Blockchain, standard internazionali per il 'portafoglio digitale' degli studenti Unipi

Paolo Mancarella

Favorire la mobilità e l’internazionalizzazione delle carriere degli studenti a partire dagli anni dell’università. E’ con questo obiettivo che l’Università di Pisa, prima in Italia e fra i primi atenei in Europa, ha adottato l’innovativa tecnologia Blockchain nell’ambito di un progetto nato dalla collaborazione con CIMEA, il Centro di Informazione sulla mobilità e le Equivalenze accademiche.

Grazie a questo sistema, e in totale sicurezza, gli studenti che si iscrivono all’Università di Pisa potranno registrare i propri titoli secondo standard internazionali, così da renderli “leggibili” in Italia e all’estero. Inoltre, anche una volta laureati e per sempre, potranno continuare ad aggiornare ed utilizzare questo loro “portafoglio digitale” per certificare e condividere le proprie qualifiche con altre istituzioni o con i futuri datori di lavoro.

“Il nostro ateneo – commenta il professore Paolo Maria Mancarella, rettore dell’Università di Pisa - è da sempre attento all’internazionalizzazione e all’innovazione nella ricerca e nella didattica. Questo progetto coniuga entrambi gli aspetti, con l’innovazione che diventa uno strumento sia per agevolare la mobilità degli studenti, sia per rafforzare la dimensione internazionale del nostro Ateneo. Un progetto che mi porta ad immaginare un mondo futuro in cui gli studenti potranno muoversi da un ateneo ad un altro, in paesi diversi, senza doversi scambiare fisicamente documenti, in un’ottica di completa dematerializzazione”.

“Il progetto nasce originariamente dal desiderio di velocizzare il processo di immatricolazione degli studenti internazionali ai corsi di studio del nostro Ateneo - aggiunge il professore Francesco Marcelloni, prorettore alla Cooperazione e Relazioni Internazionali dell’Università di Pisa - dando la possibilità di sottomettere tutta la documentazione in formato digitale attraverso una semplice interfaccia e procedendo alla validazione dei titoli presentati attraverso CIMEA. Grazie a Blockchain, questa verifica rimarrà certificata e gli studenti potranno utilizzarla durante tutta la loro vita”.

“Sono particolarmente orgoglioso della partnership con l’Università di Pisa per questa straordinaria innovazione nella vita degli studenti – dichiara Luca Lantero, direttore di CIMEA - L’obiettivo principale per il nostro Centro è promuovere la mobilità accademica in tutte le sue forme. La possibilità di avere un certificato digitale su Blockchain può aiutare gli studenti durante e dopo la loro carriera accademica ed è uno strumento fondamentale che facilita il lavoro dei valutatori di titoli”.

“Siamo di fronte ad una vera innovazione nel settore universitario - aggiunge la professoressa Antonella Martini, presidente di CIMEA - in linea con le attuali politiche di internazionalizzazione del MIUR e gli obiettivi del recente Comunicato di Parigi dei Ministri della formazione superiore, avvicinandosi sempre più, grazie all’impulso dell’Italia e dell’Università di Pisa, alla realizzazione di procedure di riconoscimento automatico delle qualifiche accademiche”.

Fonte: Università degli Studi di Pisa



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