Premio Bancarella Sport 2018: presentati i sei libri finalisti

Premio Bancarella Sport 2018

Tra gli autori anche Aldo Agroppi e Sergio Brio per un inedito derby della Mole


Premio Bancarella Sport 2018

Una grande platea, con la presenza per il terzo anno consecutivo anche dei ragazzi del liceo sportivo, ed un’interessante discussione per presentare con gli autori dei sei libri finalisti del premio Bancarella Sport, giunto alla 55esima edizione.

Venerdì 15 giugno nell'auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca in piazza S. Martino il prestigioso premio nazionale ha vissuto, come ormai consuetudine, la sua giornata tutta lucchese per iniziativa della Fondazione Città del Libro, del Panathlon International e del Panathlon Club di Lucca.

Lucca ha quindi ospitato per l’ottavo anno consecutivo questa straordinaria anteprima del premio ideato nel 1964,  tra i cui fondatori c'era anche la sezione lucchese del Panathlon Club.

Il vincitore assoluto del Premio Bancarella Sport verrà poi proclamato in Piazza della Repubblica a Pontremoli sabato 21 luglio.

Hanno aperto la giornata gli interventi del presidente della Fondazione Banca del Monte Oriano Landucci, del presidente del Panathlon di Lucca Arturo Guidi e del consigliere e "anima" del premio Giuseppe Benelli.

Dopo i saluti delle autorità e dei rappresentanti nazionali e regionali del Panathlon,  il giornalista Sirio Del Grande ha intervistato gli autori dei sei libri.

L’eroe che è in te di Claudio Marcello Costa è stata presentato dal co-editore Luca Delli Carri e dall’ex pilota Virginio Ferrari, uno degli “eroi” citati da Costa nel libro.

L’autore è noto al grande pubblico come “dottorcosta”, fondatore della “clinica mobile”, un automezzo appositamente attrezzato per fronteggiare le crisi post-traumatiche iniziali e consentire un più sicuro trasporto in ospedale dei piloti del Motomondiale.

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L’opera racconta, con personaggi sportivi incontrati sulle piste di tutto il mondo e ricordi di vicende umane fortemente esaltanti, una filosofia di vita che aiuta a trovare in sé stessi la forza per conquistare l’impossibile.  L’obiettivo di Costa è quello di insegnare al lettore come si può ascoltare l'anima. Si dichiara infatti un “medico eretico” alleato della speranza di arrivare a quella ricchezza interiore che rappresenta un’energia primaria invincibile, una speranza che nasce dall’ incredibile esperienza del “dottor costa” accanto ai piloti. “Tutti - dice Costa - dobbiamo cercare l'eroe che è in noi  per affrontare e vincere le battaglie della vita”. E’ un libro che è un abbraccio a tutti coloro che desiderano trovare in un’opera letteraria motivi di positiva riflessione.

Non so parlare sottovoce. Una vita in contropiede (tra parole e pallone) di Aldo Agroppi è un’opera in parte autobiografica e in parte di critica al mondo sportivo. La sua naturale incapacità di rinunciare a esprimersi per il rischio di inimicarsi quelli che contano, lo hanno fatto restare personaggio, a 73 anni.

L’ex allenatore piombinese esprime il suo punto di vista polemico e provocatorio su vari personaggi e situazioni del calcio. Ma nel libro l’ex calciatore (vero “Cuore Toro”), allenatore e opinionista rivolge pensieri anche a quegli aspetti della società che proprio non gli vanno giù. Di fronte a chi mortifica ogni giorno il nostro paese, scrive Agroppi: «Sto con la povera gente, la verità, la vera prova di coraggio, oggi, non è morire ma vivere in un mondo schifoso. Il servilismo, l’arruffianamento, le ruberie autorizzate sono la perfezione, il rispetto della loro legge. Vedrete l’onestà, tra poco, sarà un reato».

Nel corso della presentazione a Lucca Agroppi, vero “cuore Toro”, ha dato vita ad un simpatico “derby dialettico” con l’ex giocatore e tecnico della Juventus Sergio Brio, autore di un altro libro presente nella sestina dei vincitori. 

L’ultimo stopper di Sergio Brio e Luigia Casertano racconta invece l’avvincente viaggio di una vita che ha dell’inimmaginabile di Brio, stopper vecchia maniera (il “5” che si occupava di marcare stretto il “9” avversario) che ha attraversato da protagonista 16 anni di calcio, tutti con la maglia bianconera, 13 appunto da giocatore e 3 da assistente di Giovanni Trapattoni. Uomo vincente, in questo libro si racconta con l’entusiasmo e l’umiltà tipici del suo carattere. La narrazione abbraccia tutta la sua storia calcistica, da quando ha mosso i primi passi nel Lecce fino alla positiva parentesi alla Pistoiese ed alla consacrazione alla Juventus. E i ricordi si inseguono: la sua famiglia, le lezioni di Attilio Adamo con le dovute riflessioni sull'attuale crisi del settore giovanile, il Lecce, la gavetta alla Pistoiese e l'arrivo alla Juventus. E poi gli infortuni, il periodo dei consensi e quello delle critiche, lo spirito di una grande squadra, la delusione di Atene, la storica rivalità tra la Juve e la Roma, la tragedia dell’Heysel del maggio 1985 (ferita ancora aperta ), il ricordo di Gaetano Scirea, il rapporto con l’avvocato Agnelli e tanti episodi della sua vita in bianconero.

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Arpad Weizs e il Littoriale di Matteo Matteucci è un libro illustrato dall’autore, pittore, insegnante d’arte ed ora fumettista. Arpad Weisz era un ebreo ungherese, che giocò alle Olimpiadi del 1924 e poi venne chiamato in Italia dall’Ambrosiana Inter. Un incidente di gioco ne abbreviò la carriera da calciatore e lo spinse a fare l’allenatore. Appartiene a quella “scuola danubiana” che dettò legge sul calcio italiano per almeno una dozzina di anni. Con l’Inter, nel 1929-30 vinse lo scudetto a 34 anni. Dal 1935 al 1938 portò la squadra di calcio del Bologna a vincere per due volte consecutive lo scudetto e la prestigiosa Coppa del Torneo dell’Esposizione di Parigi nel 1937.

Con l’arrivo delle leggi razziali fu costretto ad andar via dall’Italia con la famiglia e poi finì per morire, insieme a tanti compagni ebrei, in una camera a gas ad Auschwitz il 31 gennaio 1944.

Le tavole del volume raccontano le vicende calcistiche e storiche del periodo compreso tra gli anni Venti e gli anni Quaranta nel territorio bolognese e Matteucci intreccia le storie di Weisz e dello Stadio di Bologna, il Littoriale, inaugurato almeno quattro volte dal 1926 al 1930.

Muhammad Ali. Un uomo decisivo per uomini decisivi di Federico Buffa e Elena Catozzi (presente a Lucca solo Elena Catozzi) è un viaggio nell’America del ‘900 tra storia, sport e costume.

Quella di Muhammad Ali è più di una vicenda sportiva. È la storia epica del più grande pugile di tutti i tempi e uno dei personaggi più influenti del secolo scorso, in cui si mescolano fede, lotta alla segregazione razziale, rifiuto alla guerra e diritti dell’uomo. Nel libro c’è tutta la storia umana e sportiva del pugile di Louisville: il simbolo di una nazione in subbuglio, il primo grande obiettore di coscienza della storia dello sport, l’uomo di fede che si convertì all'Islam e spese ogni goccia del proprio sudore contro la segregazione razziale. Nel corso della sua straordinaria carriera sportiva mise al tappeto i migliori pesi massimi del suo tempo e fu protagonista dei più grandi match di pugilato di sempre (ad esempio contro Fraiser e Foreman). Ma è stato molto di più di un grande atleta: ha rappresentato la storia. Particolarmente toccante, poi, la sua partecipazione come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta 1996: segnato dal Parkinson, fu capace di regalare al mondo un’emozione irripetibile.

Premio Bancarella Sport 2018

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65 la mia vita senza paura di Simone Sarasso  descrive la vita del grande ex pilota del Motomondiale Loris Capirossi, in quale in questo libro si racconta a cuore aperto, come mai aveva fatto prima d’ora, e  ripercorre in un lungo viaggio appassionante la sua carriera, con 308 gare disputate, 99 podi conquistati, 29 vittorie e tre titoli mondiali in bacheca. Una storia cominciata in mezzo alla polvere delle colline romagnole di Borgo Rivola e proseguita, grazie al suo talento e ai sacrifici del padre Giordano e della mamma Patrizia, sulle piste di tutto il mondo. Una carriera lunga oltre un quarto di secolo, capace di attraversare tre epoche del motociclismo e di confrontarsi in tutte le classi del Motomondiale raccogliendo, come è lui stesso ad ammettere, meno di quello che avrebbe potuto con il suo talento.  Il libro è una presa diretta lunghissima, che parte da prima che Loris nascesse e parla dei debiti di famiglia per correre, del primo incontro con Fausto Gresini, del famoso incidente con Harada in Argentina, della MotoGP, delle sfide in pista, ma anche e soprattutto degli amici, delle gioie, delle delusioni e delle tante ossa rotte.

Gli autori, stimolati dal moderatore, hanno illustrato le caratteristiche principali di queste opere.

Anche per questa edizione la sestina - scelta nell’ampio panorama edito dalle più prestigiose case editrici in ambito sportivo - è sicuramente di alto livello, con autori che sono degli autentici numeri uno dello sport italiano o importanti firme del giornalismo sportivo italiano.

Il Bancarella, nato per volontà dei librai di Pontremoli nel 1952, rimane ad oggi l’unico premio nazionale che favorisce davvero la diffusione in libreria di queste opere.

Lo scopo del Bancarella Sport è, infatti, quello di avvicinare il grande pubblico appassionato di sport, che di solito si limita a leggere solo i grandi quotidiani, alla letteratura sportiva, per diffondere sempre più il piacere della lettura.

Il premio Bancarella Sport parte da lontano ed ha visto vincitori davvero importanti: da Reinhold Messner a Clay Regazzoni, da Dino Buzzati a Gianni Brera, da Sandro Ciotti a Giampaolo Ormezzano, da Gino Bartali a Gelindo Bordin, da Michel Platini ad Alex Zanardi, fino (nelle ultime edizioni) a Gianfelice Facchetti, Giovanni Trapattoni, Bruno Longhi, Marco Pastonesi.

Un premio che, grazie ai soci del Panathlon e alla Fondazione Banca del Monte, si è legato in maniera indissolubile a Lucca, dove questa importante vetrina nazionale viene offerta da otto anni.

Fonte: Ufficio stampa



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