'occhiello. Ponticelli invece ha avuto uno sviluppo demografico forte e deve ancora sviluppare un'agorà, un'anima al suo interno. Dobbiamo far crescere questa 'città decentrata', anche se ogni frazione ha le sue problematiche.

Per questa 'città stellare' e decentrata, qual è la ricetta per fare bene?

Vogliamo investire in politiche sociali e combattere la povertà, che può 'invogliare' a delinquere. Non c'è una vera emergenza per la sicurezza, ma capisco, anche per esperienza personale che uno si possa sentire violato da questi reati predatori. Ripeto che a Santa Maria a Monte e in provincia di Pisa i numeri non fanno pensare a un'emergenza.

Colleghiamoci proprio al tema della sicurezza, come si pone a riguardo?

La sicurezza, come detto, è spesso un concetto indotto da certe situazioni. Di sicuro c'è un problema di organico di vigili alla polizia municipale. Il controllo sul territorio delle forze dell'ordine è costante. Le telecamere più che un deterrente le vedo come uno strumento per agire a posteriori e cercare di capire chi è stato. Penso che la sicurezza vera si abbia quando si vivono i luoghi e non quando si lasciano deserti. Inoltre la sicurezza riguarda anche i più piccoli e vorrei attivare un servizio nei nidi che chiami a casa quando i bambini sono assenti, evitando tragedie come a Pisa.

E riguardo l'accoglienza?

L'accoglienza è uno di quei criteri che fanno evoluta e democratica una società, su questo non ci piove. I numeri nel nostro comuni sono bassi rispetto alle altre parti, non ci sono grosse problematiche al momento.

Gianmarco Lotti



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