Mostro di Firenze: un anonimo preannunciò gli indizi su Pacciani

Parte della missiva anonima

È nuovamente Paolo Cochi, reporter e documentarista, che segue il caso del Mostro di Firenze ormai da più di vent’anni, a consegnarci una misteriosa missiva, rinvenuta negli archivi dei difensori di Pacciani.

Ma andiamo con ordine. Siamo nel 1991, con precisione il 18 novembre 1991. Al quotidiano La Nazione ed all'avvocato Fioravanti, legale di Pietro Pacciani, viene fatta recapitare una lettera anonima, molto diversa dalle altre. Questo perché, preannuncia quello che avverrà solo pochi mesi dopo, nell'aprile 1992, durante la perquisizione a casa di Pacciani da parte della SAM (Squadra anti mostro). Perquisizione, dove fu realmente rinvenuto, in circostanze molto curiose, un proiettile interrato.

Il misterioso mittente invita infatti, Pacciani ed i suoi legali, a fare molta attenzione al suo orto, ed alla possibilità di poter ritrovare interrata la famosa pistola calibro 22, elemento, che ovviamente avrebbe costituito la prova regina della sua colpevolezza.

Ma l’anonimo non si ferma qui, egli fa riferimento anche al misterioso fazzoletto insanguinato rivenuto a Scopeti il giorno dopo il delitto, suggerendo ai legali di Pacciani di fare il test del DNA, per provare che non apparteneva al loro assistito. Altro dato che si rilevò attendibile, infatti, dall'analisi svolte all'epoca dei fatti e successivamente nel 2004, si rinvenne un DNA di genotipo completamente diverso da quello di Pietro Pacciani.

E qui la domanda sorge spontanea, chi potrebbe essere stato il misterioso informatore che azzecca gran parte dei risultati investigativi prima che questi si verifichino?

Questo è sicuramente un altro interrogativo che si aggiunge ai tanti presenti in questa storia, che, col il passare degli anni, si fa sempre più enigmatica ed intricata.

Giulia Meozzi

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