Porto di Livorno: nuova disciplina delle banchine pubbliche

Regolare in armonia con i principi della concorrenza l’uso degli accosti pubblici, garantendone sostanzialmente la fruibilità alle imprese portuali non concessionarie di banchine per lo svolgimento delle operazioni portuali di imbarco e sbarco delle merci.

Questo l’obiettivo della recente ordinanza firmata congiuntamente dal Comandante della Capitaneria di porto di Livorno, il Contrammiraglio Giuseppe Tarzia e dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, l’Ing. Stefano Corsini.

In altre parole, in attesa dell’implementazione del Piano Regolatore di Sistema portuale, il provvedimento, ispirandosi ad una più attuale concezione delle relazioni tra concorrenza e scambi commerciali, mira a rimuovere eventuali restrizioni alla utilizzazione delle banchine pubbliche da parte delle imprese portuali non concessionarie di terminal incrementando i livelli di competitività e di accessibilità ai mercati.

L’ordinanza si propone la più proficua e trasparente utilizzazione delle strutture portuali, prevedendo che molte delle banchine che nella precedente disciplina erano caratterizzate da un utilizzo “preferenziale” da parte di imprese portuali (anche concessionarie), siano utilizzate in completo regime di concorrenza.

Una disciplina, quindi, che, frutto di un proficuo lavoro interistituzionale, partecipato ed attento alle regole di mercato, si prefigge di contemperare le diverse esigenze dei terminalisti e di quelle imprese che, non avendo “uno sbocco sul mare”, hanno bisogno di banchine pubbliche ove “operare” le proprie navi.

Fonte: Capitaneria di porto - Guardia costiera



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