Ramadan a Cascina, Ceccardi: "Spazio concesso dopo la condanna al fondamentalismo"

«Stamattina la comunità senegalese ha celebrato nella palestra comunale di via Galilei a Cascina la festa di fine Ramadan. Come ogni anno abbiamo concesso questo spazio a patto che la comunità condannasse con fermezza ogni atto di violenza prodotto dal fondamentalismo islamico. Ho chiesto alla comunità una chiara presa di posizione in tal senso perché ritengo che la libertà di tutti vada sempre integrata nel bene di ognuno». A parlare è Leonardo Cosentini, assessore alla cultura del comune di Cascina che interviene pubblicamente sulla richiesta che la comunità senegalese ha fatto di potersi riunire per festeggiare la fine del mese di Ramadan.

«Come diceva Oriana Fallaci, cui intitoleremo una piazza lunedì prossimo a Cascina, “la libertà è un dovere prima che un diritto” - aggiunge il sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi- per questo come Amministrazione comunale esigiamo posizioni chiare e sicurezza, senza sconti. E ribadisco che la nostra posizione non è mutata: siamo assolutamente contrari alla costruzione delle moschee nel nostro paese, in quanto ad oggi non esistono le condizioni di garanzia affinché l’esercizio associato della religione islamica non crei problemi di pubblica sicurezza e non copra ricettacoli di terroristi».

Qui di seguito la dichiarazione fatta oggi dalla comunità senegalese: "La comunità senegalese di Cascina e della Toscana e il suo legale rappresentante Seye Malick riconfermano la loro ferma condanna di ogni atto di violenza prodotto dal fondamentalismo islamico. Esecriamo senza se e senza ma ogni atto di violenza perpetrato in nome dell'islam. Nel giorno della festa per la fine del Ramadan, una delle ricorrenze più importanti per la nostra religione, preghiamo per un futuro di pace e per tutte le vittime degli atti di violenza".

Fonte: Comune di Cascina - Ufficio Stampa



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